EDIFICI – Intervista al duo formato da Martina Prunotto e Nancy Luduena
In occasione dell’uscita del singolo “La Route Rouge”, ho avuto il piacere di intervistare l’eclettico duo Edifici, composto dalle giovani Martina Prunotto e Nancy Luduena, rispettivamente chitarrista e batterista, qui anche in veste di cantante.
Martina, chitarrista e compositrice italiana, si approccia per la prima volta alla chitarra all’età di 11 anni. Aveva già precedentemente intrapreso studi musicali con il flauto traverso. Si iscrive poi alla scuola AltriSuoni ad Asti all’età di 15 anni, approfondendo i generi: rock, blues, pop, funky e metal. Successivamente si iscrive alla Lizard Accademie Musicali frequentando la sede centrale di Fiesole (FI) e diplomandosi col massimo dei voti e la lode. Ha insegnato e insegna tutt’ora in diverse scuole private e accademie (tra cui la Lizard di Torino) e parallelamente ha collaborato con numerose band (di generi musicali differenti) che l’hanno portata a esibirsi su palchi come quello del Legend di Milano e ad aprire al famoso ex front-man degli Iron Maiden, Blaze Bayley, a Bellinzona (CH).
Nancy, batterista e compositrice italiana, comincia a suonare la batteria all’età di 12 anni dopo aver preso lezioni di chitarra e pianoforte per, rispettivamente, 3 e 2 anni. All’età di 15 anni si iscrive all’Accademia di Musica Moderna di Modena conseguendo il diploma; successivamente si laurea con il massimo dei voti in batteria jazz presso il conservatorio Frescobaldi di Ferrara. Approfondisce inoltre i propri studi sulla composizione per musica da film presso il conservatorio Venezze di Rovigo. Durante l’iter collabora con orchestre, compositori e gruppi rock, latin, jazz, metal e pop. Grazie al suo insegnate Peter Magadini (il principale esponente di poliritmia a livello mondiale), riesce ad approfondire i suoi studi in materia e a portare il proprio lavoro in America creando una nuova rete di collaborazioni estere.
Ciao ragazze, benvenute su Tuttorock, parliamo di questo nuovo singolo, “La Route Rouge”, un omaggio alla città di Mentone e a Monet, quando e com’è nato il brano?
Ciao a tutti. A fine estate il caldo e il sole ci hanno portato a fare una gita al mare e, una volta là, i ricordi d’infanzia legati alla città di Mentone hanno fatto nascere diverse emozioni che abbiamo subito deciso di mettere in musica. Desideravamo scrivere un brano che parlasse di questa città da molto tempo perché l’energia di quei luoghi è carica d’ispirazioni, non a caso anche Monet le ha reso omaggio con la sua arte.
Che riscontri state avendo?
Sinceramente a ridosso dell’uscita la scelta della lingua francese, che ritenevamo essere originale e insolita, allo stesso tempo ci impensieriva. La rivalità tra italiani e francesi è sempre attuale e accesa, quindi non sapevamo bene come gli ascoltatori avrebbero recepito la canzone. Per fortuna le nostre preoccupazioni erano infondate, siamo molto felici di come “La Route Rouge” sia arrivata alle orecchie delle persone e di come abbia suscitato curiosità generale (sia per la lingua francese che per l’uso del charango, uno strumento tipicamente argentino e poco diffuso in occidente).
Avete iniziato questo 2022 pubblicando un album vostro omonimo, siete soddisfatte di com’è stato accolto?
Assolutamente sì, essendo stato il nostro primo lavoro inedito abbiamo riscontrato una buona dose di curiosità (e non solo da amici e conoscenti) già da prima della pubblicazione. La scelta di “Sgurby” come singolo pre lancio si è dimostrata efficace e ha preparato il terreno per la successiva uscita dell’album. Ancora oggi qualcuno ci contatta per scriverci che qualche brano in particolare gli è entrato nel cuore, oppure per farci semplicemente i complimenti. Sapere che i messaggi che volevamo lasciare siano arrivati alle orecchie e ai cuori del nostro pubblico ci rende molto felici.
Quando vi siete incontrate e qual è stata la scintilla che ha fatto sì che nascesse il duo “Edifici”?
La scintilla è scattata istantaneamente nel momento in cui abbiamo iniziato a registrare qualche video cover di brani famosi. L’alchimia musicale, l’entusiasmo, la compatibilità caratteriale e sul lavoro sono rare da trovare tutte in un’unica persona; ecco perché ci è venuto molto spontaneo iniziare a scrivere musica insieme.
Avete mai pensato di aggiungere altri musicisti al progetto?
Sì, ma non come componenti fissi. Di solito è già complicato gestire un progetto in due, figuriamoci in quattro o cinque. Inoltre desideriamo far evolvere “Edifici” oltre al concetto di gruppo/duo, creando una rete di collaborazioni tra musicisti di diversi stili e culture: il primo passo è già stato compiuto con “La Route Rouge” che ha visto la partecipazione di due grandi musiciste (Aba Rubolino al violino e Anna Guglielmini al basso). Abbiamo tantissime idee per il futuro, siamo curiose anche noi di vederne i prossimi sviluppi.
Qual è il vostro sogno musicale più grande?
Il nostro sogno musicale più grande è indubbiamente portare la nostra musica e il nostro lavoro oltreoceano in America. Eravamo a New York quando abbiamo annunciato l’uscita del nostro primo album, l’energia e la musica di quella città ci hanno ispirato profondamente e riteniamo questa esperienza davvero importante anche per la crescita professionale delle nostre carriere. Chissà, dita incrociate.
“La Route Rouge” andrà a far parte del vostro prossimo album o intendete proseguire con l’uscita di singoli?
“La Route Rouge” rimarrà un singolo, ma proprio in questi giorni abbiamo terminato le registrazioni di un nuovo brano e iniziato la scrittura di un terzo (senza contare le numerose idee già in cantiere). Onestamente dobbiamo ancora decidere se raggruppare questo materiale in un EP o se proseguire sulla scia dei singoli. Ciò dipenderà dagli sviluppi lavorativi individuali dei prossimi mesi, ma potete continuare a seguirci per scoprirlo voi stessi… L’alone di mistero in genere funziona sempre.
Avete qualche data live in programma?
Al momento non abbiamo in programma live marchiati “Edifici” perché il nostro lavoro è proiettato su un obbiettivo futuro ben preciso, ma portare la nostra musica sui palchi prossimamente è già in programma. Intanto, se qualcuno volesse vederci all’opera, abbiamo all’attivo un trio soul il cui nome è “Soulitude” con la cantante Tiziana Andreoli.
Grazie mille per il vostro tempo, vi lascio piena libertà di chiudere l’intervista come preferite.
Grazie a voi per averci dedicato uno spazio su Tuttorock, è stato un piacere! Sperando di riparlarci presto vi salutiamo citando la nostra parte preferita de “La Route Rouge” in cui è racchiuso il messaggio dell’intero brano:
“Les villes que nous aimons le plus sont les premières que nous avons abandonnées
Mais elles ne nous quitteront jamais
Menton ne me quittera jamais”
“Le città che amiamo di più sono le prime che abbiamo abbandonato
Ma loro non ci lasceranno mai,
Mentone non mi lascerà mai”
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.