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TALèA – Intervista sul nuovo album “AURA”

TALèA – Intervista sul nuovo album “AURA”

“Aura” è il nuovo album di Talèa, il suo esordio vero e proprio dopo l’EP “Tales” del 2021.

Ciao Cecilia, piacere di conoscerti, ho ascoltato varie volte il tuo disco, complimenti. Ma facendo un passo indietro, vuoi raccontarci come ti sei avvicinata alla musica?
Ciao!! Ti ringrazio! La musica fa parte della mia storia personale e familiare sin da bimba. Sia i miei genitori, che mia sorella, che mio fratello hanno contribuito alla crescita di questa mia passione, forse perché, in fondo, è sempre stata anche un po’ la loro. A tre anni cantavo “Come as you are” dei Nirvana e tentavo di suonare la chitarra di mia madre, che poi ho involontariamente rotto. Alle scuole medie ho iniziato a suonare la chitarra classica. 

L’esperienza a X-Factor non è cosa di tutti i giorni, come è andata?
E’ andata molto bene! Le contaminazioni sono sempre cosa buona e quella è una situazione in cui ci si mischia inevitabilmente. Inoltre, questi grandi girotondi sono occasione di studio introspettivo, e perciò sempre interessanti. Si conoscono addetti ai lavori e, se si tengono gli occhi bene aperti, si imparano cose importanti sui retroscena e su come si organizzano certe cose. è stata un’esperienza sicuramente molto utile. 

C’è un modello musicale che ti ispira particolarmente?
Di recente sto studiando il cantautorato italiano degli ultimi anni. Mi ispira particolarmente il gusto con il quale certi artisti riescano a mettere insieme testi pazzeschi e arrangiamenti elettronici, scuri, disturbati. Questo cucire stoffe di colori diversi mi affascina molto, soprattutto quando nelle differenze percepisco la ricerca di stoffe precise e gradazioni scelte. Trovo, per citarne uno, che Motta sia eccellente in questo.

Come ti sei trovata a lavorare con Antonio Aiazzi e Flavio Ferri?
Flavio e Antonio sono persone meravigliose, impossibile non trovarsi bene con loro. Sono giganti come artisti e come esseri umani, entrambi di grande ispirazione per me. Antonio gestisce una realtà bellissima a Guardistallo (PI), La Residenza artistica Marchionneschi. Consiglio a tutti di farci un salto, organizzano sempre cose interessanti. 

Il titolo del tuo disco, “Aura”, si richiama a una forma di cefalea. Come entrata questa patologia nella tua musica?
L’emicrania con Aura mi offre la possibilità di guardare le cose in maniera diversa. Mi interessava rappresentare il volto artistico della patologia perché è come un filtro, definisce la mia visione del dentro e del fuori. è l’unicità che a volte facciamo fatica a riconoscere. 

Il jumbled word effect è un fenomeno particolare, anche questo è entrato nel tuo mondo, in che modo?
Il jumble word effect è un fenomeno che mi ha da subito incuriosita. Pazzesco quante cose riesca a fare la nostra mente senza che noi ce ne accorgiamo. Mi piace scoprire questo genere di cose, mi piace sapere che dentro la mia psiche c’è qualcosa che non vedo, mi piace capire che ognuno di noi ha delle “funzioni” nascoste da sbloccare. Mi affascina sapere che non ci conosceremo mai del tutto come esseri umani. 

I titoli delle canzoni sono tutti secchi, brevi, incisivi: Tempie, Vetri, Ombre, Spigoli, perché questa scelta?
Grazie di averlo chiesto, intanto. Volevo una tracklist liscia, ordinata, in contrasto con il caos del concept del disco. Durante l’attacco di cefalea si perdono i riferimenti, si fa fatica a parlare, a volte si perde il controllo del proprio corpo. Volevo una scala alla quale appigliarmi, a livello concettuale; undici pioli composti da una parola sola, scelta, sicura. Dall’altro lato questo disco descrive un’analisi sociale: proprio come l’attacco di cefalea, i giorni che viviamo sono caratterizzati da bombardamenti costanti di stimoli, colori, gesti, notizie, confusione. Il senso di sintesi, di ricerca della parola giusta era quello che ci voleva. 

Per i testi a cosa ti sei ispirata?
Mi sono ispirata a questa mia visione, alla realtà delle cose per come le vedo. Volevo raccontare le fasi dell’attacco ma soprattutto il mio stato d’animo. L’attacco di cefalea è un viaggio che, per forza di cose, faccio da sola all’interno della mia mente. Condividere un’esperienza come quella e portarla all’esterno, scriverla su carta, è un lavoro davvero molto interessante. Flavio è stato preziosissimo. 

Progetti futuri? Ti vedremo in tour adesso?
Il progetto è il futuro, nuovi brani, nuove idee, nuove interpretazioni. Siamo in fase di organizzazione del tour. Alcune date sono già fissate e le annunceremo presto!!

MAURIZIO DONINI

Band:
Cecilia Quaranta aka TALèA

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