IOSONORAMA – Intervista alla cantautrice napoletana

In vista dell’uscita del nuovo singolo “Come baci bene” (Disordine Dischi / Distribuzione Believe), ho avuto il piacere di intervistare la cantautrice napoletana Iosonorama.
RAMA è l’acronimo di Raffaella Maria Anna, semplicemente iosonorama sui social network.
RAMA è una giovane artista partenopea con l’arte che le scorre nelle vene in tutte le sue forme, dalla danza alla musica. Di base c’è una forte identità e voglia di sognare e far sognare attraverso la propria arte e Rama lo fa con la sua autenticità, nel bene e nel male, lasciando indietro giudizi e portando con sé solo la voglia di continuare a credere nelle sue passioni.
Iosonorama nasce nella verace Napoli il 27 dicembre 1994.

Sin da piccola nutre una forte passione per la musica, iniziando a 6 anni praticando danza classica.  Nel 2021, anno decisivo, una nuova Rama, pubblica 3 inediti: Hemingway, Zero Volume e Pos/To/Me. Con quest’ultimo brano si aggiudica un posto al Deejay on stage di Riccione, cantando con i big della musica. Ad inizio anno, arriva semifinalista al premio Fabrizio De André ed e finalista tra i partecipanti di Musicultura 2022. A febbraio 2022 esce il suo primo EP Fenomeni Paranormali.

Ciao e benvenuta sulle pagine di Tuttorock, parliamo subito di questo tuo nuovo singolo, da me apprezzatissimo, “Come baci bene”, quando e com’è nato?

“Come baci bene” nasce a settembre dell’anno scorso dopo aver vissuto una bella estate. Si riferisce tanto alla località estiva che ha fatto da cornice in quei giorni riuscendo a captare tutto l’amore che intensamente ho vissuto, in maniera fugace sì, ma dannatamente vera. L’estate di base riesce a farmi vivere le emozioni a 200 all’ora. Sono molto legata e questa canzone e ne simboleggia l’amore che provo per la terra meravigliosa che è la Calabria.

Un testo molto contemporaneo che viene ottimamente supportato da un tappeto sonoro che rimanda agli anni 80, un contrasto, riuscito benissimo, voluto?

Assolutamente sì, io sono fermamente convinta che gli anni 80 siano un’epoca speciale per raccontare la malinconia. E quale migliore sound per raccontare di un’estate passata?!

Parlami un po’ della collaborazione con l’autore e produttore Paci Ciotola.

La collaborazione è nata per opportunità, l’amicizia che è arrivata dopo poi è stata una scelta. Abbiamo la stessa voglia di fare e intendere la musica.

Sono cresciuta tanto insieme e grazie a lui, le anime pure in questo ambiente sono veramente rare.

La copertina del singolo rappresenta al meglio la fine dell’estate, tu che vivi in una città di mare, come vivi solitamente questo cambiamento?

Malissimo, siamo a settembre e per me è fisiologico vivere momenti di down in questo mese, d’estate io rinasco nel migliore modo possibile. Però c’è della bellezza anche in questo, di base i momenti giù aiutano tanto.

“Come baci bene” arriva dopo il tuo primo EP “Fenomeni Paranormali”, sei soddisfatta di com’è stato accolto da pubblico e critica quella tua prima uscita discografica?

Assolutamente sì, è stato un bel salto nel vuoto, ma per la mia indole è un dono grandissimo, amo buttarmi nelle cose incognite perchè solo vivendole capisci realmente se quella è la strada giusta per te. E con questo disco ho capito che questa è la mia strada.

In quel disco hai reinterpretato alla grande due brani storici della musica italiana, “La bambola” di Patty Pravo e “Bocca di rosa” di Fabrizio De André, due brani che parlano una della superficialità di certi uomini e l’altra delle dicerie, delle malelingue. Come mai hai scelto proprio quelle canzoni?

Ho scelto queste due canzoni perché rendono reale il messaggio che voglio mandare al pubblico. Io, avendo vissuto in un paese di provincia, ho risentito tanto l’influenza del “paesino” che ti dice la qualunque solo per il gusto di parlare. La bambola invece si riconduce al mio rapporto con il sesso opposto, ho sempre dovuto lottare nel mio piccolo perché le cose cambiassero nel senso che una donna ha un valore proprio, e non da “bambola da comodino.” Cose essenzialmente scontate, ma che magari in realtà del sud sono ancora piaghe troppo vere.

Dalla danza al canto, qual è stato il momento in cui hai capito che la tua strada sarebbe stata il cantautorato?

In realtà è stata una cosa molto naturale, di base io ho sempre avuto un occhio puntato verso il cantautorato anche quando ancora mi destreggiavo tra uno spettacolo di danza e l’altro.

Qual è il tuo più grande sogno musicale?

Sembrerò banale, ma non mi prefisso cose troppo surreali, mi vivo quello che la musica mi offre e mi pongo l’unico obbiettivo vitale che è quello di vivere di musica.

Hai qualche esibizione live in programma?

Sì, al momento ho in programma un live a Bergamo allo Spazio Polaresco il 23 settembre, ottimo anche per presentare il mio nuovo singolo.

Uscirai con altri singoli in questo 2022?

Certo che sì, dopo questo live ho intenzione di chiudermi in studio e buttare un bel po’ di roba a terra. Affamata di bella roba nuova che al momento ronza nella mia testa.

Grazie mille per il tuo tempo, vuoi aggiungere qualcosa per chiudere l’intervista?

Vi invito a fare ascoltare il mio ultimo brano a tutte le persone che conoscete. Non vi deluderò.

MARCO PRITONI