BLUVERTIGO – LIVE @ SIMMETRIE FESTIVAL AREZZO 7/8/2015
by tuttorock
11 Agosto 2015
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Sono passati ormai quasi quindici anni dall’ultima volta che avevo assistito ad un concerto dei Bluvertigo, al Metropolis di San Giovanni Valdarno, piccolo club che alla fine degli anni 90 ospitò artisti del calibro di Verdena, Subsonica e proprio i Bluvertigo. Da poco era uscito l’album Metallo non Metallo, e sull’onda del suo successo il piccolo club era gremito di giovani tanto che mi ricordo la temperatura bollente e il grande clima di entusiasmo che si respirava al suo interno. Alcuni di quei fan sono tornati stasera in piazza San Domenico ad Arezzo per il festival Simmetrie che nella line up vanta oltre ai Bluvertigo la partecipazione di artisti del calibro di Francesco De Gregori, Paolo Benvegnù, Fast animals and slow kids per una programmazione davvero interessante.
Il pubblico non è quello delle grandi occasioni stasera, saranno circa 1000 gli spettatori presenti, e i Bluvertigo salgono sul palco accolti comunque in modo piuttosto caloroso dai presenti, come me incuriositi dalla loro reunion dopo che in pochi probabilmente se lo sarebbero aspettato dopo così tanti anni. E proprio dall’album Metallo non Metallo i Bluvertigo riprendono il loro percorso, Morgan è il primo ad appariire sul palco con un breve intro al piano che lascia spazio a Cieli Neri, canzone che apre il concerto in un’atmosfera abbastanza soft che ripercorre bene le sonorità pop/new wave che hanno reso famosa la band. Da subito si nota che la voce di Morgan non è più quella di una volta, tuttavia il leader dei Bluvertigo ben supportato da Andrea Fumagalli per tutti Andy alle tastiere cerca da subito di coinvolgere il pubblico, e l’atmosfera si scalda subito grazie a Fuori dal tempo, hit tra le più famose della band, che vede Morgan al basso, e il pubblico presente inizia a cantare e ballare, tributando un meritato applauso al termine della canzone. La band torna alle atmosfere più cupe di Metallo non Metallo con Miscugli, che comunque un pubblico sempre più coinvolto nel concerto sembra gradire molto. Il concerto prosegue con Assenzio, con una dedica iniziale da parte di Morgan ad una delle bevande che hanno animato la gioventù della band, al termine della quale il leader dei Bluvertigo mette in scena un simpatico duetto con Andy, preludio del brano L.S.D. che vede la grande interpretazione di Morgan al basso e di Andy al sax, e la voce del cantante sembra essersi un po’ scaldata e diventa più fluida e nitida. Il concerto scorre con Sovrapensiero, Il Dio Denaro e Vivosunamela che vede Morgan alla chitarra esaltando tutta la sua capacità di musicista polistrumentista, e lo vede tornare al piano per una dei brani più melodici scritti dalla band, Ideaplatonica, che fa calare sulla splendida cornice della piazza aretina quell’atmosfera romantico/malinconica che aveva contraddistinto il successo della band, e che si conclude proprio con un assolo di piano di Morgan, seguito da un lungo applauso del pubblico. Dopo Decadenza che riporta il concerto su binari più rock, i Bluvertigo eseguono la prima cover della serata, Heroes di David Bowie, artista al quale la band non ha mai negato di ispirarsi e che stasera viene omaggiato da un’interpretazione molto energica e coinvolgente da parte di Morgan e soci, che non calano di intensità con Ho bisogno di certezze e Sono come sono, preludio ad uno dei brani più famosi e acclamati della band, La crisi, che rappresentò forse l’ultima grande hit prima del loro scioglimento e che stasera porta il concerto al suo punto più alto. Il concerto si avvia verso una prima pausa, prima però i Bluvertigo eseguono la loro seconda cover Stand by me di Ben E.King e Andiamo a Londra. Dopo una breve pausa, il concerto riprende con Complicità, brano molto apprezzato dal pubblico, dopo il quale la band esegue un’altra cover del grande duca bianco alias David Bowie, Always crashing in the same car, e si conclude con il brano forse più celebre di Metallo non Metallo, ovvero Altre forme di vita che ci riporta alla mente la grande capacità di scittore di testi di Morgan.
Il concerto termina con i meritati applausi del pubblico presente, che la band ringrazia con numerosi inchini mentre tutti i componenti si abbracciano, che sia stata una reunion dettata più da motivi economici che da una ritrovata intesa artistica della band è indubbio, ma resta comunque la consapevolezza dopo quindici anni di aver visto all’opera uno dei gruppi che meglio hanno saputo incarnare lo spirito pop/new wave in Italia e che forse avrebbe potuto offrire ancora molto senza il suo prematuro scioglimento.
ALESSANDRO FABBRIZZI
Photoset by CLARA MALVISI
Il pubblico non è quello delle grandi occasioni stasera, saranno circa 1000 gli spettatori presenti, e i Bluvertigo salgono sul palco accolti comunque in modo piuttosto caloroso dai presenti, come me incuriositi dalla loro reunion dopo che in pochi probabilmente se lo sarebbero aspettato dopo così tanti anni. E proprio dall’album Metallo non Metallo i Bluvertigo riprendono il loro percorso, Morgan è il primo ad appariire sul palco con un breve intro al piano che lascia spazio a Cieli Neri, canzone che apre il concerto in un’atmosfera abbastanza soft che ripercorre bene le sonorità pop/new wave che hanno reso famosa la band. Da subito si nota che la voce di Morgan non è più quella di una volta, tuttavia il leader dei Bluvertigo ben supportato da Andrea Fumagalli per tutti Andy alle tastiere cerca da subito di coinvolgere il pubblico, e l’atmosfera si scalda subito grazie a Fuori dal tempo, hit tra le più famose della band, che vede Morgan al basso, e il pubblico presente inizia a cantare e ballare, tributando un meritato applauso al termine della canzone. La band torna alle atmosfere più cupe di Metallo non Metallo con Miscugli, che comunque un pubblico sempre più coinvolto nel concerto sembra gradire molto. Il concerto prosegue con Assenzio, con una dedica iniziale da parte di Morgan ad una delle bevande che hanno animato la gioventù della band, al termine della quale il leader dei Bluvertigo mette in scena un simpatico duetto con Andy, preludio del brano L.S.D. che vede la grande interpretazione di Morgan al basso e di Andy al sax, e la voce del cantante sembra essersi un po’ scaldata e diventa più fluida e nitida. Il concerto scorre con Sovrapensiero, Il Dio Denaro e Vivosunamela che vede Morgan alla chitarra esaltando tutta la sua capacità di musicista polistrumentista, e lo vede tornare al piano per una dei brani più melodici scritti dalla band, Ideaplatonica, che fa calare sulla splendida cornice della piazza aretina quell’atmosfera romantico/malinconica che aveva contraddistinto il successo della band, e che si conclude proprio con un assolo di piano di Morgan, seguito da un lungo applauso del pubblico. Dopo Decadenza che riporta il concerto su binari più rock, i Bluvertigo eseguono la prima cover della serata, Heroes di David Bowie, artista al quale la band non ha mai negato di ispirarsi e che stasera viene omaggiato da un’interpretazione molto energica e coinvolgente da parte di Morgan e soci, che non calano di intensità con Ho bisogno di certezze e Sono come sono, preludio ad uno dei brani più famosi e acclamati della band, La crisi, che rappresentò forse l’ultima grande hit prima del loro scioglimento e che stasera porta il concerto al suo punto più alto. Il concerto si avvia verso una prima pausa, prima però i Bluvertigo eseguono la loro seconda cover Stand by me di Ben E.King e Andiamo a Londra. Dopo una breve pausa, il concerto riprende con Complicità, brano molto apprezzato dal pubblico, dopo il quale la band esegue un’altra cover del grande duca bianco alias David Bowie, Always crashing in the same car, e si conclude con il brano forse più celebre di Metallo non Metallo, ovvero Altre forme di vita che ci riporta alla mente la grande capacità di scittore di testi di Morgan.
Il concerto termina con i meritati applausi del pubblico presente, che la band ringrazia con numerosi inchini mentre tutti i componenti si abbracciano, che sia stata una reunion dettata più da motivi economici che da una ritrovata intesa artistica della band è indubbio, ma resta comunque la consapevolezza dopo quindici anni di aver visto all’opera uno dei gruppi che meglio hanno saputo incarnare lo spirito pop/new wave in Italia e che forse avrebbe potuto offrire ancora molto senza il suo prematuro scioglimento.
ALESSANDRO FABBRIZZI
Photoset by CLARA MALVISI