Now Reading
MARCOS – Intervista al cantautore italo-brasiliano

MARCOS – Intervista al cantautore italo-brasiliano

In occasione dell’uscita del nuovo singolo “Le Mani”, ho avuto il piacere di intervistare Marcos, musicista e autore versatile italo-brasiliano classe 1984. Come chitarrista e produttore, ha collaborato con diverse formazioni – Seven Jay, Laika Vendetta, Hoka Hey – condividendo il palco con artisti del calibro di Niccolò Fabi, Linea 77, Iosonouncane, Paolo Benvegnú, Rezophonic, e molti altri.
Nell’autunno del 2023, Marcos pubblica il suo primo disco solista, “Gradi di libertà”, una raccolta di quattro brani che affondano le radici nel rock, arricchendolo con elementi elettronici e acustici. I suoi testi esplorano l’universo psicologico umano, traendo spunti dalla scienza e dalla filosofia per intrecciare riflessioni universali ad utilizzi quotidiani.
Nel 2024, con l’uscita di “Prolifica”, Marcos inaugura una svolta più elettronica nel suo sound e la scelta di pubblicare esclusivamente singoli, tra cui i successivi “I Capodogli”, “Atomicalina” e la recente “Cemento”.

Ciao e benvenuto su Tuttorock, parliamo subito di questo tuo nuovo singolo, “Le Mani”, quando e com’è nato?

Ciao e grazie dell’invito. Le Mani nasce tornando a casa, dopo una separazione, camminavo e mi sono venute in mente le prime parole e il contesto musicale. Ogni tanto, vivere dentro la mia testa è come avere la colonna sonora per le varie situazioni. Più l’emozione è forte, più facilmente sfogherà in un brano.

Che riscontri stai avendo?

Essendo che mi autoproduco, direi buoni. Ho una nicchia di persone che mi scrive e riesce a farmi capire che i brani prendono sempre strade per me sconosciute, ma spesso significative per chi ascolta. Più che ai numeri, sempre utili anche se non sono tutto, cerco di guardare alla sostanza.

La copertina da chi è stata realizzata?

La copertina è un quadro di Antonietta Fidanza, una bravissima artista. Riesce a fondere il senso del brano mostrando due esseri uniti, ma al contempo separati. Come il senso del brano: nonostante la separazione ci portiamo sempre dentro insegnamenti e caratteristiche di ciò che abbiamo vissuto e, quindi, anche delle persone che incontriamo nel cammino.

Un sound che rimanda agli anni ‘80, soprattutto a Billy Idol, è lui uno dei tuoi artisti di riferimento del passato?

Assolutamente…no. Ahah in realtà mi piace “Rebel Yell”, per il resto non conosco troppo Billy Idol, tolti i suoi maggiori successi. Ho iniziato a sentirci dei tratti anni ottanta solo dalla seconda strofa, dopo che avevo già scritto il ritornello. Così in fase di arrangiamento ho creato questa batteria con un bel riverbero tipo “Gated”, che fa appunto molto 80’s, ed il resto è stata una conseguenza.

Di oggi invece c’è qualcuno che ti ha colpito particolarmente?

Nella mia playlist ultimamente spiccano Lamante, Calva Louise e i CRX. Tuttavia è sempre difficile rispondere perché sono discontinuo. Ho mesi in cui non ascolto nulla, mesi in cui riascolto tutto il passato e altri in cui mi trovo a spulciare cose nuove.

Quando e come ti sei avvicinato al mondo della musica?

A dieci anni vedendo mio zio suonare la Stratocaster, che oggi suono io. Dopo quel momento, iniziai quasi subito lezioni di musica e oggi sono qui.

Gli Hoka Hey poi la carriera solista, una scelta che ti sta gratificando?

Mi gratificano gli Hoka Hey, come i Laika Vendetta prima. E come anche il mio percorso solista oggi.  Anche se sono un eterno critico di me stesso, sono contemporaneamente molto grato ogni volta che scrivo un pezzo. Davvero, a volte sono seduto sulla sedia mentre chiudo una bozza e penso che non ci sia sensazione migliore al mondo.

Proseguirai con l’uscita di altri singoli o stai lavorando ad un album?

Dopo un po’ di singoli mi accorgo che, avere uno studio in casa, ti permette di snellire molto il processo tra idea e completamento del pezzo. Sto iniziando a pensare che i singoli da far uscire oggi, hanno un suono che nel presente non mi rispecchia più, è pur sempre il primo anno da solista e sto evolvendo.

Grazie mille per il tuo tempo, ti lascio piena libertà di chiudere come vuoi questa intervista.

Volevo ringraziare di cuore te e le realtà come TuttoRock, essenziali per far sentire la voce di noi artisti indipendenti!

MARCO PRITONI