CALI – Intervista all’artista torinese
In occasione dell’uscita del singolo “Bella Maleducata”, ho intervistato CALI, pseudonimo di Alessandro Caligaris, artista torinese.Nato nel 2000 da genitori musicisti, Cali cresce nell’ambiente musicale, ammettendo però di essersi avvicinato a livello pratico alla musica solamente all’età di 17 anni. A 19 anni scappa di casa, vivendo per un anno con due amici, entrambi operativi nel mondo musicale: un produttore e un videomaker. Da quel momento Cali si immerge completamente nell’ambiente artistico, sperimentando, scrivendo e incidendo quelli che sarebbero stati i suoi singoli futuri. Nel 2022 avviene l’incontro con Angelo Calculli, già manager di Achille Lauro. Nel 2023 firma un importante contratto discografico con Sugar Music.
Ciao Alessandro, benvenuto su TuttoRock, parliamo di questo tuo singolo “Bella Maleducata”, brano nato come e quando?
Il brano è venuto all’aria durante il 2021, diverso tempo fa. Traggo sempre ispirazione.
Che riscontri stai avendo?
Abbiamo fatto il primo live del progetto la sera dell’uscita del brano, suonando diversi inediti oltre che Bella Maleducata. Abbiamo veramente spaccato, c’era molto fomento.
Parlami un po’ del video, di chi è stata l’idea e da chi è stato realizzato?
Il video nasce da un’idea di Angelo Calculli e Fabio Rinaldi ed è stato realizzato da AXL, ragazzo fortissimo.
Hai firmato un contratto discografico con Sugar, l’etichetta di Caterina Caselli, cosa significa questo per te?
Sono molto entusiasta di aver firmato con Sugar, l’etichetta di Caterina Caselli, popstar intramontabile del panorama musicale italiano. Stimo molto tutti i componenti che fanno parte del roster Sugar, dai Negramaro, Madame, Sangiovanni, Lucio Corsi. Sono artisti che ammiro tantissimo ed è molto affascinante il loro percorso artistico. Ricordo come fosse ieri quando da bambino mia nonna metteva alla radio “Cento giorni” di Caterina e la ballava con mio nonno cantandola a squarciagola. È un sogno in questo momento pensare che la stessa Caterina e suo figlio Filippo credono in me.
Quando e come ti sei avvicinato al mondo della musica?
Sono sempre stato vicino al mondo musicale, sin da quando sono nato. Ho iniziato a scrivere durante il liceo ma ho messo i miei testi sopra degli strumenti intorno ai 17/18 anni, quando assieme ad amici passavamo le giornate chiusi in studio in un garage.
Se tu dovessi scegliere alcuni dischi da portare sempre con te quali mi diresti?
Covers dei Placebo, Reckless di Bryan Adams, Blurryface dei Twenty One Pilots, Back to Black di Amy Winehouse.
Qual è il tuo più grande sogno musicale?
L’Arena di Verona, non so perché ma ne sono sempre stato super affascinato.
Proseguirai con l’uscita di altri singoli in questo 2023?
Abbiamo un grande progetto pronto, non vedo l’ora di farvelo sentire.
Grazie per il tuo tempo, vuoi aggiungere qualcosa per chiudere l’intervista?
Vi ringrazio tanto per le domande, spero di risentirvi presto.
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.