FLOGGING MOLLY op. Buster Shuffle – Live @ Estragon Club, Bologna 28-1-2019
Ad aprire le danze, è proprio il caso di dirlo stavolta, i londinesi Buster Shuffle, combo di quattro elementi che propone uno ska molto ben calibrato sulle sonorità che a volte ricordano gruppi come i The Libertines, i Madness, e i Bad Manners.
Al grido di “Fuck Brexit” (che la band dice di aver acquisito come loro nuovo slogan) infiammano il locale che si sta riempiendo in modo sempre più vistoso, e con i loro brani, tra cui l’immancabile Our Night Out, portano tutti gli astanti a cantare e ballare con loro. L’atmosfera che si respira è quella di un festoso pub della East London.
Band:
Jet Baker – Piano & Vocals
Terry Mascali – Drums
James Stickley – Guitar
Gravy – Bass
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Sin dalle prime note dello storico intro con “Baba O’Riley” il pubblico va in visibilio, e la band non è da meno.. Dopo qualche secondo immobili a omaggiare le luci con i colori della bandiera irlandese che illuminano il palco, Dave King e soci si scatenano come non mai sulle assi del palco.
Il loro sound che miscela punk rock a strumenti e sonorità tipici della tradizione irlandese, come uillean pipes, cornamuse, violini e fisarmoniche ha conquistato negli anni un pubblico di estimatori trasversale: diversissime fasce d’età, diverso background musicale; ad un loro concerto puoi trovare davvero una varietà di diversi tipi di persone, che interagiscono, bevono e ballano insieme come se fossero tutti insieme ad una enorme festa.
La scaletta non si fa sfuggire nessun caposaldo della loro carriera, e mentre eseguono brani come Drunken Lullabies, Life is Good, Devil’s Dance Floor fino ad arrivare alle conclusive The Seven Deadly Sins e Salty Dog (che ha dato il nome alla loro crociera e che sono probabilmente le loro canzoni più punk rock) la caratteristica che attira di più l’attenzione è che la qualità non ha alcuna flessione negativa durante tutto il live. I Flogging Molly non sono più giovanissimi (Dave King è del 1961) e durante i concerti si scolano diverse lattine di birra Guinness senza battere ciglio, ma tutti trasmettono una carica e un entusiasmo davvero coinvolgente, e sono assolutamente inappuntabili dal punto di vista tecnico.
Quando con tristezza per la fine della serata sentiamo le prime note di “Always Look On The Bright Side Of Life” dei Monty Python, ci mettiamo a cantare insieme a Dave, che non accenna a scendere dal palco ma se la canta tutta con le prime file, ballando e piroettando mentre i roadie iniziano a smontare la strumentazione.
Una serata epica!
Report & photoset by ALESSANDRA MERLIN
Credits: si ringrazia Hub Music Factory per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione di Estragon Club.
Intro: Baba O’Riley (The Who song)
(No More) Paddy’s Lament
The Hand of John L. Sullivan
Drunken Lullabies
The Likes of You Again
Swagger
The Days We’ve Yet to Meet
Requiem for a Dying Song
Life in a Tenement Square
Float
The Spoken Wheel / Black Friday Rule (Huge guitar / drum solo )
Life Is Good
Rebels of the Sacred Heart
Devil’s Dance Floor
Crushed (Hostile Nations) (with “Respect / Think”)
What’s Left of the Flag
The Seven Deadly Sins
Encore:
If I Ever Leave This World Alive
Salty Dog
Outro: Always Look on the Bright Side of Life (Monty Python song)
Band:
Dave King – voce, chitarra acustica, bodhrán, banjo, cucchiaio, cori
Bridget Regan – fiddle, tin whistle, uilleann pipes, cori
Dennis Casey – chitarra elettrica, cori
Nathen Maxwell – basso, voce
Bob Schmidt – mandolino, mandola, banjo, bouzouki, cori
George Schmidt – batteria, percussioni, bodhran
Matt Hensley – fisarmonica, concertina
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