Tuttorock_InMemory-Fabrizio De André
L’ 11 Gennaio 1999 il cantautore Fabrizio De André colui che aveva scritto e cantato degli emarginati scompare, lasciando un grande vuoto nella musica e nella cultura italiana.
I suoi testi, fin dai primi anni ’60, fanno discutere, amare, sono poesie in musica: da “La canzone di Marinella” ad “Amore che vieni, amore che vai”; agli album “La buona novella” a ” Non al denaro, non all’amore nè al cielo”, “Rimini”, “Hotel Supramonte”, da “Storia di un impiegato” ad “Anime salve” … Tanti album (41, di cui 14 in studio), le parole curate, vere, attente sono da sempre fonte di ispirazione per tanti cantautori e da alcuni anni anche di studio nelle scuole. Questo a memoria di un poeta vicino alle persone specialmente agli ultimi, quelli a cui la società voltava le spalle e a cui lui tendeva sempre una mano…
“Tu prova ad avere un mondo nel cuore e non riesci ad esprimerlo con le parole” ( “Un matto, dietro ogni scemo c’è un villaggio”)
“Passerà anche questa stazione senza far male, passerà questa pioggia sottile come passa il dolore” ( “Hotel Supramonte”)
“Pensavo: è bello che dove finiscono le mie dita debba in qualche modo incominciare una chitarra” (“Amico fragile”)
Grazie Faber
A cura di Monica Atzei
Insegnante, classe 1975, medioevista ed immersa nella musica sin da bambina. Si occupa per Tuttorock soprattutto di interviste, sue le rubriche "MommyMetalStories" e "Tuttorock_HappyBirthday". Scrive per altri magazine e blog; collabora come ufficio stampa di band, locali, booking e con una label.