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GIOVANNI LINDO FERRETTI – Live @ BOtanique, Bologna 2-7-2019

GIOVANNI LINDO FERRETTI – Live @ BOtanique, Bologna 2-7-2019

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Chi lo amava e chi lo odiava, chi l’ha amato e chi ha iniziato ad odiarlo dopo la sua conversione al cattolicesimo, chi lo giudica come “L’infedele alla linea”. A giudicare dalla quantità di spettatori presenti in questa afosissima serata di inizio luglio ai giardini di via Filippo Re, location molto suggestiva con alberi secolari dove le cicale fanno da gruppo di apertura, sono ancora molti coloro che lo amano. Sto parlando di Giovanni Lindo Ferretti, ex cantante dei CCCP e dei C.S.I., un artista che ha dato e che darà ancora molto alla musica italiana. Io personalmente lo amo ancora e mi dissocio da chi giudica il cambiamento di una persona che ha avuto i suoi buoni motivi, tra tutti una guarigione da un cancro alla pleura, per effettuare la sua scelta. D’altronde, chi siamo noi per giudicare il prossimo?

Sono le 21 e 40 e salgono sul palco due componenti storici degli Ustmamò, band dell’appennino reggiano che accompagnano da dieci anni il solista Ferretti. Luca Rossi ed Ezio Bonicelli, il primo al basso e il secondo alla chitarra, salutano i presenti, in mezzo al palco spicca un leggìo davanti al quale arriva Ferretti in camicia grigia a maniche lunghe, con le mani in tasca  ed inizia a cantare “Morire”, brano tratto dall’album “Affinità-divergenze fra il compagno Togliatti e noi” dei CCCP datato 1986. Non ci sono nè batteria nè tastiere, solo strumenti a corda e voce e si intuisce subito l’ottima forma del cantante, che non dialoga con il pubblico ma si concentra unicamente sui testi delle sue bellissime canzoni. Il concerto scorre via piacevolmente, tra brani delle sue precedenti due band, su tutti “Curami”, cantato a squarciagola da quasi tutti i presenti ed una cover di Amanda Lear (Tomorrow)  finchè uno spettatore grida “bentornato a Bologna”. Ed è qui che Giovanni parla per la prima ed unica volta al pubblico e risponde con un “Bologna è stata per anni la mia città ma sono tornato a vivere sui monti, dove vorrei essere anche in questo momento”. Eh sì, la sua scelta è stata quella di ritornare da qualche anno a vivere a Cerreto Alpi, un piccolo paesino di poche anime situato nell’Appennino Reggiano, lui e i suoi amati cavalli. Poche parole che ci fanno capire quanto lui sia legato a quel luogo isolato.

Al nono brano, “Stati di agitazione”, tratto dall’album del 1987 “Socialismo e barbarie” dei CCCP, spunta il violino nelle mani di Ezio Bonicelli e il concerto si fa via via sempre più emozionante, tanto che l’artista sembra quasi raccogliersi in preghiera durante “Libera me domine” e successivamente “Madre”. L’interpretazione di “Amandoti”, brano dei CCCP del 1990 reso famoso al grande pubblico da Gianna Nannini quattordici anni dopo, è notevole, come anche quella di “Annarella”, uno dei brani più amati a giudicare dalla partecipazione dei presenti e di “Brace”, uno dei pezzi meglio riusciti questa sera. Dopo una ventina di canzoni i tre fanno i soliti saluti di rito per poi risalire sul palco una manciata di minuti dopo.

Tra un calice di vino rosso ed una sigaretta Ferretti intona “Irata”, brano tratto dall’album capolavoro del 1996  “Linea Gotica” dei C.S.I.e a seguire “Pons Tremolans”, tratto dal suo quinto album solista uscito sei anni fa “Saga. Il canto dei canti”. La gente inizia a saltare e ballare coinvolta da una base ritmica sì registrata ma capace comunque di fare il suo lavoro e la chiusura è affidata alle note di “Emilia paranoica”, un vero e proprio simbolo degli anni 80 e della cover “Bang bang” di Cher (poi rifatta in italiano da Dalida, Patty Pravo, I Corvi, Mina) che si trasforma ben presto in “Spara Jurij”, un vero proiettile che fa scatenare il pubblico mentre nel cielo i bagliori dei fulmini che sembrano anticipare un temporale si fanno via via sempre più minacciosi (quanto sarebbe stato bello ascoltare “Cupe vampe” in quei momenti) e Giovanni abbandona il palco lasciando la chiusura ad Ezio e Luca. Che dire, il tempo passa ma per alcuni artisti sembra eterno, è stata veramente una bella serata nonostante il caldo opprimente, non potevo sperare di meglio per il mio esordio come collaboratore di “Tuttorock”. ​

MARCO PRITONI
Photoset by DANIELE AVERSANO
 
Credits: si ringrazia Estragon Club per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.

Scaletta del concerto:
Morire
Tu menti
Tomorrow
Mi ami?
Oh! Battagliero
Valium Tavor Serenase
Curami
And the Radio Plays
Stati di agitazione
Libera me Domine
Del mondo
Intimisto
Amandoti
Madre
Annarella
Brace
Guerra e pace
Occidente
Inch’Allah – Ça va
Barbaro
Per me lo so
Encore:
Irata
Pons tremolans
Emilia Paranoica
Bang Bang
Spara Jurij

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