PERTURBAZIONE – Intervista su “La Buona Novella” a Tommaso Cerasuolo

Grande ritorno per i PERTURBAZIONE che, a distanza di 4 anni dal loro ultimo album di inediti, in occasione dei 25 anni dalla scomparsa di Fabrizio De André, il 22 marzo pubblicano “LA BUONA NOVELLA (DAL VIVO CON NADA E ALESSANDRO RAINA)” (Iceberg/Warner Music Italia), una rilettura integrale live, originale e inedita dell’omonimo album di Faber uscito nel 1970.

Ciao Tommaso, piacere di avervi sulle pagine di Tuttorock. Sono passati 4 anni dal vostro ultimo disco, a cosa è dovuta questa pausa, peraltro con in mezzo anche la pandemia.
Il periodo della pandemia l’abbiamo passato con pazienza, aspettando, ma in realtà dopo il 2021 c’è stato un momento di riflessione sui tanti anni passati a correre, una pausa di assestamento potremmo dire. Valutando che tutto quello che avevamo seminato aveva portato buoni frutti, e allora anche la registrazione di un vecchio spettacolo riposta in un cassetto può diventare, pian piano, qualcosa che rinasce. 

Infatti, questo album nasce da materiale che avevate già preparato, giusto?
Viene da uno spettacolo messo in scena nel 2010, su commissione della scuola di scrittura Holden di Torino, che incaricò il musicologo torinese Alberto Jona, di organizzare un evento in occasione del 40ennale de “La buona novella” di Fabrizio De André. Si era all’interno di un bellissimo progetto, il restauro di tutto un percorso, “Le cappelle del Sacro Monte”, e Alberto ci chiese di inserire due voci, una giovane e una della nostra generazione. Noi pensammo ad Alessandro Raina e Nada, una voce femminile anche perché molte canzoni di De André vedono al centro proprio le donne, personaggi esclusi dai vangeli ufficiali, ma che trovano ampio spazio in quelli apocrifi ripresi da De André.

Dopo 4 anni, decidete di uscire, non con un disco di inediti, ma con la rivisitazione dello storico album di De André, come è maturata la decisione?
Devo dire che in questi anni non abbiamo scritto materiale nuovo, ma quello che ci ha stupito è come ci siamo arrivati, un fonico che aveva lavorato su questo materiale ci ha suggerito di riascoltarlo perché era davvero interessante. Erano canzoni finite nel dimenticatoio, ma riascoltandole abbiamo intuito quanto fossero affascinanti, impressione confermata anche dal nostro project manager.    

Quando ci si avvicina a lavorare su opere storiche come La Buona Novella, si rischia sempre di andare incontro a critiche e problemi con gli integralisti, il vostro lavoro direi, invece, che è riuscito molto bene.
Grazie davvero. Ci siamo approcciati senza timori reverenziali, con rispetto, mettendoci del nostro quando lo ritenevamo opportuno, considerando che dischi come questo siano opere d’arte che fanno parte del patrimonio comune della società. Fabrizio De André ha fatto incontrare tanti mondi diversi dando voce a chi si sentiva spaesato, lo sentivi cantare ai raduni dei boy scouts come nelle manifestazioni, in famiglia come in radio, un artista universale che creava ponti in maniera trasversale. Riusciva a essere anarchico, ma contemporaneamente non incendiario, spesso ci si ferma a cartoline come “Bocca di rosa”, ma ci sono dischi come questo che sono delle vere meraviglie. 

Trovo che nella vostra rivisitazione ci siano tante sfaccettature interessanti, intanto pensiamo che una band rock reinterpreta un cantautore, all’inserimento di una voce femminile come Nada.
(risate) In effetti può sembrare una cosa un poco anomala; per quanto riguarda Nada lei ha un’energia incredibile. In teatro noi facevamo tante prove, presi dai dubbi, poi lei arriva e con una prestazione incredibile fa venire giù il teatro. In sala prove ora stiamo provando tutti e quattro, ma anche solo chitarra e voce per prepararci alle presentazioni del disco in luoghi come la Feltrinelli. 

La scelta di Alessandro Raina e Nada, tra tutti gli artisti italiani, come è stata fatta?
Nada è il nome venuto fuori subito, anche se negli ultimi anni lavora molto come autrice; sia lei che Raina sono stati gentilissimi, si ricordavano ancora del progetto e del tempo passato assieme, e si sono resi disponibili immediatamente con grande entusiasmo. 

Arrangiamenti ricchi, potenti, molto corposi, ci avete lavorato parecchio sopra?
Grazie ancora, tutta la prima parte che è acustica nel disco originale l’abbiamo toccata in maniera più leggera, la seconda con Via della Croce, Tre madri, Il testamento di Tito, abbiamo potuto spaziare in maniera più incisiva con gli arrangiamenti. E’ anche un modo per fare risaltare la tua personalità. 

Ho trovato fantastici gli inserimenti della fisarmonica e del violoncello.
Elena Diana ha fatto parte della band fino al 2014, poi da sestetto siamo diventati un quartetto, ora abbiamo deciso di rimettere dentro dei suoni di cui abbiamo sentito la mancanza, come la chitarra baritona e il violoncello.   

Avete altri progetti in cantiere? Nuovo disco? Tour?
Siamo in un momento in cui vogliamo lavorare con calma, un progetto per volta, senza affannarci. Se riusciamo a organizzare qualche data per suonare dal vivo ci farebbe davvero piacere, è dal 2021 che non suoniamo dal vivo e ci manca.

MAURIZIO DONINI 

Tracklist de “La Buona Novella (dal vivo con Nada e Alessandro Raina)”: 

  1. Laudate Dominum
  2. L’Infanzia di Maria
  3. Il Ritorno di Giuseppe (feat. Alessandro Raina)
  4. Il Sogno di Maria
  5. Ave Maria (feat. Nada)
  6. Maria nella Bottega di un Falegname (feat. Nada)
  7. Via della Croce (feat. Alessandro Raina)
  8. Tre Madri
  9. Il Testamento di Tito (feat. Nada e Alessandro Raina)
  10. Laudate hominem

Credits:
Con la partecipazione di Nada voce in “Ave Maria”, “Maria nella bottega di un falegname” e “Il testamento di Tito”, Alessandro Raina voce in “Il ritorno di Giuseppe”, “Via della Croce” e “Il testamento di Tito” e Dario Mimmo fisarmonica, bouzouki, tastiere e cori. Testi di Fabrizio De André, musica di Fabrizio De André, Gian Piero Reverberi e per “Il Testamento di Tito” di Corrado Castellari.

Band:
Tommaso Cerasuolo (voce)
Cristiano Lo Mele (chitarre, synth, elettronica)
Gigi Giancursi (chitarre e cori)
Elena Diana (violoncello e cori)
Alex Baracco (basso e cori)
Rossano Antonio Lo Mele (batteria)

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