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DYLAN “FREEWHEELIN” A ROMA NEL ’63 – IL LIBRO DI FRANCESCO DONADIO

DYLAN “FREEWHEELIN” A ROMA NEL ’63 – IL LIBRO DI FRANCESCO DONADIO

Francesco Donadio – “Freewheelin’ in Rome – La vera storia della prima volta di Bob Dylan in Italia” – 160 pagg., euro 15 – Arcana edizioni, Roma 2022

Tutte le biografie dylaniane, a partire da quelle più conosciute e ormai entrate nel mito, “Bob Dylan. La biografia” (Arcana, Roma 2003) del giornalista americano Anthony Scaduto e “Vita e musica di Bob Dylan” del critico rock statunitense Robert Shelton (Feltrinelli, Milano 1973), riferiscono per sommi capi di un viaggio a Roma compiuto dal cantautore di Duluth forse alla ricerca di Suze Rotolo, sua fidanzata dell’epoca, nei primissimi anni Sessanta. Le vicende legate a quel viaggio, tuttavia, sono sempre rimaste avvolte nel mistero e vi è sempre stato, intorno ad esse, un alone di incertezza. Il libro di Donadio si propone di approfondire episodi della vita di Dylan avvenuti in anni in cui le tecnologie non erano avanzate come oggi e le ferite inferte dal secondo conflitto mondiale erano spesso ancora sotto gli occhi di tutti. Anni pre-storici, scrive Donadio, che anticipano la rivoluzione rock, il 68 e il cambiamento dei costumi. La vicenda, peraltro, ha sapore melodrammatico, dal momento che é intrecciata a una non comune storia d’amore. Occorre tenere presente che, come osserva lo stesso autore del libro in un’intervista,  “il Dylan del 62/63 non è quello a cui siamo abituati – la rockstar, il premio Nobel irraggiungibile di oggi – ma solo un talentuoso ragazzo americano di 21 anni, molto ambizioso e profondamente innamorato di una ragazza (Suze) che, lui sospetta, l’ha lasciato per qualcun altro conosciuto in Italia. E questo suo sentimento, da un punto di vista artistico, ha un impatto profondissimo, lo spinge a comporre alcune delle più belle e sentite canzoni d’amore della sua carriera.” Peraltro, dalla lettura del libro la storia d’amore tra Bob e Suze appare in tutta la sua intensità: tormentata, dolorosa e in definitiva “vera”, tra due persone reali, con le loro esigenze, le loro divergenze, i loro dubbi e le loro contraddizioni.” La ricostruzione dei fatti ha richiesto un attento esame di documenti e studi approfonditi da parte dell’autore: Donadio elenca in fondo al volume le numerose letture e fonti dirette (essenzialmente interviste con persone che conobbero Bob e Suze all’epoca dei fatti narrati, o in grado di fornire informazioni su Suze o sua sorella Carla, sulla Perugia di Suze Rotolo, all’inizio degli anni Sessanta) di cui si è servito per ricostruire il soggiorno di Bob a Roma. Nello specifico, la presenza di Bob Dylan al Folkstudio di Via Garibaldi 58 nel quartiere Trastevere a Roma il 5 Gennaio del 1963 (data in cui Dylan arriva nella capitale) è tutta da accertare, dal momento che non esistono immagini o documenti che certificano tale circostanza. Tuttavia, il proprietario del locale Harold Bradley, l’amica di sua moglie Noemi Gismondi Cesaroni, il cantante folk italiano Tony Santagata, l’artista Natalie D’Aberloff e suo marito Reg Dixon, il musicista e storico del locale Sandro Bari e il cantautore Ernesto Bassignano, sostengono che Dylan in quella data è effettivamente stato al Folkstudio. Il libro di Donadio ricostruisce minuziosamente gli eventi e svela l’arcano su fatti di cui appassionati della musica di Dylan, giornalisti e cultori si interrogano da molti anni a questa parte.

GIOVANNI GRAZIANO MANCA