GNUT – Intervista al cantautore napoletano
In occasione dell’uscita del nuovo album “Nun te ne fa’”, su etichetta Beating Drum, ho avuto il piacere di intervistare il cantautore napoletano Claudio Domestico, in arte Gnut, che da anni calca le scene musicali seguendo il suo cammino, unico e personale; un songwriting che fa incontrare Nick Drake e Elliot Smith con la tradizione cantautorale italiana e la canzone napoletana di Roberto Murolo.
Ciao e benvenuto su Tuttorock, parliamo di questo tuo nuovo album, “Nun te ne fa’”, quando ha avuto inizio la scrittura dei brani?
Ciao, grazie mille! Ho iniziato a scrivere le canzoni di questo disco circa otto anni fa.
Ero in tour con il mio terzo album quando sono nate le prime canzoni (quelle in italiano).
Successivamente è iniziata la mia collaborazione con il poeta punk Alessio Sollo e sono arrivate anche tutte le altre.
Questa collaborazione quando ha avuto inizio?
Ci conoscevamo da tanti anni ma non benissimo. Lui aveva da poco iniziato a pubblicare versi sui suoi social. Per gioco provai a musicare una sua poesia che si chiamava “L’orso ‘nnamurato”. In seguito la inserimmo nel disco di Daniele Sepe “Capitan Capitone e i fratelli della costa” e cambiammo il titolo in “L’ammore ‘o vero”.
Dopo quella canzone ci abbiamo preso giusto e non ci siamo fermati più.
Ti faccio la stessa domanda ma, questa volta, mi riferisco al produttore Piers Faccini.
Con Piers ci conosciamo da più di vent’anni. Ci siamo incontrati a Londra e mi sono innamorato del suo modo di scrivere, cantare e suonare. All’epoca non avevamo ancora pubblicato nessun disco ed io non ci potevo credere che un talento così cristallino ancora non avesse una carriera internazionale. Fortunatamente il tempo mi ha dato ragione.
Insieme abbiamo fatto il mio secondo disco “Il rumore delle luce”. Poi, in seguito, lui ha aperto la sua etichetta “Beating Drum” ed è stata la cosa più naturale del mondo riprendere a lavorare insieme.
Brani che vedono ospiti come Fausta Vetere, voce storica della “Nuova compagna di canto popolare” e Ilaria Graziano, come mai hai pensato a loro?
Fausta compare nel brano “Colpa mia” insieme alla tammorra di Luca Rossi. È una canzone che è nata ispirandomi ai Beatles ma sentivo l’esigenza di chiuderla andando a pescare tra le mie radici e nella musica popolare. Da qualche anno suono con Michele Signore (violinista, mandolinista della Nuova compagnia di canto popolare). Ci ha messo in contatto ed è stata magia.
Con Ilaria è stata diverso. Lei è la mia cantante preferita in assoluto. Ci conosciamo da tanti anni e ci lega una profonda stima ed un affetto enorme.
Quando Piers mi ha detto che immaginava una voce femminile su quasi tutti i pezzi da affiancare alla mia non ho avuto dubbi su chi chiamare.
C’è un brano in particolare, tra questi dieci che compongono l’album che, una volta riascoltato, ti ha fatto dire: “questo mi è venuto veramente bene”?
Queste canzoni hanno subito una selezione molto minuziosa. Ho iniziato otto anni fa ad inviare canzoni a Piers. Su un totale di una quarantina di pezzi questi sono stati quelli che ci hanno convinto di più.
Quindi in pratica ognuna di queste canzoni mi ha sorpreso in modo particolare quando le ho scritte.
L’idea della copertina è stata tua?
L’idea iniziale era quella di fare un collage di foto di famiglia che formassero un mio ritratto.
Ho scannerizzato circa 650 foto.
Ma quando Piers ha visto la foto di mio padre davanti al cristo di Maratea è cambiato tuto il programma.
Quando e com’è avvenuto il tuo avvicinamento alla musica?
A quattordici anni quando ho iniziato a suonare la chitarra di mio fratello. Con i primi accordi che avevo imparato ho scritto la mia prima canzone ed è stato amore a prima vista.
Il nome d’arte Gnut l’hai scelto tu o ti è stato attribuito da altri?
Era il nome della band con la quale ho iniziato a suonare i miei pezzi nel 2002. Quando ci siamo sciolti ho tenuto il nome per me dato che ormai tutti mi chiamavano così.
Domanda secca, quali sono i cinque dischi dai quali non ti separeresti mai?
Pink Moon (Nick Drake)
Terra mia (Pino Daniele)
XO (Elliott Smith)
Imagine (John Lennon)
Nevermind (Nirvana)
Hai già qualche data live in programma?
A dicembre suoneremo a Bologna, Torino, Milano, Roma e Napoli.
Grazie mille per il tuo tempo!
Grazie a te Marco, è stato davvero un piacere.
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.