2CELLOS WORLD TOUR 2015 – Live @ FERRARA SOTTO LE STELLE 30-7-2015
by tuttorock
1 Agosto 2015
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La cornice è delle migliori, sono nella corte del Castello Estense di Ferrara, arroccato all’interno di un lago artificiale, tra fontane e luci fiabesche. È qui che aspetto l’esibizione dei due violoncellisti più conosciuti e della scena Pop/Rock. Non sapevo davvero cosa aspettarmi dal pubblico di questa serata. Mi trovo in mezzo a tante famiglie con bimbi e ragazzini al seguito, tante coppiette e qualche trentenne rachitico. Non esattamente un pubblico da Rock Band.
Mentre l’audience aspetta, sul palco spunta solo soletto un giovane con in braccio una chitarra acustica. Quasi il pubblico non si accorge di lui finché non urla “Ciao Ferrara!”. È The Leading Guy (all’anagrafe Simone Zampieri, da Trieste), il guest della serata. Affronta il pubblico in solitaria ma di certo non è intimidito. È un gran chiacchierone, il ragazzo, e tra un brano e l’altro del suo breve set racconta storie spiegando i suoi pezzi di autentico cantautorato in lingua inglese. Non riesce a coinvolgere a pieno il pubblico. Nelle retrovie alcuni chiacchierano e si distraggono durante la sua performance. Ma non demerita ed è comunque applaudito da molti. Le sue While the dogs are barking e Memorandum sono interessanti ed apprezzate.
The Leading Guy ci lascia dopo soli cinque brani, e dopo altri venti minuti di attesa le luci si abbassano per far posto all’attrazione principale. E qui mi ricordo di essere ad un concerto più “commerciale” di quelli a cui sono abituato. Tra le teste della folla, infatti, si alzano decine si selfie-stick (da me odiatissimi), ma cerchiamo di passarci sopra (o meglio, di fare lo slalom con lo sguardo).
I 2Cellos fanno il loro ingresso sul palco e, senza proferir parola, imbracciano i loro strumenti elettrici ed attaccano con un trasportato e dolcissimo brano di matrice classica. Dura tanto, quasi dieci minuti, tanto che mi rassegno a dover assistere ad un poco coinvolgente concerto in cui i musicisti stanno muti e chini a suonare per un’ora e mezza. Ma, alla fine del brano (dolce e bellissimo, sia chiaro) Luka e Stjepan mi smentiscono. Interagiscono tanto col pubblico, scherzano e fanno battute a volte con un italiano un po’ maccheronico e a volte in inglese. Luka, col suo violoncello bianco, è più “bravo ragazzo”, mentre Stjepan fa il malizioso ed ammicca alle donne del pubblico dietro il suo strumento nero (si, questo è proprio il genere di doppio senso con cui il Piero Pelù di Croazia ci ha intrattenuto). Insomma, fanno molto divertire il pubblico tra una canzone e l’altra strappando diverse risate. Il concerto può essere diviso in due parti distinte. I primi brani sono più dolci e melodici e vengono dal mondo del Pop o Pop Rock. Spiccano Viva la vida dei Coldplay, la bellissima Resistance dei Muse e lo stupefacente mash-up tra With or without you e Con te partirò. Questa prima sezione si chiude con l’accoppiata “Jacksoniana” Human nature, tutta pizzicata sulle corde dei violoncelli, e Smooth criminal.
A mio parere questi strumenti sono sempre stati affascinanti, in grado di scaturire suoni quasi alieni ma allo stesso tempo rassicuranti e cullanti. Solo chi ha assistito ad un concerto del genere può averne un’idea. Come dicevo, ad un certo punto la serata cambia faccia, e succede quando quando il dirompente Dušan Kranjc fa il suo ingresso sul palco e si piazza dietro la batteria. Da questo momento anche Stjepan smetterà di stare tranquillo seduto al suo posto, ma sarà più il tempo che passerà in piedi ad agitare la testa. Ne da subito dimostrazione durante la celeberrima Thunderstruck, durante il cui assolo, mentre la batteria cromata risplende di luce, il nostro si stende a terra e, proprio come Angus Young, suona rotolandosi per il palco. Vodoo People dei Prodigy e una schizofrenica Smells like teen spirit sono altri due pezzi davvero degni di nota. Quest’ultima in particolare, con le sue improvvise esplosioni sonore, coinvolge particolarmente il pubblico. Passano un altro paio di cover degli AC/DC, dopodiché Luka grida:
“DO YOU WANT MORE?? DO YOU WANT MORE???”
“YYEEEAAAAHHH”
“ok…”
ed attacca con una bellissima versione di Satisfaction dei Rolling Stones, il primo brano che il pubblico canta per intero, prima di ritirarsi nel backstage. Non passa molto che i tre rientrano a prendersi un’altra ovazione. E ci regalano il geniale mash-up tra la Cavalcata delle valchirie di Wagner e The trooper degli Iron Maiden (speciale!), ed ancora un po’ di AC/DC con Back in black. Prima di andare via Stjepan ci dedica un saluto speciale: “Dato che siete un pubblico fantastico vi meritate un’altra canzone. È la canzone della buona notte……… mi raccomando….. sognate me stanotte.” E strano sentire iniziare Aria sulla quarta corda di Bach (eh si, la sigla di SuperQuark, proprio lei) preceduta da una fragorosa risata collettiva, ma così è, e su queste soavi note i 2Cellos ci salutano.
Concerto non troppo lungo ma emozionante e particolare. Diverso da qualsiasi altro concerto. Anche se mi aspettavo che, data la celebrità di quasi tutti i brani suonati, il pubblico cantasse di più. Comunque, se ne avete occasione, andateli a vedere, perché questi ragazzi sono un autentico sballo.
Mentre l’audience aspetta, sul palco spunta solo soletto un giovane con in braccio una chitarra acustica. Quasi il pubblico non si accorge di lui finché non urla “Ciao Ferrara!”. È The Leading Guy (all’anagrafe Simone Zampieri, da Trieste), il guest della serata. Affronta il pubblico in solitaria ma di certo non è intimidito. È un gran chiacchierone, il ragazzo, e tra un brano e l’altro del suo breve set racconta storie spiegando i suoi pezzi di autentico cantautorato in lingua inglese. Non riesce a coinvolgere a pieno il pubblico. Nelle retrovie alcuni chiacchierano e si distraggono durante la sua performance. Ma non demerita ed è comunque applaudito da molti. Le sue While the dogs are barking e Memorandum sono interessanti ed apprezzate.
The Leading Guy ci lascia dopo soli cinque brani, e dopo altri venti minuti di attesa le luci si abbassano per far posto all’attrazione principale. E qui mi ricordo di essere ad un concerto più “commerciale” di quelli a cui sono abituato. Tra le teste della folla, infatti, si alzano decine si selfie-stick (da me odiatissimi), ma cerchiamo di passarci sopra (o meglio, di fare lo slalom con lo sguardo).
I 2Cellos fanno il loro ingresso sul palco e, senza proferir parola, imbracciano i loro strumenti elettrici ed attaccano con un trasportato e dolcissimo brano di matrice classica. Dura tanto, quasi dieci minuti, tanto che mi rassegno a dover assistere ad un poco coinvolgente concerto in cui i musicisti stanno muti e chini a suonare per un’ora e mezza. Ma, alla fine del brano (dolce e bellissimo, sia chiaro) Luka e Stjepan mi smentiscono. Interagiscono tanto col pubblico, scherzano e fanno battute a volte con un italiano un po’ maccheronico e a volte in inglese. Luka, col suo violoncello bianco, è più “bravo ragazzo”, mentre Stjepan fa il malizioso ed ammicca alle donne del pubblico dietro il suo strumento nero (si, questo è proprio il genere di doppio senso con cui il Piero Pelù di Croazia ci ha intrattenuto). Insomma, fanno molto divertire il pubblico tra una canzone e l’altra strappando diverse risate. Il concerto può essere diviso in due parti distinte. I primi brani sono più dolci e melodici e vengono dal mondo del Pop o Pop Rock. Spiccano Viva la vida dei Coldplay, la bellissima Resistance dei Muse e lo stupefacente mash-up tra With or without you e Con te partirò. Questa prima sezione si chiude con l’accoppiata “Jacksoniana” Human nature, tutta pizzicata sulle corde dei violoncelli, e Smooth criminal.
A mio parere questi strumenti sono sempre stati affascinanti, in grado di scaturire suoni quasi alieni ma allo stesso tempo rassicuranti e cullanti. Solo chi ha assistito ad un concerto del genere può averne un’idea. Come dicevo, ad un certo punto la serata cambia faccia, e succede quando quando il dirompente Dušan Kranjc fa il suo ingresso sul palco e si piazza dietro la batteria. Da questo momento anche Stjepan smetterà di stare tranquillo seduto al suo posto, ma sarà più il tempo che passerà in piedi ad agitare la testa. Ne da subito dimostrazione durante la celeberrima Thunderstruck, durante il cui assolo, mentre la batteria cromata risplende di luce, il nostro si stende a terra e, proprio come Angus Young, suona rotolandosi per il palco. Vodoo People dei Prodigy e una schizofrenica Smells like teen spirit sono altri due pezzi davvero degni di nota. Quest’ultima in particolare, con le sue improvvise esplosioni sonore, coinvolge particolarmente il pubblico. Passano un altro paio di cover degli AC/DC, dopodiché Luka grida:
“DO YOU WANT MORE?? DO YOU WANT MORE???”
“YYEEEAAAAHHH”
“ok…”
ed attacca con una bellissima versione di Satisfaction dei Rolling Stones, il primo brano che il pubblico canta per intero, prima di ritirarsi nel backstage. Non passa molto che i tre rientrano a prendersi un’altra ovazione. E ci regalano il geniale mash-up tra la Cavalcata delle valchirie di Wagner e The trooper degli Iron Maiden (speciale!), ed ancora un po’ di AC/DC con Back in black. Prima di andare via Stjepan ci dedica un saluto speciale: “Dato che siete un pubblico fantastico vi meritate un’altra canzone. È la canzone della buona notte……… mi raccomando….. sognate me stanotte.” E strano sentire iniziare Aria sulla quarta corda di Bach (eh si, la sigla di SuperQuark, proprio lei) preceduta da una fragorosa risata collettiva, ma così è, e su queste soavi note i 2Cellos ci salutano.
Concerto non troppo lungo ma emozionante e particolare. Diverso da qualsiasi altro concerto. Anche se mi aspettavo che, data la celebrità di quasi tutti i brani suonati, il pubblico cantasse di più. Comunque, se ne avete occasione, andateli a vedere, perché questi ragazzi sono un autentico sballo.
MARCO RAGGI
Photoset by ANDREA BRUSA
Credits: si ringrazia vivamente l’ufficio stampa Pantarei di Ferrara Sotto le Stelle per l’eccellente collaborazione.
Setlist The Leading Guy:
To see as the good sees
Behind the yellow field
While the dogs are barking
Memorandum
Mr. Wolff
Setlist 2Cellos:
Intro
Viva la vida
Il libro dell’amore (The book of love)
The resistance
With or without you / Con te partirò
Human nature
Smooth criminal
Thunderstruck
Drum solo
Welcome to the jungle
Vodoo people
They don’t care about us
Smells like teen spirit
You shook me all night long
Highway to Hell
Satisfaction
Encore:
Cavalcata delle valchirie / The trooper
Back in black
Aria sulla quarta corda (J.S.Bach)
To see as the good sees
Behind the yellow field
While the dogs are barking
Memorandum
Mr. Wolff
Setlist 2Cellos:
Intro
Viva la vida
Il libro dell’amore (The book of love)
The resistance
With or without you / Con te partirò
Human nature
Smooth criminal
Thunderstruck
Drum solo
Welcome to the jungle
Vodoo people
They don’t care about us
Smells like teen spirit
You shook me all night long
Highway to Hell
Satisfaction
Encore:
Cavalcata delle valchirie / The trooper
Back in black
Aria sulla quarta corda (J.S.Bach)
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