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EDDIE VEDDER + Glen Hansard – Live @ Firenze Rocks, Visarno Arena Firenze 24-6-2017

EDDIE VEDDER + Glen Hansard – Live @ Firenze Rocks, Visarno Arena Firenze 24-6-2017

Un tour in solitaria in giro per il mondo, senza la tua band che appartiene ormai alla leggenda della storia del rock, in un viaggio spirituale alla ricerca del contatto diretto con il pubblico.
Eddie Vedder arriva a Firenze per il secondo giorno del festival Firenze Rocks, che dopo la prima serata con Placebo e Aerosmith, vede nella line up odierna oltre al leader dei Pearl Jam, Eva Pevarello, Samuel (sostituto dei Cranberries per le precarie condizioni di salute della cantante Dolores) e Glen Hansard, nella giornata dedicata a un rock più melodico delle tre. L’organizzazione del festival è curata nei minimi dettagli, forse l’unica pecca è non aver dato ai fans la possibilità con unico biglietto di poter assistere a tutti e tre i giorni di concerti, considerando anche il prezzo elevato per ogni giornata.

Eddie Vedder sale sul palco accompagnato dal suo immancabile raccoglitore (Dio solo sa cosa possa scrivere li) dopo che sono terminati i “fochi” di San Giovanni, patrono del capoluogo toscano, e acclamato da quasi 50.000 spettatori sembra molto emozionato: “Oggi sono qui senza la mia band ed è il più grande concerto solista che ho mai fatto, questo succede solo in Italia”, sono le parole, in italiano, con cui il leader dei Pearl Jam si presenta ai suoi fans, a suggellare insieme a una buona bottiglia di Brunello di Montalcino il suo legame con il nostro paese.

Il concerto inizia con uno dei grandi classici della band di Seattle Elderly Woman Behind the Counter in a Small Town, e il pubblico accompagna a gran voce l’esecuzione del brano; questa prima parte del concerto è incentrata sulle canzoni dei Pearl Jam in chave acustica, si passa da Wishlist a Immortality, da I am mine a Can’t keep: tra un brano e l’altro Eddie Vedder non manca mai di scambiare qualche battuta con il pubblico, intervallandola con un sorso di vino, un sorriso a qualche fan o un aneddoto sulla sua vita, l’atmosfera è quasi di un concerto teatrale tanta è l’intimità che il cantante riesce a creare con il suo pubblico, aiutato dalle luci soffuse della scenografia di palco. Setting Forth e Guaranteed sono i primi brani eseguiti tratti dall’album solista scritto per la colonna sonora di Into the Wild, ed è veramente un privilegio poterli ascoltare dal vivo; subito dopo Eddie Vedder prende l’ukulele e ironizza su come questa sera lui si trovi li solo con quel piccolo strumento e la sera seguente saliranno su quello stesso palco gruppi metal come System of a down e Prophets of Rage, raccogliendo tanti sorrisi e un lungo applauso, mentre la dolce melodia di Rise sfiora come una carezza l’anima di tutti gli spettatori presenti, mentre la ballad Black chiude la prima parte del concerto con il pubblico in delirio che lo accompagna a gran voce.

Dopo una breve pausa, Vedder torna sul palco e alterna brani dei Pearl Jam tra cui spiccano Porch e Better man, a cover: si va da Comfortably Numb dei Pink Floyd eseguita in una versione quasi spirituale all’organo, a Imagine  di John Lennon, al termine della quale il cielo della Visarno Arena è solcato da una stella cadente, quasi come se qualcuno dal cielo avesse voluto dare un segnale. Per la parte finale del concerto, Glen Hansard sale sul palco per accompagnare Eddie Vedder nelle ultime canzoni, e partecipare insieme a lui alla grande festa fiorentina di questa sera: Society, Smile e Rockin’ in the free world di Neil Young (altro grande artista che ha influenzato la sua carriera) mandano il pubblico in delirio, il coinvolgimento dei fans e degli artisti sul palco è ai massimi, i confini tra palco e pubblico non esistono più al punto che Vedder decide di farsi una camminata tra la gente, e per chi come chi vi scrive assiste al concerto nelle prime file, non poteva esserci regalo più grande.

Per concludere il concerto, il leader dei Pearl Jam sceglie una delle canzoni più rappresentative del suo lavoro da solista, Hard sun, e sempre accompagnato da Glen Hansard conclude la sua performance in modo trionfale: oggi più che mai ha dato dimostrazione di come la sua leadership, il suo carisma, la capacità di dialogare e coinvolgere il pubblico superi ogni tipologia di formazione musicale; per ampi tratti del concerto da solista sul palco, ha saputo penetrare nell’anima degli spettatori presenti, dialogare con il cuore e far venire quei brividi sulla pelle come pochi altri nella moderna storia del rock hanno saputo e sapranno mai fare.
 
ALESSANDRO FABBRIZZI
 
Credits: si ringrazia Le Nozze di Figaro per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.
 
 
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