PROTO – Intervista al giovane cantautore pugliese
In occasione dell’uscita dell’album di debutto “DISAGIO VOL.1”, prodotto da Gate19 con il contributo di NuovoImaie, ho avuto il piacere di intervistare Proto, cantautore classe 2000 originario di Matino in provincia di Lecce. Studia canto e pianoforte da bambino, e negli anni successivi si approccia anche a chitarra, ukulele, basso, percussioni e altri strumenti.
Si affaccia al mondo della scrittura all’età di 16 anni, e ancora oggi scrive e compone i suoi brani originali.Nel 2018 arriva tra i 30 semifinalisti nazionali del Tour Music Fest nella categoria cantautori. Nel 2020 vince il Premio Lunezia sezione nuove proposte, entrando di diritto tra i 60 finalisti di Area Sanremo. Ospite del New York Canta 2021 al Blue Note di Milano. Sempre nel 2021 finalista al “Fatti Sentire Festival”, in onda su Rai 2. Nel 2023 registra insieme ai Salento All Stars il disco Epocale. Attualmente prosegue gli studi al Conservatorio di Lecce nel biennio di Composizione Pop Rock.
Ciao e benvenuto su Tuttorock, “Disagio Vol.1” è il tuo album di debutto, che riscontri stai avendo?
Ciao e grazie mille per questo spazio. Al momento da quello che percepisco “Disagio Vol.1” sta ottenendo un buon riscontro, le canzoni stanno piacendo e sono felice per questo. Mi incuriosisce molto sapere come arriva al pubblico questa musica, chiedo sempre opinioni un po’ generali e i titoli delle tracce che preferiscono.
Il disagio, come lo percepisci tu?
Il disagio lo percepisco quasi in ogni cosa e in quasi tutto quello che vivo, probabilmente un po’ perchè sono strano io, a volte perchè il disagio sotto diverse forme lo viviamo un po’ tutti.
Negli anni ho capito che, per come io affronto la vita, il disagio per me è un qualcosa di essenziale e imprescindibile, per le altre persone sarà strano ma io invece lo percepisco come fosse la cosa più normale del mondo.
Come nasce solitamente un tuo brano?
I miei brani possono nascere in vari modi, possono nascere da una melodia registrata sul telefono che mi rimane in testa anche dopo tanto tempo, da una frase o una parola che mi sono appuntato perchè mi piaceva, da una tematica di cui ho molta voglia di scrivere oppure possono nascere con una chitarra o un pianoforte ricercando nello stesso momento il testo, la melodia e armonia, questo è il modo di lavorare che tendenzialmente uso più spesso.
Vol.1, ovviamente fa pensare a nuove pubblicazioni sulla stessa linea di questa, hai già nuovi brani pronti per il prossimo volume?
Sto già immaginando e scrivendo un volume 2, ma non è detto che non possa cambiare totalmente direzione in corso d’opera. Ho aggiunto volume 1 al titolo perchè non basta un solo disco per parlare del disagio, ma può anche essere che non uscirà un volume 2.
Quando e come ti sei avvicinato al mondo della musica?
Mi sono avvicinato al mondo della musica da molto piccolo grazie a mio padre che mi ha fatto fare tanti ascolti di musica italiana anni 60, 70 e 80. Ho iniziato a prendere lezioni di pianoforte e poi di canto, e da lì ho continuato a imparare a fare tante altre cose nella musica senza mai smettere.
So che sei iscritto al Conservatorio, pensi che lo studio sia fondamentale per fare della musica una carriera?
Penso che lo studio inteso come studio accademico sia una buona strada e ti permette di avere delle solide conoscenze musicali, ma non ritengo che sia determinante per la creazione di una carriera artistica, anzi alle volte può anche essere controproducente. Le persone che sono ricordate nella storia della musica, hanno nella maggior parte dei casi rotto delle regole che tutti prima di loro ritenevano imprescindibili. Chi fa una carriera artistica importante di solito non è la persona che ha studiato di più, ma la persona che ha delle intuizioni che gli altri non hanno. Anch’io nel mio piccolo cerco sempre di studiare perchè è importante conoscere, ma quando faccio musica lascio da parte le regole e mi lascio guidare solo dall’istinto.
Quali sono i tuoi artisti di riferimento?
Ascoltando tanta musica ho molti artisti di riferimento che spesso non centrano nulla l’uno con l’altro, e se ne aggiungono spesso di nuovi. Quest’anno secondo il wrapped di spotify ho ascoltato tanto l’Officina della camomilla, Il guardiano del faro, Ruggero de i timidi, Elisa, Cigarettes after sex, ma potrei fare tantissimi altri nomi di artisti che adoro.
Domanda che faccio a tutti, qual è il tuo più grande sogno musicale?
Difficile quantificare un sogno musicale, però mi piacerebbe far arrivare questa musica a tante persone, e quindi vorrei suonare in tutta Italia e magari anche all’estero. Un sogno strano ce l’avrei, vorrei un giorno poter fare dei live all’interno dei discount. Anche Sanremo potrebbe essere una cosa che mi piacerebbe fare prima o poi.
Hai qualche data live in programma?
A breve annuncerò delle date, rimanete aggiornati sul mio instagram @prototrash
Con quale formazione ti presenterai sul palco?
Saremo due persone sul palco, ci sarò io che canterò e suonerò chitarre e tastiere e ci sarà con me un mio caro amico, Andrea Scardigno, che si muoverà tra batteria, tastiere e altri strumenti, sarà quindi un live sicuramente non convenzionale.
Grazie mille per il tuo tempo, ti lascio piena libertà per chiudere questa intervista come preferisci.
Un saluto a tutti i lettori di Tuttorock. Se ancora non l’avete fatto, date un ascolto a “Disagio
Vol.1”.
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.