FEDERICO FIUMANI – Confidenziale @ Teatro Galliera Bologna 11-3-2015
17 Marzo 2015
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Federico Fiumani verso la fine degli anni settanta ha formato i C.F.S. insieme a Gianni Cicchi (batteria) e Salvatore Susini (basso). Fiumani ha dato vita ai Diaframma nei primi anni ottanta, dapprima come cover band dei Joy Division e poi come band vera e propria nel 1982, quando esordiscono con il singolo Pioggia/Illusione ottica. Fiumani è inizialmente chitarrista e paroliere della band, che vede la presenza anche di Gianni Cicchi (batteria), Leandro Cicchi (basso) e Nicola Vannini (voce), che nel 1984 viene sostituito da Miro Sassolini. Dal 1989 Fiumani è anche cantante della band. Oltre ai numerosi album dei Diaframma, ha pubblicato gli album solisti Confidenziale nel 1994 e Donne mie nel 2006. Nel 1989 incise il singolo Corri ragazzo, autoprodotto dal coautore Paolo Boccia, ma non fu distribuito nei negozi. Oltre ad essere la voce e il chitarrista del gruppo è autore di tutte le musiche ed i testi. Ha inoltre finora pubblicato sei volumi di poesie e pensieri e un’antologia comprendente i testi di tutte le canzoni con relative note a margine. Fra le altre sue molteplici attività, dopo avere festeggiato lo scorso anno i 30 anni di Siberia, uno degli album storici della storia musicale italiana, a vent’anni dalla pubblicazione del suo primo album da solista che portava quel titolo, il leader dei Diaframma, l’incontrastata Band New Wave fiorentina, presenta un’antologia tratta dal suo repertorio e da quella del gruppo in versione intimista “unplugged”. Il luogo in cui ci troviamo è la splendida cornice del Teatro Galliera di Bologna.
Passano i pezzi più belli di tre decenni di fulgida carriera, strofe che hanno punteggiato la storia della musica italiana, su un corridoio di chitarre arriva “nessun senso di colpa” dalla punkeggiante Gennaio, l’intensa, minimale, scarna e turgida L’odore delle rose, ci si gode una travolgente e rabbiosa Diamante grezzo. La bella ed inquietante Un temporale in campagna con il suo lattaio arriverà domani, un testo come non se leggono tanti in giro per la sua immediatezza, le divagazioni sulle corde di Federico vanno ad impreziosire canzoni già di per sé perfette. Si balla sulla acre I giorni dell’ira, veloce e tambureggiante , ci si dondola sulla poetica Vaiano, densa di ricordi, malinconica ed ammaliante nel suo scorrere cantilenante. Non può mancare l’immarcescibile Tre volte lacrime, una hit della canzone d’autore italiana, indimentabile anche il duo che fecero Fiumani ed l’altro grande della canzone italiana, Omar Pedrini e facilmente reperibile su Youtube. Il primo bis si apre con la splendida Oceano, “c’è un Oceano che esplode nella mia testa” fa sognare la platea che non cessa un attimo di plaudire ed invocare continuamente altri pezzi, potremmo passare la notte qui a sentirlo cantare. Struggente e meravigliosa Madre Superiora è una poesia lanciata in cielo che potrebbe essere portata ad esempio di come fare una grande canzone. E si chiude l’encore con Bennato, Un giorno credi rivista in chiave punk è saporita ed intrigante. Macchè chiudere, siamo solo al tris, per evitare di essere prelevato a viva forza dal camerino Fede deve tornare sul palco, Pasqua segna l’encore 2, ed è un momento intimo che prosegue con Manca l’acqua, e si a completare con gli echi smaccatamente Joy Division di Elena. Ma non è ancora ora di andare via, costretto a gran voce ad un quarto rientro sul palco, l’encore 3 ci regala la struggente e malinconica Io amo lei, un inno ai sentimenti che qualunque autore avrebbe voluto scrivere e non l’ha fatto. E si chiude davvero con la furente e lavica Libra, chitarra tirata e voce distorta per chiudere in splendore un grande concerto.
Non manca poi il ritorno successivo dell’artista a stringere mani, scambiare pareri, firmare dischi con i fans, quello che fa di un grande musicista anche un grande uomo quale è Federico Fiumani. In conclusione uno spettacolare concerto cui la cornice acustica non ha tolto niente, anzi ha dimostrato la grandezza di questo musicista, un ambiente colto e raffinato cui bisogna aggiungere un ufficio stampa prontissimo ed efficiente a coprire ogni esigenza e richiesta, un artista che si è prestato anche ad una interessantissima intervista che leggerete a parte, un plus come il grande chitarrista di Luca Carboni, Antonello D’Urso, che benchè in partenza per il tour di Alice, ha trovato tempo e modo di comandare le operazioni da tecnico del suono dietro al mixer.
MAURIZIO DONINI
Voto 9/10 (Cinema Teatro Galliera – Bologna – 11/3/2015)
Photoset by Teffan Hawk
Passano i pezzi più belli di tre decenni di fulgida carriera, strofe che hanno punteggiato la storia della musica italiana, su un corridoio di chitarre arriva “nessun senso di colpa” dalla punkeggiante Gennaio, l’intensa, minimale, scarna e turgida L’odore delle rose, ci si gode una travolgente e rabbiosa Diamante grezzo. La bella ed inquietante Un temporale in campagna con il suo lattaio arriverà domani, un testo come non se leggono tanti in giro per la sua immediatezza, le divagazioni sulle corde di Federico vanno ad impreziosire canzoni già di per sé perfette. Si balla sulla acre I giorni dell’ira, veloce e tambureggiante , ci si dondola sulla poetica Vaiano, densa di ricordi, malinconica ed ammaliante nel suo scorrere cantilenante. Non può mancare l’immarcescibile Tre volte lacrime, una hit della canzone d’autore italiana, indimentabile anche il duo che fecero Fiumani ed l’altro grande della canzone italiana, Omar Pedrini e facilmente reperibile su Youtube. Il primo bis si apre con la splendida Oceano, “c’è un Oceano che esplode nella mia testa” fa sognare la platea che non cessa un attimo di plaudire ed invocare continuamente altri pezzi, potremmo passare la notte qui a sentirlo cantare. Struggente e meravigliosa Madre Superiora è una poesia lanciata in cielo che potrebbe essere portata ad esempio di come fare una grande canzone. E si chiude l’encore con Bennato, Un giorno credi rivista in chiave punk è saporita ed intrigante. Macchè chiudere, siamo solo al tris, per evitare di essere prelevato a viva forza dal camerino Fede deve tornare sul palco, Pasqua segna l’encore 2, ed è un momento intimo che prosegue con Manca l’acqua, e si a completare con gli echi smaccatamente Joy Division di Elena. Ma non è ancora ora di andare via, costretto a gran voce ad un quarto rientro sul palco, l’encore 3 ci regala la struggente e malinconica Io amo lei, un inno ai sentimenti che qualunque autore avrebbe voluto scrivere e non l’ha fatto. E si chiude davvero con la furente e lavica Libra, chitarra tirata e voce distorta per chiudere in splendore un grande concerto.
Non manca poi il ritorno successivo dell’artista a stringere mani, scambiare pareri, firmare dischi con i fans, quello che fa di un grande musicista anche un grande uomo quale è Federico Fiumani. In conclusione uno spettacolare concerto cui la cornice acustica non ha tolto niente, anzi ha dimostrato la grandezza di questo musicista, un ambiente colto e raffinato cui bisogna aggiungere un ufficio stampa prontissimo ed efficiente a coprire ogni esigenza e richiesta, un artista che si è prestato anche ad una interessantissima intervista che leggerete a parte, un plus come il grande chitarrista di Luca Carboni, Antonello D’Urso, che benchè in partenza per il tour di Alice, ha trovato tempo e modo di comandare le operazioni da tecnico del suono dietro al mixer.
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Voto 9/10 (Cinema Teatro Galliera – Bologna – 11/3/2015)
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Maurizio Donini
CEO & Founder di TuttoRock - Supervisore Informatico, Redattore della sezione Europa in un quotidiano, Opinionist in vari blog, dopo varie esperienze in numerose webzine musicali, stanco dei recinti mentali e di genere, ho deciso di fondare un luogo ove riunire Musica, Arte, Cultura, Idee.