RÉCLAME – Intervista alla band romana
In occasione dell’uscita dell’album “La Vita, l’Amore e quello che resta.” (Giungla Dischi / Artist First), ho avuto il piacere di intervistare Marco Fiore, voce dei Réclame, band di Roma nata dall’ incontro con i fratelli Edoardo Roia (batteria), Gabriele Roia (basso), già bassista nella band di Gazzelle, e Riccardo Roia (tastiere), già tastierista di Fulminacci.
Il progetto musicale, ben radicato nella tradizione cantautorale italiana, volge tuttavia lo sguardo alle sonorità alternative contemporanee. L’intento è quello di creare canzoni che siano storie, all’interno delle quali convivano narrazione, sperimentazione sonora e strutture pop.
La formazione ha suggellato il proprio inizio di carriera direttamente sul palco di ‘Sanremo Giovani 2019’ arrivando tra gli artisti finalisti con il brano “Il Viaggio di ritorno”.
Il 29 maggio 2020 è uscito il loro esordio discografico “Voci di corridoio”, ottimamente recensito e ben apprezzato dalla critica che lo ha inserito nella cinquina dei migliori dischi di esordio, finalisti delle Targhe Tenco 2020.
Ciao Marco, benvenuto su Tuttorock, il vostro nuovo album “La vita, l’amore e quello che resta” è uscito lo scorso 20 maggio, come sta andando?
Molto bene, il disco sta riscuotendo un ottimo feedback sia dagli addetti ai lavori che dal pubblico. Siamo molto soddisfatti del risultato che abbiamo raggiunto con questo nuovo lavoro.
10 brani scritti in quale lasso di tempo?
Ogni traccia del disco ha una storia a sé stante. Alcuni brani ce li portiamo dietro da più di un anno, altri sono invece recentissimi. Abbiamo, semplicemente, cercato di dare una forma unica a idee molto diverse tra loro, cercando di condensarle, per la maggior parte, all’interno della struttura pop. Comunque, da un punto di vista generale, l’idea del disco è nata in concomitanza con la fine del disco precedente.
Possiamo considerarlo un concept album sulla complessità delle relazioni amorose?
Il disco non è etichettabile come un concept album, in quanto le sonorità del disco non sono univoche. Tuttavia c’è il tema amoroso, che accomuna tutti i brani e una progressione, sia letteraria che musicale, che percorre l’intero album e si sviluppa sino alla fine, dove la forma canzone deflagra, cedendo il passo al rumore ed alla declamazione.
Come nasce solitamente un brano dei Réclame?
Non c’è una via ben precisa e univoca che percorriamo per comporre un nuovo brano. Tutto può nascere da un accordo, una frase, un groove di batteria o una linea di basso. Sicuramente ci piace attingere da esperienze extramusicali, come il cinema e la letteratura, per la stesura dei testi e per la creazione delle idee generali alla base dei singoli brani.
Marco, quando e come vi siete conosciuti con i fratelli Roia?
Abbiamo iniziato a dedicarci seriamente alla musica fra i 17 e i 18 anni. Fondamentale è stata la scoperta del progressive rock europeo e del jazz, che ci hanno stimolato ad approfondire tecnicamente gli strumenti che suonavamo, nel tentativo di imitare i nostri musicisti preferiti. Da un punto di vista testuale, invece, sono stati importanti, per la nostra formazione, i grandi cantautori italiani e stranieri: Fabrizio De André, Francesco Guccini, Paolo Conte, Franco Battiato, Leonard Cohen e Bob Dylan su tutti. Sono stati loro ad averci aperto le porte a nuove possibilità espressive, ad insegnarci l’importanza del rapporto fra la musica ed il testo e, soprattutto, a spronarci verso un tipo di canzone, che poggiasse su una profonda ricerca contenutistica e formale.
L’esperienza a Sanremo Giovani del 2019 cosa vi ha insegnato?
L’ esperienza di Sanremo Giovani è stata sicuramente formativa per noi. Abbiamo dovuto fare i conti con tutta una serie di dinamiche televisive a noi sconosciute, che sicuramente ci risulteranno utili per il futuro. Ci dispiace solo di non essere arrivati all’Ariston ma, per una band neonata come la nostra, esibirsi in prima serata su Rai Uno è già stato un risultato importante ed è anche stato un ottimo trampolino di lancio per il progetto.
Avete date live in programma?
La dimensione live è, sicuramente, la naturale prosecuzione del lavoro che abbiamo condotto in studio. Sicuramente, quest’estate intendiamo suonare e presentare il nuovo disco sul maggior numero possibile di palchi italiani. Il 18 giugno abbiamo proposto, per la prima volta, il disco live a Roma presso il locale “Le Mura Live Club”. Le altre date saranno annunciate, a breve, su tutti i nostri profili social.
Grazie mille per il tuo tempo, vuoi aggiungere qualcosa per chiudere l’intervista?
Contro il logorio della vita moderna: Réclame!
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.