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dellarabbia – Intervista al collettivo che presenta “lunganotte”

dellarabbia – Intervista al collettivo che presenta “lunganotte”

In occasione dell’uscita del nuovo album “lunganotte”, ho avuto il piacere di intervistare il collettivo dellarabbia.

Dellarabbia non è una semplice band, non è un progetto: dellarabbia è un collettivo musicale, fondato nel 2018 dal cantautore Marco De Vincentiis con l’autore e compositore Americo Roma e il polistrumentista e orchestrale Adamo Fratarcangeli. Dopo l’ingresso nel collettivo di altri validi musicisti e due anni intensi di lavoro, dellarabbia ha pubblicato per Columbia/Numero Tre l’album L’era della rabbia (compiendo, per Fabrizio Del Prete, «quell’impresa che aspettavamo da anni: fondere nelle sonorità Indie la denuncia sociale del cantautorato che ha fatto scuola in Italia e, che, negli anni, ci ha aiutato a scegliere sempre e comunque da che parte stare, quella degli ultimi») e quattro singoli: L’enigmista, La panchina (come Forrest Gump), Il Molise non esiste (per la Repubblica una canzone che «con ironia – e un mix di indie, folk-pop e reggae, vuole dare una risposta divertente al grande male che affligge i nostri tempi: la disinformazione»), I nostri tempi (con il featuring di Tommaso Cerasuolo dei Perturbazione). Dopo l’ingresso di Marco Schietroma nel collettivo, dellarabbia ha intrapreso un nuovo percorso musicale, non abbandonando la sua vocazione cantautoriale ma spostando la sua attenzione dal mondo che lo circonda a quello interiore, mettendo da parte il pop e lasciandosi influenzare e contaminare dal migliore rock alternativo italiano e internazionale, trovando soluzioni musicali inaspettate e proponendo un suono, storie e riflessioni che rivelano le fratture, i segni e i dolori lasciati dal complicato biennio 2020-2022. In questo nuovo percorso rock si inserisce a buon diritto lunganotte, concept album pubblicato venerdì 26 maggio 2023 da Columbia/Numero Tre Music/Ammonia Records/Punx Crew e distribuito da Sony, anticipato dal potente singolo L’ultimo saluto, scritto e registrato con Divi, il cantante dei Ministri. Nelle esibizioni dal vivo il collettivo si avvarrà di suoi tre nuovi talentuosi membri, formati e diplomati nel conservatorio di Frosinone: Lorenzo Di Massimo alla batteria, 24 anni; Francesco Campagiorni al basso, 23 anni; Matteo Santopadre, alla chitarra, 25 anni.

Ciao ragazzi, benvenuti su TuttoRock, parliamo di questo vostro album, “lunganotte”, innanzitutto che riscontri state avendo?

Ciao ai lettori di TuttoRock e grazie per la vostra disponibilità. L’album è appena uscito ma sta trovando un ottimo riscontro sia da parte degli addetti ai lavori che del pubblico. Per noi era tutt’altro che scontato! Si tratta di un lavoro dove segniamo un cambiamento profondo in termini di sonorità, dopo un lungo periodo di produzione e siamo molto felici che stia piacendo.

Cosa volete comunicare con questo titolo?

Un insieme di sensazioni e di riflessioni accumulate in questo periodo assurdo che abbiamo vissuto e tuttora stiamo vivendo. È un lavoro notturno a tutti gli effetti, che parla di buio interiore e di luci inattese.

Ho apprezzato molto tutto il disco ma, se dovessi scegliere il mio brano preferito direi “Sonnambuli”. Qual è invece per voi il brano che vi sembra riuscito meglio?

Abbiamo voluto fortemente che l’album uscisse tutto insieme, proprio perché ogni canzone rappresenta un tassello molto preciso del mosaico che avevamo nella testa. Crediamo che con difficoltà troverai un artista in grado di scegliere tra i propri brani perché ognuno racconta un momento, un’emozione o un ricordo molto personale e il bisogno di raccontarlo. Lunganotte è un unico viaggio notturno, dal tramonto ad un’alba che non vuole arrivare.

Come nasce solitamente un vostro brano, da un tema, da una parola, da un riff, da una melodia, o dipende dai casi?

Dipende da molte cose. Scriviamo tantissimo e buttiamo altrettanto. Il nostro è un rapporto ossessivo compulsivo con la scrittura, è a tutti gli effetti la conseguenza di una sincera urgenza di esprimerci. Siamo molto selettivi e coinvolti dalla nostra musica, curiamo in modo maniacale ogni dettaglio per fare in modo che i brani siano effettivamente rappresentativi di quello che vogliamo esprimere e suscitare. Non c’è una regola, di sicuro diamo molta centralità ai testi e al loro senso.

Molti ospiti scelti per amicizia, per stima, o per altro?

Per voglia di condividere la nostra musica con artisti che stimiamo e a cui ci sentiamo legati. Non si tratta di featuring promozionali ma di collaborazioni artistiche vere e proprie.

Per noi quello che ci hanno dato Divi dei Ministri, Andrea Rock, Olly Riva, i Meganoidi e i Vanilla Sky su questo album è un vero valore aggiunto musicale, che dà maggiore forza al messaggio dell’album ed al nostro suono.

Avete scelto di utilizzare solamente strumenti analogici, scelta che vi fa grande onore e, devo dire, visti i risultati, di grande efficacia.

È un disco vecchia scuola, registrato con tecniche classiche di microfonazione e tanti tanti segnali di energia elettrica.

Volevamo un disco sincero, privo di artifici, e un suono tutto nostro, irripetibile. L’uso di campioni presi da librerie e di un certo tipo di strumenti virtuali semplifica molto le produzioni ma tende a renderle tutte simili.

Noi avevamo bisogno invece di un’unicità di suoni e parole che ci rappresentasse fino in fondo.

dellarabbia è un collettivo che non si ferma mai nell’includere nuovi musicisti, presentateci i tre neoarrivati che saliranno sul palco con voi.

La nostra lineup è estremamente fluida nell’ approcciare agli strumenti musicali.

Dal momento che abbiamo dovuto trasportare l’album nella dimensione live abbiamo scelto di coinvolgere nel collettivo tre talenti under 25 che avevamo conosciuto ed apprezzato negli anni, che in qualche modo rappresentano un pezzo importante del nostro futuro. Alla chitarra ci sarà Matteo Santopadre, al basso Francesco Campagiorni e alla batteria Lorenzo Di Massimo.

A proposito di palco, avete già pianificato un tour estivo?

Avremo diverse occasioni per incontrarci dal vivo. L’ottimo riscontro dell’album ha acceso l’interesse nei nostri confronti da parte di molti promoter e questo ci sta già regalando tanta soddisfazione perché lo stop ai live del covid ci ha quasi ucciso sulla promozione dell’album precedente. Per chi avesse voglia di venirci ad ascoltare, annunceremo le date ufficiali a brevissimo sui nostri canali social e sul nostro sito ufficiale http://www.dellarabbia.com/

Grazie mille per il vostro tempo, volete aggiungere qualcosa per chiudere l’intervista?

Vorremmo approfittare per ringraziare voi e tutte quelle realtà indipendenti che si sbattono per dare uno spazio di libera espressione ad artisti provenienti dalla scena underground. Facendolo vogliamo ringraziare anche i vostri lettori. Il vostro apporto permette alla scena musicale italiana di sopravvivere, siete la scintilla che accenderà un incendio musicale nella Lunganotte che questa nazione sta vivendo.

MARCO PRITONI