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PIERDAVIDE CARONE – Il tour, Lucio Dalla e molto altro

PIERDAVIDE CARONE – Il tour, Lucio Dalla e molto altro

In occasione della prima data del tour “Casa”, a Massalombarda (RA), ho incontrato Pierdavide Carone, cantautore vincitore del premio della critica nell’edizione del 2010 del talent show “Amici” e in gara al Festival di Sanremo nel 2012 con la canzone “Nanì”, diretto dal grande Lucio Dalla.

Pierdavide presenta uno show dove alterna i brani dell’ultimo album “Casa”, i suoi cavalli di battaglia del passato e interpreta magistralmente alcuni dei più grandi successi di Lucio Dalla.

Ciao Pierdavide, bentornato su Tuttorock, che riscontri stai avendo da “Casa”?

Ciao Marco, i riscontri sono positivi, oggi parlare di vendite è relativo, ero fermo da tantissimo tempo e la vendita del disco fisico è una cosa che è andata scemando per una serie di ragioni. Ieri è stato il battesimo live di “Casa”, è andata bene.

Ci sono due canzoni che sono entrate nel cuore delle persone, “Caramelle” e “Buonanotte”, poi ci sono gli altri singoli “Malgrado le apparenze” e “Forza e coraggio”, ieri poi per la prima volta ho fatto “Casa” piano e voce ed è stata una bella emozione.

È un disco che va ascoltato ed è stato purtroppo penalizzato dalla pandemia e approfitto dei concerti per far sentire anche gli altri brani oltre ai singoli, vorrei che la gente iniziasse a voler bene a “Casa”.

La band con cui hai suonato ti accompagnerà anche per il resto del tour?

In questi ultimi anni il concetto di band è stato un po’ parcheggiato perché o non si suonava oppure lo facevo da solo o con Davide Gobello, ho avuto quindi modo di capire quello che volevo. Davide lavora con me da 9 anni, poi c’è stato un ritorno alla batteria di Manuel Moscaritolo, anche lui era entrato 9 anni fa poi Alex Britti me l’aveva rubato (ride -ndr). Poi c’è Margherita Flore al piano che aveva debuttato l’anno scorso nel concerto di presentazione in streaming e adesso c’è anche Marco Dirani al basso, se non decidono di andare da un’altra parte li tengo volentieri.

Che sensazioni hai ricevuto da questa prima data?

Il concerto con il pubblico seduto ha sempre il suo fascino, è chiaro che forse il tipo di spettacolo che ho impostato sarebbe stato più adatto ad un pubblico in piedi ma ho visto che la gente ha apprezzato.

L’accoglienza è stata calorosa e ho visto che molte persone cantavano con me, ovviamente le canzoni di Lucio (ride -ndr).

Come mai sei partito proprio dalla Romagna?

La Romagna ha deciso che io iniziassi qui, siete stati i primi a chiamarmi e sono contento di aver cominciato da qui. So che c’è una disputa tra Emilia e Romagna ma sono molto legato a questa regione perché mia madre vive a Scandiano.

“Casa” è il primo disco che hai fatto con Artist First, hai fatto questa scelta di staccarti dalle major per legarti a etichette che ti lasciano più libertà.

In generale l’esperienza con Artist First la reputo positiva, credo di aver fatto insieme a loro un disco sincero senza compromessi, il risultato finale è quello che volevo. In questo preciso momento sto cambiando nuovamente, ho un nuovo management, ho già le canzoni pronte per un prossimo disco ma, visto che è tutto in ritardo di un anno, voglio godermi questo periodo in cui porto in giro un album dello scorso anno. La fortuna, nella sfortuna, è che ho il tempo per prendermela comoda, oltre a questo tour legato a “Casa” a fine luglio parte un altro progetto che si chiama Dalla Orchestra Carone dove, per la prima volta, mi cimenterò con tutto il repertorio di Dalla con un’orchestra di 60 elementi diretta dal maestro Quadrini che aveva lavorato con Lucio e ha conservato tutte le partiture. Vado a memoria, ci sono già 4 date fissate, il 28 luglio a Baia Domizia nel casertano, il 29 luglio a Vallo della Lucania nel salernitano, l’11 agosto a Filignano in provincia di Isernia poi ce n’è un’altra che ora mi sfugge.

Sei andato sul palco anche all’Arena di Verona con Iskra Menarini per il concerto dedicato a Lucio Dalla.

Sì, è stata una bella festa, un bel modo di ricordare Lucio e la sua musica straordinaria.

Un aneddoto che vuoi raccontare a proposito di Lucio?

Lui faceva sempre questi scherzi in cui parlava al contrario poi, lui che era il più grande mentitore della musica italiana, ha trovato pane per i suoi denti perché gli ho risposto con una bugia che non ha mai scoperto. Stava facendo di tutto per portarmi a Sanremo con “Nanì”, c’era riuscito e, una mattina, quando arrivai al solito bar a Bologna dove facevamo un briefing prima di cominciare il lavoro mi disse: “Caron, devo darti una notizia terribile, andiamo a Sanremo, per te sarà bello ma per me è una notizia terribile perché devo venire con te”. La bugia è che ho simulato uno stupore che in realtà non era vero, infatti Stefano Settepani, all’epoca un autore di Amici, mi telefonò mentre ero in macchina verso Bologna e mi disse: “Te fai Sanremo e non mi dici niente?”, quindi non fu Lucio il primo a dirmelo ma, siccome lo vedevo esaltato come un bambino, non gli dissi la verità. Ho mentito al più grande mentitore della storia ma l’ho fatto a fin di bene.

Un altro ricordo divertente è del pappagallo al quale Lucio aveva insegnato tante cose, tra cui fischiettare “Caruso” ogni volta che entravo a casa sua.

Sei molto giovane ma il destino ti ha già riservato dure prove.

Gli ultimi due anni sono stati duri, la mia malattia risolta poi la morte di mio padre, cose che mi hanno insegnato a relativizzare le cose. Oggi viviamo in un’epoca di transizione in cui per un cantautore non è semplice capire bene dove andare, in passato avrei vissuto questa fase di medioevo musicale con ansia e paura, è sì una cosa importante ma non è un motivo per strapparsi i capelli, i capelli li lascio in testa finché ci sono (ride -ndr).

Le tue esperienze sanremesi, una di cui abbiamo già parlato con Lucio Dalla e l’esclusione di “Caramelle” con i Dear Jack.

Alla fine, paradossalmente, ha fatto più ascolti “Caramelle” rispetto a “Nanì”, i numeri non mentono. Probabilmente, a volte, le assenze fanno più rumore delle presenze, “Caramelle” è andata anche meglio di brani entrati quell’anno in gara.

Un brano venuto di getto, non da esperienze personali, funziona sempre così quando scrivi?

Sì, a volte l’ispirazione ti arriva anche da cose che non ti riguardano.

A volte parte tutto da una suggestione dei suoni.

Per esempio, mentre sto camminando, mi si mischiano frequenze nella testa e salta fuori una melodia, il testo è quasi sempre incollato alla musica poi, quando finalmente raggiungo un pianoforte o una chitarra inizio a scrivere un brano.

Grazie mille del tuo tempo Pierdavide!

Grazie a te Marco!

MARCO PRITONI