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JORDAN RUDESS – Intervista al tastierista dei Dream Theater

JORDAN RUDESS – Intervista al tastierista dei Dream Theater

Nell’attesa del nuovo album e tour dei Dream Theater, il tastierista Jordan Rudess ha fatto uscire quello che reputo il suo album migliore da solista “Permission To Fly” (leggi qui la recensione). Per questa occasione grazie ad Inside Out Music ed Oktober Promotion, l’ho contattato tramite Zoom. Di seguito l’intervista.

Ciao Jordan e benvenuto su Tuttorock.Permission To Fly” è il nuovo album, parlami di come sono nati i vari brani?
Ciao grazie Fabio, è un piacere per me. Stavolta ho voluto scrivere delle vere e proprie canzoni, una scelta che avevo in mente da tempo, creare brani non solo di virtuosismo strumentale e di progressive rock per soli amanti delle lunghe suite, del progressive e per amanti del genere, ma ho voluto scrivere anche brani più semplici e basati più che altro sulla melodie e sulle parti vocali. L’idea è scaturita anche da mia figlia Ariana a cui ho affidato la scrittura dei testi, ogni brano ha una sua storia, ha una sua immagine e un suo significato ed in questo mia figlia ha fatto un grande lavoro secondo me, ne sono veramente soddisfatto. I temi trattati sono la violenza , questo pazzo mondo, molte cose che succedono oggi, testi molto reali ed attuali.

Hai dato molta importanza alle parti vocali ed ai testi, come hai già detto, come hai scelto Joe Payne come cantante e perché hai affidato la scrittura dei testi a tua figlia Ariana?
Avevo bisogno di una voce che tramutasse la mia musica le mie melodie in parole e Joe Payne ha fatto veramente un grande lavoro, penso sia la voce più adatta e per quanto riguarda Ariana, ho lasciato a lei il compito di lasciarsi andare e di trovare dei testi adatti per la mia mia musica e anche lei ha fatto un gran bel lavoro. Di meglio per questo album non potevo scegliere. Hanno capito subito quello che volevo realizzare, c’è stato subito un grande feeling e penso si senta sul risultato finale dell’album.

Sì sicuramente si sente!! Anche in futuro tua figlia sarà la tua autrice personale?
Ne sarei felice, penso quindi che sicuramente succederà nuovamente.

Nel comunicato stampa leggo “approfondendo le complessità dell’esistenza umana nel nostro mondo multiforme”, spiegami meglio.
La forza di Ariana è stata proprio questa, è riuscita dalla mia musica a scrivere dei testi che parlano proprio della complessità umana in un mpondo multiforme, perché è così un mondo un po’ pazzo e lei è riuscita a dare un significato più profondo alla mia musica.

C’è anche un messaggio di pace e contro la guerra?
Si, in parte si, ma non è proprio un messaggio pacifista, è un mio sentimento, un desiderio di serenità in un mondo che sembra non volerne sapere né di pace né di serenità.

Ma l’idea principale è stata tua o di tua figlia?
Ci siamo confrontati, lei ha ascoltato la mia musica e gli ho esposto le mie idee e lei ha fatto tutto il resto

Il sound è progressive rock, hai messo da parte il metal, perché?
A parte i Dream Theater, se tu guardi il mio background musicale, amo la musica classica e i gruppi leggendari del progressive rock come Emerson, Lake & Palmer, i Gentle Giant, i Genesis, gli Yes, ma anche Jimi Hendrix, tutte influenze che cerco di mettere nella mia musica e stavolta il lato più progressive ha preso il sopravvento. La parte metal viene dalla mia adolescenza, ma amo tuttora il genere e nei Dream Theater riesco ad unire tutte queste mie passioni, Portnoy, Petrucci e Myung portano il lato più metal ed aggressivo, mentre LaBrie ed io portiamo la parte più melodica nel sound ed io anche i miei studi classici e per pianoforte.

Tra i brani migliori dell’album per me “The Alchemist”, “Embrace e “Dreamers”, quest’ultimo poi è un brano strumentale e molto sinfonico, degli altri due invece più tecnico il primo e più romantico il secondo, i var volti di Jordan Rudess o c’è dell’altro?
Hai centrato in pieno l’essenza dell’album e l’essenza della  mia musica  questo mi fa un enorme piacere!! Grazie!! Effettivamente sono tre brani completamente diversi tra loro, ma tutti uniti da una forte vena melodica, tutto nasce dal mio pianoforte e poi sviluppo il brano e i tre brani da tre citati sono il frutto delle mie influenze ed esperienze, di ciò che amo ed in primis le gloriose band progressive rock degli anni 70, per quanto riguarda “Dreamers” l’idea è sicuramente arrivata dal mio amore anche per la musica classica e le colonne sonore.

Il significato del titolo “Permission To Fly” e del disegno di copertina?
Bene o male la copertina rispecchia il significato del titolo, con la mia musica ed i testi di mia figlia spero che le persone possano sognare di volare da un mondo negativo e cosa c’è di meglio quindi di volare in alto? Quindi con la mia musica, il mio pianoforte e le mie tastiere invito ad aprire le ali e volare!!

Ho visto che ti dedichi anche alla chitarra, Suoni con la mando sinistra la chitarra e con la destra le tastiere, stai diventando un chitarrista? Vuoi sfidare John Petrucci?
Ahahah!! Assolutamente no!! John Petrucci è unico ed insuperabile!! Io sono un tastierista principalmente e la musica è la mia vita, ma mi diletto a suonare anche la chitarra, diciamo che la chitarra per me è un hobby, mi piace studiare la tecnica non solo di John Petrucci, ma anche di Steve Morse, mi piace studiare le varie tecniche tipo il tapping, una tecnica che adoro e poi mi piacerebbe suonare ogni tipo di strumento, ma mi fermo qui, John Petrucci rimane un grande chitarrista così come lo è Steve Morse, due tra i miei preferiti.

Porterai l’album in tour? Anche se sarai impegnato con un lungo tour con i Dream Theater?
E’ nella mia mente, ma per il momento sono concentrato con le date live dei Dream Theater, visto che il tour europeo per il quarantennale della band inizia ad ottobre in  Europa. Ma si, mi piacerebbe fare un tour con gli stessi ragazzi che suonano con me nell’album, l’intenzione c’è, ma vedremo.

Tre domande in una sui Dream Theater, il nuovo tour, il nuovo album e il ritorno di Mike Portnoy, cosa mi dici di tutto questo?
Del tour già ti ho accennato, partirà dall’Europa ma è per i 40 anni di attività della band, anche se io sono arrivato dopo. Per il ritorno di Mike Portnoy è stato un immenso piacere riaverlo con noi e lavorare in studio come ai vecchi tempi, era da un po’ che pensavamo di tornare a lavorare con lui. Sai, lui ha un modo di organizzare le cose alla perfezione sia in studio che in tour ed infatti la scelta del setlist l’abbiamo affidata a luio Per il nuovo album sarà un album con il classico Dream Theater sound e non posso dirti di più, ne parleremo più avanti.

Ma non puoi anticiparci qualcosa sul nuovo album dei Dream Theater?
Ci saranno molte idee di Mike Portnoy, queto posso dirtelo, ma dovete aspettare ancora un po’ sul nuovo album, data di uscita compresa.

Conosciamo Jordan Rudess come un grande tastierista e musicista, ma cosa fai quando non ti occupi di musica? Hai altre passioni?
Sinceramente no, sono concentrato completamente sulla musica e non avrei tempo per dedicarmi ad altro, nei momenti di relax mi siedo al pianoforte e suono e poi cerco di dedicare più tempo possibile alla mia famiglia. Ho degli interessi, la tecnologia, ma sempre abbinata alla mia musica, sviluppare software per creare nuove sonorità per le mie tastiere, per usarli in studio di registrazione e poi sto cercando di capire la funzionalità dell’IA, ma sempre rapportata alla musica  controllata da me.

Tante collaborazioni, quelle che mi hanno colpito di più sono state quella con una bravissima chitarrista francese, Hellana Pandora e della altrettanto bravissima bassista indiana Mohini Dey cosa mi dici di loro?
Mi piace molto collaborare con queste giovani realtà, con questi giovani musicisti che sono di una bravura incredibile. Si ricordo la mia collaborazione con Mohini Dey, una bassista incredibile, una tecnica spaventosa e ricordo benissimo anche Hellana Pandora, la chitarrista con il volto mascherato, anche lei è una chitarrista eccellente, mi ha veramente colpito sia la sua tecnica che il suo feeling, e anche il suo look, molto particolare. Anche i musicisti che suonano con me in  questo mio nuovo album sono tutti giovani ed incredibilmente bravi e suonare la mia musica non è poi così semplice. Ci sono tanti giovani che meriterebbero più attenzione ed io cerco di dar loro una visibilità maggiore.

Grazie Jordan per me è stato un piacere parlare con te, chiudi l’intervista come vuoi, un messaggio ai nostri lettori, ai tuoi fan e a tutti gli Italian Dreamers.
Gli Italian Dreamers, li adoro, sono i fan più calorosi che abbiamo, ci dimostrano tanto affetto, tanto amore e conoscono i nostri brani a memoria. Abbiamo tantissimi fan nel mondo, ma senza togliere niente agli altri, gli Italian Dreamers sono eccezionali ed ogni volta che veniamo a suonare in Italia, non vediamo l’ora di incontrarli. Chiudo questa intervista ringraziando tutti in nostri fan, Tuttorock e grazie infinite a te Fabio per il tuo grande interesse per il mio album da solista, ne sono veramente contento. Italian Dreamers, ci vediamo ad ottobre a Milano e a Roma e vi assicurò che sarà uno show che apprezzerete molto.

 FABIO LOFFREDO

Band:
Jordan Rudess: Tastiere
Joe Payne: Voce
Darby Todd: Batteria
Steve Dadaian: Chitarra
Bastian Martinez: Chitarra solista

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