JAMES SENESE E NAPOLI CENTRALE – Live @ Bravo Caffè Bologna 5-6-7 maggio 2015

Quando pensi che il buon Max Cattoli ti abbia già fatto miracoli portando in città, nella culla musicale del suo Bravo Caffè, il meglio della musica, freschi ancora del disco di platino suonato dai The Blow Monkeys, qui catapultati da oltre Manica, ecco che ti stupisce ancora. 
Il grandissimo James Senese ha scatenato una febbre difficile da prevedere, ma che dimostra come la buona musica possa ancora trovare i suoi spazi e, per una sera, trasformare questo posto nel Cotton Club bolognese (con una cucina sicuramente migliore dell’originale). 

Il magico sax di Senese è il flauto di Pan che incanta una platea che gremisce ogni ordine di posti come non si era mai visto,  una voce acre e torrida, un sax che graffia come le unghie di una Grimilde infuriata, una band di altissimo livello che l’affianca alla grande, il risultato non può essere che un tessuto di assoluto valore.

L’entrée del prima brano è subito foriera di scatenare entusiasmi da curva sud, il calor bianco prodotto dal sound della band è percepibile, si prosegue sull’onda dei pezzi del nuovo album e dopo la titletrack E’ fernute o tiempe, presenta la band. Appoggia il sax ed imbraccia la scure di una intensissima e sentita Maria Maddalena, rammentandone l’iniziale censura vaticana, e via con un brano dedicato alla sua citta, Malasorte, trasuda tutto il dolore di una città tradita e da sempre abbandonata a sè stessa. Si corre gonfi di rimpianto per il grande Pino Daniele, suo compagno di viaggio, un dovuto omaggio ad un grandissimo della musica italiana. E ancora il sax ad invocare pezzi di vita normale, si inframezza con lunghe suite strumentali che danno ampio spazio alle grandi doti tecniche e musicali della band. Prima furoreggia  il piano con maratone di tasti pigiati con maestria,  poi è la batteria a suonare di pelli percosse in maniera esemplare, c’è spazio per tutti stasera. Sono ancora le ferite e i dolori della sua città ad affiorare in Campagna ed Acquafresca. Ricorda come il primo brano che compose per Napoli Centrale fu la bellissima, intensa, intimistica, O’ nonno mio, che “morette” a 70 anni. Si prosegue fra brani scanzonati ed altri fatti con Pino, tra testi intelligenti ed altri più divertenti nel filone dell’amaro e satirico spirito napoletano. Un concerto che se fosse andato avanti una settimana avrebbe proseguito a collezionare sold-out come niente, musica di altissimo livello, qualità interpretativa allo zenith, un artista con la A maiuscola accompagnato da musicisti con la M maiuscola in un locale con la L maiuscola, risultato: “imperdibile!!”.

MAURIZIO DONINI
photoset by Nino Saetti