GIANNA NANNINI “Fenomenale tour 2017” – Live @ PalaLottomatica, Roma 2-12-20 …

Una premessa doverosa va fatta: le aspettative di questo concerto non erano altissime. Dopo aver visto le ultime due apparizioni televisive di Gianna Nannini, nelle quali l’artista era sembrata un po’ stanca e confusa, l’impressione era che avremmo assistito a un concerto sottotono. Che in fondo sarebbe stato anche normale vista l’età della rocker (64 anni a giugno).
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Arrivati al PalaLottomatica, la presenza delle sedie nel parterre sembrava confermare in pieno la sensazione che non sarebbe stato un live dei più energici. Insomma, ci siamo accomodati braccia conserte, le luci si sono spente, le fotocamere dei cellulari si sono accese e da lì è iniziato il ribaltamento assoluto delle nostre aspettative. La prima nota di chitarra (giuro: la prima) ha sortito nelle prime file del parterre lo stesso effetto del colpo di pistola per i centometristi allo start: tutti in piedi sotto al palco. “Ai miei concerti il pubblico deve essere libero di stare in piedi o seduto se vuole” dirà più avanti la Nannini, ma ci arriveremo.

Il concerto della Gianna nazionale è stato un viaggio nella storia del rock all’italiana, quello fatto di energia e romanticismo, quello che la Nannini continua ad incarnare perfettamente. Una voce immortale, dolce e ruvida al contempo, ma soprattutto carica a livelli stratosferici, accompagnata da una piccola grande orchestra di musicisti strepitosi perchè, come dice la rocker senese, “in tanti sul palco ci si diverte di più”. E niente, Gianna Nannini è un mito e noi, solo per aver pensato che potesse non essere più all’altezza di rappresentare il Rock italiano ci meriteremmo di appendere la penna al chiodo. Mea Culpa. Andiamo avanti.
 
I quattro anni di attesa per ascoltare dal vivo il nuovo album sono stati ripagati in pieno. Dal nuovo singolo pop “Fenomenale” che ha aperto lo show, fino alle sonorità anni ’80 de “L’ultimo latin lover” e alla più intima “Sabbie mobili”, il sound della Nannini trova continuità nell’album “Amore gigante”, che la vede riuscire nell’impresa di convincere pubblico e critica grazie alla sua innegabile unicità. La scaletta regala dei veri e propri omaggi ai fan della rocker senese con “I maschi”, “Fotoromanza”, “Profumo”, “America”, “Bello e impossibile”. E si torna tutti indietro ai tempi del mangianastri, alle estati del Festivalbar o a quelle volte in cui, magari tornando dal mare in una peugeot 106, la radio passava una canzone della Nannini e si cantava a squarcia gola senza inibizioni. Un altro tuffo nel passato arriva al termine del concerto, con le luci già accese sugli spalti e la gente che ancora insiste per un bis. Gianna Nannini torna sul palco e canta Notti Magiche. E non si sa bene se per nostalgia degli anni ’90 o per il magone non ancora superato per l’eliminazione dal Mondiale, ma gli occhi lucidi sugli spalti del PalaLottomatica non si contavano.
 
In sintesi: oltre due ore di ottima musica senza interruzioni, tre coriste eccezionali e cinque cambi d’abito per la Nannini, che passa da un tailleur giacca – pantalone a una tenuta hard rock con tanto di fascia sulla fronte. Luci perfette e una buona acustica in tutto il palazzetto. Niente panico, dunque. Gianna Nannini è ancora un’icona del rock italiano e se è vero, come è vero, che il rock è ribellione, la nostra meravigliosa creatura oltre ai cliché e al conformismo ha aggiunto un altro nemico al quale ribellarsi: lo scorrere inesorabile del tempo. E vince lei.
 
MARTINA VASSALLO
Photoset by LUCA LICCIONE
 
Credits: si ringrazia Goigest e FeP Group per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.