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“Lasciami Fuori” di Luca De Gregorio: l’intervista

“Lasciami Fuori” di Luca De Gregorio: l’intervista

Oggi incontriamo Luca De Gregorio, un artista che abbiamo imparato a conoscere nel 2016 dopo The Voice of Italy e che anche l’Europa conosce, avendo lui calcato diversi palchi europei partecipando a molti festival blues.

Oggi lo incontriamo per farci raccontare qualcosa del suo nuovo singolo “Lasciami Fuori” composto assieme a Debora Summa.

Ciao Luca, vorremmo fare qualche domanda sul tuo singolo ma anche su di te come artista. Ci racconti come è nata “Lasciami Fuori” e sopra ogni cosa speri che questa canzone possa far accendere nei cuori delle persone che la ascoltano?

Le radici di questo brano risiedono nella voglia di avere un posto ‘emotivo’ in cui due anime possono e potranno sempre ritrovarsi, indipendentemente dalle differenti strade intraprese. È, come dico spesso, “la mia idea di appartenenza”. Si tratta cioè di un rapporto messo su un “piano diverso“, quasi ulteriore, lontano da tutto ciò che si può razionalizzare nella vita: un sentimento profondo, da difendere e tenere lontano da ragioni di parte, egoismi, contraddizioni e parole inutili. Poi la prospettiva è cambiata e le parole sono diventate anche e soprattutto le parole di una donna, pronta a narrare il suo rapporto, il suo amore verso un’altra donna. Alla seconda domanda mi piacerebbe rispondere menzionando una considerazione offertami direttamente dai primi ascoltatori del pezzo: è stato molto significativo riscontrare – al di là del rapporto e della storia narrata fra le due donne – come “Lasciami Fuori” sia stata percepita anche come una “preghiera verso sé stessi”. Uno specchio intimo, una riflessione endogena, capace di farci giungere a nuove consapevolezze, a una preziosa messa in discussione di sé. È un‘esortazione a proteggere chi siamo, i nostri sentimenti: non solo dalle nostre paure, dalle indecisioni interiori, ma anche – come si evince dalla storia di questa donna – dai pensieri e dal condizionamento del mondo esterno: solo così, solo alla fine di questo processo di crescita credo si possa trovare il coraggio; il coraggio di essere e vivere ciò che si è, di amare chi e cosa si sente di amare. Ecco, ritengo sia questo il messaggio più bello fra tutte le sfumature del brano.

Guardando indietro, quali sono le cose che rifaresti e quali quelle che non rifaresti? E Perché?

Credo che tutte le scelte fatte in passato, artistiche e non, mi abbiano reso in un certo senso quello che sono ora nel bene e nel male. Forse l’unica cosa che rivedrei è la scelta e la gestione del tempo, per cercare di dare più importanza al mio cantautorato.

Il tema del rispetto dell’amore e delle diversità ti è molto caro, cosa ne pensi dei Pride, dato che siamo nel Pride Month? Alcuni dicono che non dovrebbe nemmeno esserci la necessità di farli perché dovremmo vivere tutto con normalità, altri invece che sia necessario continuare perché non siamo ancora al punto in cui manifestare non è più necessario. Tu come la vedi?

Comprendo e rispetto questi punti di vista. Personalmente, mi piace guardare oltre questi aspetti. La parola diversità non esiste, soprattutto quando si parla di sentimenti. Mi piacerebbe che la “più grande manifestazione” non fosse “fuori” ma fosse “dentro”; in ognuno di noi…Facendo un passo indietro, mettendo il prossimo al centro del nostro mondo anziché noi stessi, l’idea di essere tutti “connessi” in quanto esseri umani sarebbe così più vicina più tangibile. “Dentro e Fuori “ sono concetti cardine nel brano, perché si fondono l’un l’altro.

Nel panorama musicale attuale, tu come ti vedi? Ti vedi collocato in un posto particolare oppure stai ancora sperimentando?

Diciamo che ho da poco scoperto una nuova casa: è una sorta di contaminazione che parte da un acoustic- folk pop – rock e arriva a fondersi con mood ambientali alternativi elettronici.

Ci sono delle novità musicali già pronte per l’autunno prossimo?

Si, con la produzione stiamo ultimando l ’Ep. In arrivo ci sono nuovi singoli, per poi uscire con il brano che darà il titolo all’intero progetto musicale. Un pezzo a me caro, in cui per la prima volta mi sono messo a nudo, raccontando un pezzo di vita strettamente personale.