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DAIANA LOU – IN ATTESA DEL LORO DISCO, CI PARLANO DI “SOPRA BERLINO”

DAIANA LOU – IN ATTESA DEL LORO DISCO, CI PARLANO DI “SOPRA BERLINO”

Parliamo dei Daiana Lou, talentuosissima band che abbiamo apprezzato a X-Factor 2016. Non c’è passione così nuda che non sia vestita di di linguaggio ed il loro è pieno di passione, originalità, talento.  Ascoltandoli, non possiamo non pensare alla casa della verità dell’essere.
Li ricordiamo anche, non solo per il grande talento ma per l’abbandono del Talent, sentendosi inadeguati ai meccanismi mainstream della notissima trasmissione. La band italiana con base a Berlino torna sulla scena con il nuovo singolo “Sopra Berlino“,  brano che anticipa l’uscita del loro prossimo disco, prevista per la primavera del 2023.  Il singolo, davvero di qualità e pregiato nel linguaggio, un velo gettato con grazia sulle cose – è un “manifesto d’intenti” – come ci raccontano durante l’intervista -“contro le menti sopite dall’ “orgia digitale”, figlie di un momento storico difficile, di una società liquida e complessa, distratta e superficiale che risveglia la propria coscienza “soltanto durante i momenti di tensione politica e sociale”. Questo ne è infatti un momento simbolico. Schiavi di un like, schiavi del web e dei social, in una società profondamente liquida e frenetica. Usa e getta.

“Ogni tanto una bomba ci sveglia, ma sempre più raramente”. Il bellissimo brano richiama alla memoria questa nostra eccitante perversione di vita quotidiana: la fretta, la banalità, la necessità di compiere qualcosa in un tempo minore di quanto in realtà ne occorrerebbe.

Levigatezza ed intento nei loro linguaggi, l’impronta migliore per descrivere la condizione umana, soprattutto quella attuale. I Daiana Lou, band italiana anti-conformista con base a Berlino, dopo aver calcato alcuni dei grandi palchi dei festival europei (Nova Rock in Austria e Sziget Festival di Budapest) e la composizione di due colonne sonore per il cinema italiano (Terapia di Coppia Per Amanti, 2017) e per Netflix (4 Metà, 2022), tornano sulla scena con “Sopra Berlino”, il nuovo singolo che anticipa l’uscita del loro prossimo disco, prevista per la primavera del 2023.

L’orgia digitale, schiavi del web:

“Sopra Berlino” è un manifesto d’intenti contro le menti sopite dall’ “orgia digitale”, figlie di un’epoca distratta e superficiale che risveglia la propria coscienza solo durante i momenti di tensione politica e sociale. Neanche queste “catastrofi”, però, sono sufficienti a tenere alta l’attenzione verso un’introspezione emotiva, finendo anche esse nel “mare di like” e risultando così parte della banalità.

Una carriera preziosa, già lunga. Gruppo multi-strumentale, poliedrico, con un sound molto vicino al rock alternativo. Nascono come buskers e iniziano a Roma, in Piazza del Popolo. Dopo un viaggio a Berlino nel 2015 rimangono incantati dalla magia della iconica città e dalle possibilità offerte dalla Capitale, in grado di fornire gli artisti, stimolando linguaggi, abbracciando condivisioni. Si trasferiscono lì e diventano una presenza fissa tra Alexanderplatz e Mauerpark.
I Daiana Lou sono stati recentemente presenti nell’àmbito della Milano Music Week il 23 novembre scorso per un set live al Nidaba Theatre. Daiana Lou nasce durante una jam session tra Luca Pignalberi e Daiana Mingarelli nel 2013. Da subito iniziano a scrivere e raccontare la loro visione del mondo. Per 9 anni si esibiscono in gran parte d’Europa in formazione power duo: Luca suonando contemporaneamente chitarra, kick e hi-hat e Daiana cantando e suonando rullante, percussioni e synth. Nel 2015 si trasferiscono a Berlino ed è la frenesia e il contesto culturale della capitale tedesca ad influenzare il loro sound. Suonano in molti posti, diventando parte della scena underground della città. Grazie all’attività di busking nei luoghi cult dell’arte di strada come Mauerpark o Alexanderplatz, il duo si fa notare e partecipa a numerosi festival in gran parte del continente. Nel 2016 vengono notati dalla redazione di X-Factor Italia che li invita a partecipare alle audizioni di Torino. Con la loro rivisitazione del brano “Chandelier” di Sia, vengono selezionati come una delle tre band della decima edizione del talent. Durante il quarto live show, il duo decide di abbandonare X-Factor sentendosi inadeguati ai meccanismi della competizione televisiva. Il pubblico italiano li ricorda infatti per la loro auto-eliminazione dal Talent, divenendo quindi il simbolo di libertà, ribellione ed anticonformismo.

Li abbiamo incontrati e intervistati per Tuttorock:

Parliamo del nuovo singolo, “Sopra Berlino” e del live in vista della Milano Music Week. Finalmente la musica è ripartita, dopo due anni di fermo causa emergenza sanitaria, un vostro pensiero:
LUCA: Nella follia generale del momento storico, noi due abbiamo cercato di vedere la pandemia come un’opportunità per dedicarci allo studio e alla scrittura. Se avessimo dovuto concentrarci sulla cancellazione costante di ogni data del nostro tour europeo di 40 festival, saremmo impazziti. Ci promettemmo di cercare di star su di spirito. Crediamo entrambi che cercare di affrontare i momenti difficili con uno spirito propositivo, sia parte importante del motore universale e anche un pò ciò che abbiamo sempre cercato di rendere la nostra forza. Infatti, proprio nel momento in cui il mondo si è fermato, siamo stati contattati da Alessio Maria Federici per realizzare la colonna sonora del suo nuovo film che sarebbe uscito su Netflix in 190 Paesi, abbiamo iniziato a lavorare con Cesare Mac dei Negrita, abbiamo scritto il nuovo album, siamo diventati band e abbiamo cominciato il percorso di scrittura in italiano. Insomma, diciamo di non aver mai avuto la sensazione di star fermi in questi due anni.

Questo singolo anticipa l’uscita del prossimo disco, previsto per la primavera 2023: come nasce l’idea creativa, come è nata l’idea narrativa del disco?
DAIANA: Come vi ha anticipato Luca, per questo album abbiamo lavorato alla produzione con MAC (Negrita) che prima ancora di cominciare a lavorare sui pezzi ci ha fatto questa domanda “sapete a chi volete parlare con la vostra musica?”. Sembrerà quasi scontato sapere con chi si parla per un cantautore. Ma la verità, almeno per noi, è che abbiamo sempre scritto di getto le nostre idee senza che avessero per forza un filo conduttore tra di loro passando da un argomento all’altro senza domandarci troppo che ci fosse un filo rosso che unisse tutto in maniera fluida e questo valeva anche per la parte prettamente strumentale nella fase di arrangiamento. In questo nuovo album, invece, abbiamo individuato chiaramente a quale parte della società vogliamo parlare. Parliamo con gli outsiders che non si sentono parte del gioco consumista del “lavora-produci-muori”, che non hanno intenzione di piegarsi alla legge del più forte e che hanno bisogno di una voce che gridi forte e chiaro che “anche se valiamo ZERO, noi esistiamo lo stesso” e questa è una citazione di uno dei brani dell’album. Il sound è il landscape sonoro super coerente con queste tematiche perché è un alternative rock/rap che arriva diretto alla pancia, testa e cuore senza troppi ghirigori.

Qual è l’idea comune del nuovo singolo? Siamo schiavi del web, del tempo, della società liquida e frenetica, usa e getta? Siamo schiavi di un “like”?
LUCA: E’ un meccanismo molto facile in cui incappare e anche senza esserne del tutto consapevoli. Però c’è da dire che quando capisci il meccanismo, diventa ripugnante ai tuoi occhi perché ti sembra di banalizzare le tue idee e la tua espressività. Ad un certo punto nel testo diciamo “vivi già morti, migliore ipotesi è mettersi un ‘like” non hanno armi ma uccidono con la banalità”. Sicuramente questa società liquida e frenetica ha sintetizzato troppo il tempo di riflettere su se stessi e su ciò da cui si è circondati perciò si sente più l’esigenza di dire a tutti i costi la prima cosa che ci passa per la testa piuttosto che andare a fondo e maturare un pensiero intelligente, quindi la domanda è: “perché un pensiero frutto di anni di ricerca, libri letti, viaggi fatti, culture incontrate deve essere costretto a convivere nella home tra culi in spiaggia, politici urlanti e replay dei goal di Champions League?”

“Le menti sopite dall’orgia digitale” è una definizione perfetta per esprimere l’epoca edonistica e vuota che stiamo vivendo ma non edonistica evolutiva degli anni ’80 bensì quella attuale, profondamente liquida. Si è soli, vittime dell’incomunicabilità, nonostante i social? Un paradosso vivente? “L’io non sopravvive all’io”, nella società liquida: questo lo affermava il filosofo Bauman, sei/siete d’accordo?

DAIANA: Questo pensiero è molto affascinante ma allo stesso tempo, oserei, nichilista. Io credo che si è in continua ricerca ed evoluzione del vero “IO”. Si passa una vita intera a cercare di capire chi si è veramente e il processo di crescita risiede proprio nel percorso, nel non accontentarsi mai e di scoprire se stessi in volti e situazioni che non avremmo mai immaginato potessero piacerci prima di quel momento. Non credo che vedere l’essere umano consapevole come vittima di una incomprensione di base tra di lui/lei e la società artefice di emarginazione sia la chiave per essere felici. E, secondo me, il fulcro della questione è proprio la felicità. Cercare di conquistarsela attraverso la consapevolezza del mondo circostante, analizzarlo, capirne i limiti e i punti di forza e trovare il proprio posto per viverci in serenità e non in negazione di se stessi. Quindi sì, secondo me lì”io DEVE sopravvivere all’IO come prerogativa per essere felici. La verità è che tutti vogliamo essere felici e non vittime passive di un mondo che ostacola la riflessione profonda di temi che ci stanno a cuore.

Qual è il collante tra la musica ed il vostro testo? La coscienza, il cuore, l’anima, la voce, l’esigenza narrativa/creativa?
LUCA: E’ bello tu parli di coscienza, cuore, anima e voce. Questi sono esattamente i punti vitali su cui ci siamo concentrati durante la produzione dell’album. Abbiamo cercato un linguaggio musicale e letterario sanguigno che raggiungesse proprio questo obbiettivo. In particolare in questo disco testo e musica sono incollati. C’è voluto il tempo biologico per trovare il linguaggio adatto al timbro e alla voce di Daiana. Il primo viaggio a Fuerteventura a Natale dell’anno scorso ha consolidato la voce e l’espressività di Daiana. C’è stato un momento in cui stavamo camminando tra le dune mentre ascoltavamo una demo su cui stavamo lavorando e lei ha iniziato a cantare libera da ogni sovrastruttura inutile. Scalza, immersa nel vento africano, col rumore delle onde. In quel momento è stato chiaro per entrambi che aveva trovato la sua voce, vera, diretta e onesta. Da lì siamo andati spediti con la scrittura di testi specialmente in Italiano. Non vediamo l’ora di presentare il nuovo album al grande pubblico.

Un ringraziamento a BIGTIME ufficio stampa

Alessandra Paparelli