THE WASHMACHINE – Intervista al musicista e cantautore che presenta il primo album
In occasione dell’uscita del suo album d’esordio “Mutismo Selettivo”, ho avuto il piacere di intervistare THE WASHMACHINE aka Benedetto Ciucci, musicista e cantautore che si contraddistingue per il suo animo eclettico e sperimentatore, capace di plasmare un suono inconfondibile che si spinge oltre il concetto di pop per conferirgli una svolta decisamente rivoluzionaria.
Ciao Benedetto, benvenuto su TuttoRock, ti chiedo subito che riscontri stai avendo dal tuo singolo d’esordio “Gorilla Coi Magoni”.
Ciao Marco, grazie! A dire il vero estremamente positivi, non mi aspettavo tanti messaggi (da tanti amici e da qualche sconosciuto) che mi mandassero complimenti, è una bella soddisfazione e ne sono molto contento.
Un singolo estratto dall’album “Mutismo Selettivo”, un disco che, come ti ho già detto, apprezzo dal primo all’ultimo secondo. 10 tracce scritte in quale lasso di tempo?
Ancora grazie mille! Dal 2020 circa al 2022, escludendo “Non C’è” che credo di aver fatto nel 2018, il resto delle canzoni sono figlie di due anni. Ironicamente “Gorilla Coi Magoni” è stata l’ultima canzone scritta di queste 10.
Come nasce solitamente un tuo brano, da un tema, da una parola, da una melodia arrivata nella mente per caso, da un’improvvisazione o ognuno di esso ha una sua particolare genesi?
Ogni canzone ha la sua genesi, a volte voglio fare qualcosa e ci riesco, il più delle volte punto ad un obiettivo e ne ottengo completamente un altro, oppure altre volte, casualmente, esce fuori qualcosa che mi piace un sacco.
A volte parto dalle parole, a volte parto dalla musica, ci sono pezzi che restano in sospeso per mesi prima di finire, altri in 3 ore sono arrangiati e pronti, ad esempio “Vuoto Siderale” ha avuto 3 versioni, mentre “Gorilla Coi Magoni” in 12 ore era scritta, revisionata e arrangiata. Spesso un singolo suono o strumento diventa il motivo dell’esistenza di una canzone, oppure capita che io voglia solo provare a vedere se un’idea malsana può funzionare bene.
Quando ho ascoltato per la prima volta il tuo album mi sono detto, finalmente qualcuno che inserisce qualche assolo di chitarra! Da chi sono stati suonati?
Ahaha! Beh, grazie! Gli assoli di “Canzone” e “Gorilla Coi Magoni” sono stati suonati e arrangiati da Alessando Moretti, un mio amico, davvero molto bravo, che suona in un gruppo chiamato Light Market, mentre l’assolo di “Evanescente Pt. 2! l’ho scritto e suonato io, anche perché era più congeniale alle mie capacità (per il significato musicale che doveva esprimere).
A parte la chitarra solista e la batteria, per il resto hai suonato tutto tu?
Prevalentemente ho arrangiato e suonato tutto, come dicevi tu. Le batterie sono state arrangiate e suonate su: “Canzone”, “Vuoto siderale” e “Evanescente Pt. 1” da Alessandro Mattozzi, batterista formidabile che suona anche lui nei Light Market. Le batterie di: “Falso Contatto”, “Gorilla Coi Magoni” e “Rhythm Is The Ling” sono state suonate e arrangiate da Riccardo Iannaccone, batterista anch’egli fenomenale che porta avanti un progetto molto interessante come Mobrah. Infine le batterie di “Evanescente Pt. 2” sono state scritte da me e Yuri De Simone, un carissimo amico polistrumentista, e abile violinista, successivamente campionate usando le batterie registrate da Riccardo su “Rhythm Is The King” da Carmine Minichiello. Il piano elettrico di “Canzone” è stato suonato da Salvatore Colella, un mio amico pianista bravissimo, e come ti dicevo prima i soli di “Canzone” e “Gorilla Coi Magoni” sono stati suonati e arrangiati da Alessandro Moretti. Il resto ho fatto da me.
La copertina è una tua idea?
Sarei disonesto intellettualmente se dicessi che è una mia idea, ho dato uno spunto ma è frutto delle abilità e della creatività di Mrs. Riot, una bravissima illustratrice che ha creato questa, a mio avviso, splendida copertina, andando a capire effettivamente quali immagini rappresentassero meglio le canzoni. L’aggiunta del cane che si vede nella copertina dell’album, però, è stata una mia richiesta specifica, perché è troppo bellina.
Posso partire dal tuo nome d’arte per arrivare al fatto che ogni tuo brano sembra una centrifuga di ispirazioni provenienti dai grandi cantautori italiani del passato, suoni più contemporanei e molto ricercati, infatti ad ogni ascolto ne percepisco uno nuovo. Ciò mi fa pensare a te come un ascoltatore molto eterogeneo, è così?
Anzitutto grazie mille! Assolutamente sì, ascolto tutto: cantautori passati e presenti, italiani e non; band di ogni genere del passato e del presente italiane e non; musica folk estera e italiana; musica elettronica, dance, house, techno e ambient; hip pop e trap; un sacco di pop di ogni dove. A dire il vero non so nemmeno più distinguere i generi perché ora mi baso sul “mi piace/non mi piace” e il guaio è che mi piace un sacco di roba! Poi le influenze non sono solo musicali, nel disco ad esempio ci sono riferimenti a videogiochi, serie tv, film o anche “inside jokes” che faccio con gli amici.
Quando e com’è avvenuto il tuo avvicinamento al mondo della musica?
Iniziai da bambino a prendere lezioni di chitarra, intorno ai 7 anni, ma mai con velleità di alcun genere, la “passione” è arrivata in preadolescenza quando ascoltai i Bealtes, dai 12 ai 18 anni la passione è diventata lentamente ossessione, attraverso la formazione di band e il suonare con gli amici, e dai 18 ai 25 anni è diventata funzione biologica della mia persona, dopo che una scheda audio è entrata nel mio soggiorno. La musica per me oggi è come dover mangiare, non è più una passione, è un qualcosa che indipendentemente da tutto deve essere fatto per continuare a sopravvivere.
A proposito del nome d’arte di cui parlavamo prima, come sei arrivato a “The Washmachine”?
Durante il liceo la mia professoressa d’italiano, riconsegnandomi un compito, mi disse che ero una lavatrice. Colto dallo stupore chiesi di ragguagliarmi circa il significato di tale appellativo e mi disse che prendevo diversi elementi, da ogni dove, li centrifugavo e ne usciva poi quello che scrivevo, a volte molto buono, a volte da buttare. Così adottai il nome traducendolo involontariamente male e, dopo essermene accordo, lasciai l’errore di traduzione perché, appunto, era estremamente coerente.
Hai già fissato qualche data per portare in giro i tuoi brani?
Sì, per il momento suonerò al circolo Arci Avionica di Avellino il 14 settembre, dove presenterò in anteprima il nuovo album. Per successive date ci stiamo lavorando su.
Con quale formazione ti presenterai sul palco?
Saremo in 4, io chitarra e voce, Salvatore Colella al piano e ai synth, Salvatore Avella al basso e al synth bass e Federica Perrotti alle batterie.
Grazie mille per il tuo tempo, ti lascio piena libertà di chiudere l’intervista come preferisci.
Anzitutto grazie mille ancora a te e a TuttoRock per questa bella intervista, come concludere… ascoltate il disco e sentitevi liberi di dirmi se vi è piaciuto o no. Se vi interessa, sul canale YouTube “The Washmachine” usciranno dei video che riprendono il making of del disco e che secondo me sono molto carini. Ciao!
MARCO PRITONI
https://www.instagram.com/the.washmachine/
https://www.youtube.com/@thewashmachine
https://open.spotify.com/artist/15bD5eKfNECOJBA0ufYCkB?si=Fl2M0CVHQNuVK0c3SQiy3Q&nd=1
Foto di Laura De Martino
Copertina di Mrs. Riot
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.