CANNIBAL CORPSE “Metal Fest XI ed.” – Live @ Rock and Bol, Bolotana (NU) …
by Monica Atzei
30 Luglio 2018
0
Shares
Quando il Metal chiama la Sardegna risponde e anche quest’anno al Rock And Bol di Bolotana il Metal di un certo prestigio è arrivato con i re del death i Cannibal Corpse.
Una undicesima edizione questa che ha colmato (eccome!) le disavventure dello scorso anno.
Ma siamo nel 2018 e l’organizzazione ha davvero superato sé stessa invitando una delle band che rappresenta nel mondo il genere death e che ha dato alle stampe il 14esimo album nel novembre scorso dal titolo Red Before Black.
I signori del brutal death metal arrivano in una giornata torrida e trovano ad accoglierli circa un migliaio di persone arrivate da ogni parte della Sardegna.
Prima di loro tre band sarde conquistano la scena, i primi sono i Simulacro, che con il loro black metal estremo scaldano il pubblico con alcuni dei brani di Echi dall’Abisso, cupi nei testi e nell’aspetto, diretti e graffianti colpiscono e attirano nella loro performance oscura e forte.
Setlist
Super Ego
Eco III
Eco V
Eco VI
Et in Arcadia Ego
Lineup
Fabrizio Sanna “ Xul” vocals & guitars
Alberto Steri “Ombra” bass
Emanuele Prandoni “Anamnesi” drums
A seguire i Burning Ground band che ormai ha all’attivo sedici anni di carriera e propone un heavy metal dalle varie sfaccettature e influenze, dai Savatage ai Judas Priest, dai Black Sabbath ai Rage, forti del loro album dal titolo Last Day Of Light. Sound pulito, diretto e potente, sezione ritmica instancabile e una buona presenza scenica coinvolgono il pubblico che ormai ha quasi riempito l’area concerti.
Setlist
Intro-Dark Ages
Cruel Rebellion
The Hider
Before I See
The Killing Hand
Last Day Of Light Outtro- Dawn Of Hope
Lineup
Maurizio Meloni vocals
Andrea Alvito lead guitar
Luca Littera rhythm guitar
Alessio Melis bass
Angelo Melis drums
La notte scende su Bolotana e arriva l’ultimo gruppo a supporto, i TerrorWay che trascinano il pubblico col carisma di Andrea Orrù alla voce, neo Phil Anselmo nelle movenze e anche in certi passaggi della timbrica, forti di una sessione ritmica e di riff ben collaudati ci regalano cinque pezzi tutti d’un fiato anche perché si deve fare in fretta, il tempo è tiranno e i Cannibal ci aspettano.
Setlist
Threshold of Pain
Keep walking Silent
In a Swamp
Eye of the Sun
Torment
Lineup
Andrea Orrù vocals
Ivan Fois guitars
Giovanni Serra bass
Cosma Secchi drums
Cambio palco abbastanza veloce con lancio di plettri incorporato e alle 22.45 eccoli i Cannibal Corpse! Ed è un boato che accoglie la band: si schierano di spalle, George capelli bagnati, si gira di scatto ed ecco che inizia a roteare la testa come solo lui sa fare, il pubblico si infiamma subito sulle note di “Code of The Slashers”.
Pat O’Brien è di fronte a noi ci incita e ci scruta con uno sguardo un po’ malefico; subito ci accorgiamo che a lato palco c’è un simpatico vecchietto con maglietta Cannibal che batte il tempo e canta, scopriamo che è il padre del batterista Paul ed ha 80 anni (il metal rende giovani!).
Si va avanti tra brani degli album più datati passando per il nuovo “Red Before Black”, i nostri sono instancabili, precisi, granitici e le asce si combattono fra di loro per dar vita a dei riff che non hanno eguali. Il pubblico gradisce: più volte assistiamo ad un’invasione di palco, normale per chi vuole vedere da vicino i propri idoli! Tutte le band sono in prima fila a cantare e a sbracciarsi con noi: questo aspetto è da sottolineare perché il Rock And Bol sa fare questo e lo sa fare bene, fare aggregazione e convivialità.
Poi è un crescendo, un brano appresso l’altro con “Corpsegrinder” che parla col pubblico, scherza, accenna pure ad un brano del repertorio da crooner (alla Frank Sinatra per intenderci) e scopriamo una gran bella voce, quindi non usa sempre e solo il growl…
Ed ecco anche “Scavenger Consuming Death”, “Kill Or Become”, passando per “Corpus Delicti”, “A Skull Full of Maggots” e infine “Stripped, Raped and Strangled” e il capolavoro “Hammer Smashed Face” dove ancora la band non si risparmia. Niente è lasciato al caso: live impeccabile, violentissimo,una lama tagliente e dal growl incisivo; nessun momento di stanca, in tutti i brani la band macina riff al fulmicotone e la batteria picchia incessantemente.
Pubblico entusiasta che viene premiato da George il quale si avvicina al pubblico, firma autografi e si mette in posa per le foto di rito.
Ora l’organizzazione si metterà in moto per il 2019 e per la XII edizione del Rock An Bol, chissà come ci stupirà.
Setlist
Code of The Slashers
Only One Will Die
Red Before Black
Scourge of Iron
Evisceration Plague
Scavenger Consuming Death
The Wretched Spawn
Pounded Into Dust
Kill Or Become
Gutted
Corpus Delicti
Devoured by Vermin
A Skull Full of Maggots
I Cum Blood
Make Them Suffer
Stripped, Raped and Strangled
Hammer Smashed Face
Lineup
George Fisher vocals
Pat O’Brien guitars
Rob Barrett guitars
Alex Webster bass
Paul Mazurkiewicz drums
Una undicesima edizione questa che ha colmato (eccome!) le disavventure dello scorso anno.
Ma siamo nel 2018 e l’organizzazione ha davvero superato sé stessa invitando una delle band che rappresenta nel mondo il genere death e che ha dato alle stampe il 14esimo album nel novembre scorso dal titolo Red Before Black.
I signori del brutal death metal arrivano in una giornata torrida e trovano ad accoglierli circa un migliaio di persone arrivate da ogni parte della Sardegna.
Prima di loro tre band sarde conquistano la scena, i primi sono i Simulacro, che con il loro black metal estremo scaldano il pubblico con alcuni dei brani di Echi dall’Abisso, cupi nei testi e nell’aspetto, diretti e graffianti colpiscono e attirano nella loro performance oscura e forte.
Setlist
Super Ego
Eco III
Eco V
Eco VI
Et in Arcadia Ego
Lineup
Fabrizio Sanna “ Xul” vocals & guitars
Alberto Steri “Ombra” bass
Emanuele Prandoni “Anamnesi” drums
A seguire i Burning Ground band che ormai ha all’attivo sedici anni di carriera e propone un heavy metal dalle varie sfaccettature e influenze, dai Savatage ai Judas Priest, dai Black Sabbath ai Rage, forti del loro album dal titolo Last Day Of Light. Sound pulito, diretto e potente, sezione ritmica instancabile e una buona presenza scenica coinvolgono il pubblico che ormai ha quasi riempito l’area concerti.
Setlist
Intro-Dark Ages
Cruel Rebellion
The Hider
Before I See
The Killing Hand
Last Day Of Light Outtro- Dawn Of Hope
Lineup
Maurizio Meloni vocals
Andrea Alvito lead guitar
Luca Littera rhythm guitar
Alessio Melis bass
Angelo Melis drums
La notte scende su Bolotana e arriva l’ultimo gruppo a supporto, i TerrorWay che trascinano il pubblico col carisma di Andrea Orrù alla voce, neo Phil Anselmo nelle movenze e anche in certi passaggi della timbrica, forti di una sessione ritmica e di riff ben collaudati ci regalano cinque pezzi tutti d’un fiato anche perché si deve fare in fretta, il tempo è tiranno e i Cannibal ci aspettano.
Setlist
Threshold of Pain
Keep walking Silent
In a Swamp
Eye of the Sun
Torment
Lineup
Andrea Orrù vocals
Ivan Fois guitars
Giovanni Serra bass
Cosma Secchi drums
Cambio palco abbastanza veloce con lancio di plettri incorporato e alle 22.45 eccoli i Cannibal Corpse! Ed è un boato che accoglie la band: si schierano di spalle, George capelli bagnati, si gira di scatto ed ecco che inizia a roteare la testa come solo lui sa fare, il pubblico si infiamma subito sulle note di “Code of The Slashers”.
Pat O’Brien è di fronte a noi ci incita e ci scruta con uno sguardo un po’ malefico; subito ci accorgiamo che a lato palco c’è un simpatico vecchietto con maglietta Cannibal che batte il tempo e canta, scopriamo che è il padre del batterista Paul ed ha 80 anni (il metal rende giovani!).
Si va avanti tra brani degli album più datati passando per il nuovo “Red Before Black”, i nostri sono instancabili, precisi, granitici e le asce si combattono fra di loro per dar vita a dei riff che non hanno eguali. Il pubblico gradisce: più volte assistiamo ad un’invasione di palco, normale per chi vuole vedere da vicino i propri idoli! Tutte le band sono in prima fila a cantare e a sbracciarsi con noi: questo aspetto è da sottolineare perché il Rock And Bol sa fare questo e lo sa fare bene, fare aggregazione e convivialità.
Poi è un crescendo, un brano appresso l’altro con “Corpsegrinder” che parla col pubblico, scherza, accenna pure ad un brano del repertorio da crooner (alla Frank Sinatra per intenderci) e scopriamo una gran bella voce, quindi non usa sempre e solo il growl…
Ed ecco anche “Scavenger Consuming Death”, “Kill Or Become”, passando per “Corpus Delicti”, “A Skull Full of Maggots” e infine “Stripped, Raped and Strangled” e il capolavoro “Hammer Smashed Face” dove ancora la band non si risparmia. Niente è lasciato al caso: live impeccabile, violentissimo,una lama tagliente e dal growl incisivo; nessun momento di stanca, in tutti i brani la band macina riff al fulmicotone e la batteria picchia incessantemente.
Pubblico entusiasta che viene premiato da George il quale si avvicina al pubblico, firma autografi e si mette in posa per le foto di rito.
Ora l’organizzazione si metterà in moto per il 2019 e per la XII edizione del Rock An Bol, chissà come ci stupirà.
Setlist
Code of The Slashers
Only One Will Die
Red Before Black
Scourge of Iron
Evisceration Plague
Scavenger Consuming Death
The Wretched Spawn
Pounded Into Dust
Kill Or Become
Gutted
Corpus Delicti
Devoured by Vermin
A Skull Full of Maggots
I Cum Blood
Make Them Suffer
Stripped, Raped and Strangled
Hammer Smashed Face
Lineup
George Fisher vocals
Pat O’Brien guitars
Rob Barrett guitars
Alex Webster bass
Paul Mazurkiewicz drums
Un ringraziamento all’organizzazione del Rock and Bol Event e alla MIS concerti.
Articolo a cura di Monica Atzei
Monica Atzei
Insegnante, classe 1975, medioevista ed immersa nella musica sin da bambina. Si occupa per Tuttorock soprattutto di interviste, sue le rubriche "MommyMetalStories" e "Tuttorock_HappyBirthday". Scrive per altri magazine e blog; collabora come ufficio stampa di band, locali, booking e con una label.