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CENERE – Intervista a SARAH FORNITO

CENERE – Intervista a SARAH FORNITO

In occasione dell’uscita del nuovo singolo “A TESTA IN GIù“, ho intervistato SARAH FORNITO dei CENERE.

Sarah Fornito nasce a Bologna nel maggio del 1980. Nel 1996 incontra Cecilia Bernardi con cui fonda la rock band DIVA SCARLET, pubblicano 2 album: “APPARENZE” nel 2004 (Mescal/Sony) e nel 2009 “NON+SILENZIO” (prodotto da Giulio Ragno Favero). La band apre i concerti di Afterhours, Litfiba, Zucchero, Marlene Kunz, Meg, Verdena, Massimo Volume, Modena City Ramblers e moltissimi altri. Nello stesso anno la band conquista il palco del Concerto del PRIMO MAGGIO a Roma e una lunga tournée in Olanda, Germania, Spagna, Bosnia, al termine della quale pubblicano l’EP “GIVE ME JUST ONE REASON FOR”. Nel 2013 Sarah e Cecilia fondano DECANA con una nuova formazione, pubblicando l’omonimo album “DECANA”, prodotto da Umberto Maria Giardini (Moltheni). Rebecca Dallolio nasce a Bologna nel novembre del ’93. Violinista di formazione classica, si laurea a pieni voti al conservatorio di Bologna in violino e in musica d’insieme. Rebecca è violinista nell’Orchestra Senzaspine dalla sua nascita. Da qui, poco dopo viene alla luce il gruppo Novensemble, del quale fa parte dal 2014. Collabora con numerose orchestre, come l’Orchestra Filarmonica Italiana e l’Orchestra LaCorelli con le quali ha partecipato ad eventi del calibro di Radio Italia Live, Ravenna Festival e Heroes Festival. Dal 2004 al 2013 collabora con Diva Scarlet e Decana. Nel 2019 Sarah e Rebecca si ritrovano a un live dove nasce la prima scintilla del progetto Cenere. Con il primo singolo “Che differenza fa” si aggiudicano il premio “Suoni d’Ambiente” e adesso sono pronte al ritorno in grande stile con il brano “A testa in giù”, in digitale dal 27 maggio.

Ciao Sara, piacere di conoscerci. Vuoi iniziare a raccontare come ti sei avvicinata alla musica?
Ho iniziato a suonare la chitarra alle elementari, mio fratello suonava flamenco e questo mi aveva già affascinato. Il primo approccio serio è avvenuto alle superiori, sull’onda della musica degli anni ’90, da cantautrici come Alanis Morrisette, PJ Harvey, Sinead O’Connor, Tracy Chapman, fino agli Skunk Anansie. Una menzione particolare per Tori Amos che mi faceva veramente impazzire. Conobbi Cecilia con cui abbiamo formato questo duo dal ’96 diventando quindi Diva Scarlet, e abbiamo registrato due album, il primo con la Mescal, il secondo autoprodotto con la produzione artistica di Giulio Ragno Favero. C’è stato il progetto Decana con Umberto Maria Giardini, arrivando a oggi con Cenere assieme a Rebecca, violinista e poli-strumentista di formazione classica, già collaboratrice con Diva Scarlet. Lei veniva in tour con noi, ancora minorenne, accompagnandoci con il violino ove necessario. Ci siamo riviste un paio di anni fa a un concerto, io ero ferma dal 2013, e con la sua proposta di fare un progetto assieme mi ha fatto ricominciare, cosa avvenuta con il contest Suoni d’Ambiente di Radio Fujiko, e abbiamo vinto con il brano “Che differenza fa?”. Visto il successo abbiamo continuato a comporre e ora abbiamo già pronti 8-9 brani, approfittando anche del tempo libero lasciatoci dalla pandemia (risate). 

Una lunga pausa, che però ha portato a questo bellissimo nuovo singolo.
Penso che quello che hai seminato, rimane. Quando ho mandato il pezzo da ascoltare a persone che non sentivo da 10-15 anni, ho avuto un riscontro davvero forte, con tanti complimenti che mi hanno fatto davvero piacere. 

In Italia abbiamo tanti autori cantautorali che si rifanno a una certa tradizione del nostro paese, il vostro invece è una canzone molto rock. Rebecca suona il violino in questo singolo?
Sono molto contenta dell’impressione che hai avuto J J Rebecca in questo caso ha suonato violino, chitarra e pianoforte, si trasforma in quello che ci serve all’occorrenza, avendo fatto il Conservatorio ha comunque una base tecnica particolarmente forte. 

Molto interessante anche il video, un’idea che definirei particolare, pur in assenza di effetti stratosferici all’americana.
Assolutamente sì! Abbiamo lavorato con l’agenzia ADVISTA, che sono miei carissimi amici, mi hanno proposto tre diverse storyboard, e io ho scelto questa che mi ha dato l’impressione di essere la più forte. Ci sono situazioni di costrizioni, sensazioni folli, sono quadri concepiti partendo da immagini di fotografi famosi che hanno immortalato questi momenti distopici gli abbiamo dato vita. Come luoghi ho scelto due posti molto personali, casa mia e quella di mia madre, ci tenevo che il video fosse girato in un contesto intimo e personale, per andare a trasmettere proprio quel senso di chiusura generato dal lockdown. 

Direi che si tratta di una fine e un nuovo inizio, il lockdown che termina e si ricomincia a suonare?
Proprio così, come una sorta di fionda, che prendi la rincorsa e parti forte.

Anche il nome che avete scelto, Cenere, si riallaccia a questo discorso?
Esatto, come la fenice che rinasce dalla cenere, un elemento che si usa anche per concimare la terra, o per pulire i panni. Ci sono tante immagini molto belle che sono legate alla cenere, che in questo caso non ha proprio nulla di negativo. 

Hai detto di avere già pronti 8-9 brani, quindi è in previsione l’uscita di un full lenght?
Sì, mi piacerebbe farmi notare da qualcuno, scegliendo anche il produttore adatto a ogni brano, ne abbiamo di elettronici, come di forte voce, quindi con dei toni diversi. 

I produttori con cui hai già lavorato in passato sono tra i possibili papabili?
Perché no? Sono dei pezzi molto rock, quindi potrebbe tranquillamente essere. Dobbiamo anche decidere la timeline, penso incideremo un altro singolo in estate, poi vedremo come procedere, bisogna tenere conto che adesso ci sono tutte le uscite rimandate in due anni e sono tutti stra-impegnati. Non secondario il discorso dell’impegno economico che sta dietro la registrazione di un disco, fra studio di registrazione e annessi e connessi (risate) 

Molto bello anche l’artwork del singolo, di Benedetta Bartolucci.
Certamente, anche lei è una mia vecchia amica, ho visto questo suo quadro e ho subito pensato fosse perfetto come copertina del disco. Tutto il lavoro attorno questa produzione è stato il frutto di tante persone vicine che si sono impegnate in questo progetto. 

Date dal vivo ne hai già programmate?
Per ora solo il 10 e il 24 di luglio, invito tutti a seguire la nostra pagina fb per rimanere aggiornati sugli eventi dal vivo. 

A proposito di live, hai aperto per tanti grandi artisti, hai un aneddoto da raccontare?
Ce ne sarebbero tantissimi (risate), cominciando dal baciamano di Piero Pelù J J Poi ricordo i Modena City Ramblers, gli Afterhours, i Marlene Kuntz, tutti molto professionali e con cui ci siamo trovati alla grande.

MAURIZIO DONINI 

Band:
Sarah Fornito
Rebecca Dall’Olio

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