FRE – Intervista al rapper che presenta “Nessuna emozione”
In occasione dell’uscita del singolo “Nessuna emozione”, ho fatto una nuova chiacchierata con il poliedrico rapper milanese FRE.
Nel brano, l’intervento di Young Signorino aggiunge un ulteriore strato di spessore alle liriche. Egli descrive la sua lotta personale con l’emozionalità e la necessità di trovare un sollievo seppur temporaneo.FRE, all’anagrafe Francis Adesanya, è un rapper italiano di origine nigeriana. Nato a Chieti ma cresciuto a Milano, Francis fin da piccolo si divide tra periferia e città coltivando una grande passione per la musica, a cui inizia a dedicarsi producendo i primi mixtape ed esibendosi in piccoli locali. La sua carriera comincia ufficialmente nel 2005, quando entra con suo fratello a far parte di un gruppo, che gli apre la strada a diverse collaborazioni con icone del panorama hip hop Italiano come Vacca, Dj Fede degli Atipici Torino, Ronnie Jones, Vincenzo da Via Anfossi, Tormento e Bassi Maestro, che stimolano Fre a maturare artisticamente e tecnicamente. Nel 2020 partecipa con Shade ad una puntata di MTV con l’autore Daniele Castrogiovanni e lo stesso anno pubblica il suo primo album da solista Gomorrista, che supera il milione di stream su Spotify. Dall’album vengono estratti i singoli “Pasta&Flow” e “Influencer”, ad oggi con oltre 1 milione di visualizzazioni su Youtube. A febbraio 2020 esce “Sott’acqua”, brano che è un chiaro riferimento alla pandemia ed alla difficile situazione socioeconomica, esortando a non smettere di sognare ed a non darsi mai per vinti. La canzone supera ampiamente il milione di visualizzazioni su YouTube, ripagando l’impegno dell’artista. Seguono i singoli “Un’estate da bere” feat. Ivan Granatino e Xonous, “Farsi Male” con Caneda, “Nevica” e “Blu” feat. Annalisa Minetti.
Ciao Fre e bentornato su TuttoRock, ti chiedo subito come sta andando il singolo “Nessuna emozione” in cui troviamo anche Young Signorino.
Ciao Marco! Il brano sta andando bene, abbiamo lavorato in maniera un po’ diversa dal solito, invece di spingere da subito abbiamo deciso di farlo dopo un po’ di tempo per vedere quanto è capito il lavoro fatto fino ad ora e se abbiamo dei fan attivi. Ci sono tanti ingressi in playlist, un’ottima rotazione sulle radio, una classifica migliorata, non abbiamo pagato rotazioni, la stampa è molto attiva e c’è Young che è un personaggio molto particolare che non si sentiva da un po’ e che desta comunque interesse.
Un brano nato quando e come?
L’avevamo preparato già da un po’, si parla dell’inverno scorso, un periodo un po’ buio. Ci sono dei momenti in cui diventi apatico anche se le cose vanno bene e ti trovi nel lato oscuro della tristezza. La mia idea è di inserire un featuring in ogni canzone e, cercando con un mio amico su Youtube, mi è capitato un brano di Young Signorino tra quelli consigliati, lui è sempre un po’ triste e gli ho scritto di getto su Instagram anche se non lo conoscevo e non penso di avere amici in comune con lui. Mi ha risposto subito con: “ragioniamo, sentiamo, capiamo”, la sera dopo gli ho mandato una mail con la produzione della canzone, è andato tutto molto liscio, la sua strofa l’ha scritta lui, la mia l’ho scritta io, ci siamo trovati in linea sul testo, la produzione era solo da finalizzare poi mi è venuta in mente questa intro che richia un po’ il ritornello e nell’arco di due settimane e mezzo avevamo la canzone pronta.
Il vuoto interiore, ti capita spesso?
Mi sono accorto di avere quei momenti, magari passo la giornata a produrre musica, continuo a pensare e quando pensi troppo arriva la negatività e ne risento spesso. È come se fossimo circondati più da cose tristi che allegre, se dovessi mettermi a contare il tempo dei momenti felici di una giornata probabilmente arriverei ad un’oretta, tutto il resto è pensare, fare, disfare. Prima la vivevo anche peggio, la cosa migliore è stata mettere questa sensazione su una traccia, la musica serve anche a sfogarsi. Ho notato che, tanti ragazzini che mi scrivono su Instagram, si sono ritrovati nella canzone e mi hanno chiesto il testo, secondo me è una cosa che riguarda più persone e non soltanto me.
C’è anche il video che vede voi due trasformati in personaggi d’animazione, da chi è stato realizzato?
Volevamo fare un video reale, però abbiamo un amico che disegna fumetti e cartoni ed è anche abbastanza conosciuto, allora lui ha disegnato me, Young, la casa e l’armadietto, che sarebbe il nostro cassonetto dei sogni. Ci è piaciuta molto come idea e abbiamo anche risparmiato perché fare un videoclip real costa di più.
Parlando di featuring, come mi dicevi prima, tu e loro avete un bel rapporto, c’è un artista in particolare con il quale ti piacerebbe collaborare in futuro?
Marracash, il livello è molto alto ma non si sa mai. Se dovessi avere un successo maggiore, perché no, ci proveremo.
Ci sono molti artisti che pubblicano musica in continuazione e altri, come te, che giustamente si prendono il loro tempo, apprezzo questa cosa, la vedo come un voler dare la giusta importanza al proprio prodotto senza per forza dover accelerare i tempi, è così per te?
Sì, è così, ho sempre pezzi pronti ma ci ragioniamo sopra prima di farli uscire, capiamo se possono andare bene, continuiamo a lavorare sulle cose. Oggi il mercato richiede tanta roba per tenere i numeri alti ma mi sto convincendo di una cosa, i numeri non sono direttamente proporzionali al successo. È chiaro che un pezzo di successo fa tantissimi numeri, li ho già fatti, ad esempio con “Sott’acqua” ho superato il milione di visualizzazioni sia su Spotify che su Youtube ma il punto non è quello, il punto è capire se, chi ti ha ascoltato, ha preso qualcosa e secondo me funziona di più non pubblicare ogni mese ma aspettare il momento giusto.
Tu vivi a Milano, il luogo in cui un artista vive quanta importanza ha per te?
Secondo me fa la differenza, intanto perché se sei con persone che masticano questa cosa dalla mattina alla sera riesci anche a migliorare il tuo livello dal punto di vista culturale, tecnico, se abiti magari sulla punta della Sicilia fai più fatica a trovare soluzioni avendo meno contatti. Milano è sicuramente molto meglio, anche Roma potrebbe esserlo, la differenza vera però la fa il costo della vita, nel senso che a Milano un affitto costa tot e che ne so, in Abruzzo costa ovviamente di meno. Devi fare i conti con ciò che ti permette di stare in piedi, con la musica se non fai il botto ti mantieni ma fai fatica, devi trovare una soluzione giusta per tutto quanto. La città fa sì la differenza ma ci si deve spostare quando sai che ce la puoi fare altrimenti diventa un casino.
Il 2023 ormai sta finendo, uscirai con altri brani o dobbiamo attendere il prossimo anno?
Un brano sicuramente sì, ce la dovremmo fare entro la fine dell’anno.
Grazie mille per il tuo tempo, vuoi aggiungere qualcosa per chiudere l’intervista?
Grazie a te Marco, sono contento così, direi che abbiamo parlato un po’ di tutto, ti ringrazio moltissimo di avermi dato spazio anche questa volta!
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.