“Bovarismo” il nuovo singolo di Anna Castiglia
In occasione dell’uscita del singolo “Bovarismo” intervistiamo Anna Castiglia
Fuori il 25 marzo il nuovo singolo di Anna Castiglia, giovane artista siciliana di stanza a Torino. Si chiama “ Bovarismo” ed è un singolo molto fuori dal comune, non a caso è scritto metà in italiano e metà in francese. Noi ci siamo innamorati anche del video, girato a Parigi, e abbiamo deciso di farci raccontare ogni dettaglio!
Ciao Anna benvenuta su Tutto Rock! Andiamo subito dritti al tuo nuovo singolo, “Bovarismo”, ti va di presentarcelo? Come nasce?
Bovarismo nasce dall’innesto tra la mia passione per la letteratura francese e la mia prima relazione, quindi la prima esperienza con l’amore. Un grido d’aiuto agrodolce, con una melodia e un accompagnamento pop swing che ingannano chi ascolta e il ritornello in francese che nasconde la storia macabra di Madame Bovary che si suicida in seguito ad un’insoddisfazione lacerante e che diventa la mi amica o nemica immaginaria. Come lei, mi sono sentita soffocare dalle attenzioni e dall’affetto pretendendolo allo stesso tempo.
Che effetto ti fa ricantare un pezzo scritto da te tempo fa ma con uno stile diverso?
Lo stile della canzone è sempre lo stesso, l’unica cosa che è cambiata da quando l’ho scritta è il ritornello, che non è altro che l’intro in francese. Ovviamente non è una piccola modifica, è stato molto difficile accettare questa proposta da parte della mia etichetta e ancora lo è, però mi fido di loro e ho fatto questa scelta per definire il mio rapporto con le canzoni: fedele e coerente ma con l’apertura verso nuovi vestiti. Ovviamente se mi avessero chiesto di trasformarla reggaeton sarebbe stato diverso.
Ti è già ricapitato di dare una nuova veste a tuoi testi del passato?
Non ancora, ho appena iniziato a produrre in studio, ho sempre e solo suonato e sentito le mie canzoni chitarra e voce, nonostante cominci a scrivere pensando già agli arrangiamenti o almeno allo stile.
Parliamo invece del video che accompagna il brano, come nasce l’idea?
L’idea di girarlo a Parigi nasce dalla possibilità di farlo: mia sorella vive e studia lì. L’ho scritto insieme a lei nell’ottica di estendere il bovarismo, la patologia dell’eterna insoddisfazione, a tutte e tutti, anche ad un uomo che diventa Madame Bovary, proprio per staccare questo stereotipo dalla donna del Settecento. Altra idea era quella di raffigurare quest’ansia da affetto estremo, quasi materiale, tramite le scene d’interno in cui ricevo una montagna di oggetti e carezze che diventano pizzicotti.
Abbiamo notato che ti piace molto giocare anche con le lingue: il francese in “Bovarismo” e il siciliano in “Ju mi siddriu”…hai mente qualche altro brano magari in qualche altra lingua?
Perché no! Il mio ragazzo è marocchino, mi piacerebbe sperimentare anche con l’arabo, ma per puro divertimento! Ovviamente la lingua che preferisco utilizzare per esprimermi è l’italiano ma se la canzone necessita una contaminazione magari per motivi storici e geografici (come nel caso di Bovarismo) allora mi piace utilizzare il bilinguismo. Voglio anche dare un senso ai 5 anni di liceo linguistico che ho fatto a Catania!
Dove possiamo ascoltarti dal vivo prossimamente?
Attualmente sono in tour, stasera mi trovate a Conselice, in piazza, in apertura a Marco Castello e domani al Drunk di Chieti. Poi sarò a Torino per un bel po’ insieme alle ragazze di Canta Fino a Dieci, il collettivo di cui faccio parte.
Sara Alice Ceccarelli