LE FREQUENZE DI TESLA – Intervista a Matteo Cincopan
In occasione dell’uscita del EP “ERACLITO” ho intervistato MATTEO CINCOPAN, chitarrista di LE FREQUENZE DI TESLA.
Ciao Matteo, piacere di risentirci, Le Frequenze di Tesla è un nome interessante, come lo avete scelto?
Ci sono un poco di storie curiose attorno a questo parto, partendo dal gruppo, questo si è formato rispondendo a un annuncio riguarda il formare una cover band dei Beatles. Questa band alla fine non si è fatta, ma ci siamo trovati molto bene tra di noi, io ed Enrico Fileccia avevamo già delle canzoni pronte, le abbiamo guardate, ci sono piaciute e quindi si è deciso di dare vita a questo nostro progetto personale, piuttosto che proseguire nell’idea di una cover band. A quel punto si è posto il problema di scegliere un nome, e posso dire che è stato più lui a trovare noi che viceversa. C’era una scritta sul muro della casa di Enrico, in centro a Bologna, che recitava “Noi siamo frequenze”. La parola “frequenze” ci è piaciuta subito, e l’idea che noi siamo frequenze ci ha conquistato, perché il nostro corpo in effetti vibra, e le frequenze modificano il nostro stato, sia emotivo che fisico. Abbiamo aggiunto il nome “Tesla” all’inizio quasi per gioco, poi scoprendo che le frequenze di Tesla esistono davvero, e non solo influenza il corpo umano, ma tutto l’ecosistema terrestre. A questo punto il nome era pronto, associato all’idea di trasmettere frequenze positive tramite la nostra musica.
Anche il titolo del vostro nuovo EP, “Eraclito”, non è banale, questo come è stato scelto?
E’ stato un EP fortemente voluto, la pandemia è arrivata proprio mentre stavamo mettendo a punto il nuovo progetto, dovendo ancora decidere se registrare un EP o un full lenght. Io stavo scrivendo questa canzone proprio poco prima dell’inizio della pandemia, il concept è un pezzo che traccia un poco il bilancio della tua vita, di tutte le esperienze vissute, rendendoti poi conto che malgrado tutto quello che è successo, la vita comunque va avanti. A seguito del covid, e ora anche della guerra in Ucraina, la canzone assume ulteriori significati, ma la verità è che io l’ho scritta pensando a me. Il titolo è riferito al pantarei di Eraclito, tutto scorre, qui si ritrova anche il richiamo ai miei studi di filosofia.
Quali problemi avete affrontato per registrare durante il lockdown?
E’ stato un percorso molto lungo, sia io che Fileccia scriviamo, entrambi avevamo scritto varie canzoni durante il lockdown. Al giorno d’oggi è anche facile scambiarsi canzoni tramite la rete per lavorarci sopra, ma noi preferiamo e amiamo il contatto umano, per cui, appena è stato possibile, siamo tornati in sala prove e appena ci siamo sentiti pronti per registrare abbiamo iniziato a finalizzare il lavoro finale.
La scelta di fare un EP piuttosto che un full lenght?
Principalmente è dovuto a una questione di tempi, nei nostri anni di attività abbiamo già fatto due album, ma ci siamo resi conto che l’attenzione del pubblico si focalizza solo su alcune canzoni. Questo è confermato anche dall’andamento del mercato discografico, ci sono stati molti cambiamenti nel mondo musicale, ad esempio ora conta molto il supporto visivo. Si è tornati un poco agli anni ’50, quando dominavano i 45 giri. Considerando tutto questo abbiamo deciso, piuttosto che uscire con un album e poi puntare su 2 o 3 canzoni, pubblicare un EP subito e un altro più avanti in modo da tenere viva l’attenzione.
Intanto diciamo che il disco è uscito molto bene, bello e con chitarre in primo piano, taglienti come una volta. Un ritorno agli strumenti rispetto un certo modo di fare la musica oggi.
Grazie, mi fa molto piacere ti siano piaciute le sonorità che abbiamo messo nel disco, l’abbiamo registrato interamente in casa.
Se dovessi scegliere un pezzo preferito in Eraclito?
Scelta difficile, io sono molto legato al singolo Eraclito, ma aggiungo che è stato molto divertente suonare e registrare “In piedi”. E’ nata da un’idea di Enrico che aveva la prima strofa e il riff di basso, si è messo a suonare in sala prove ed è nata come una jam session di gruppo.
Progetti futuri?
Prevediamo di fare uscire un nuovo EP all’inizio dell’estate, ora stiamo promuovendo Eraclito, che appena possibile porteremo in tour dal vivo, da giugno in avanti, preparando due set diversi, uno elettrico e uno acustico in moda poterci esibire in ogni situazione. Nel prossimo EP ci saranno canzoni meno cupe, senza l’oscurità della pandemia che è in Eraclito.
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MAURIZIO DONINI
Band:
Enrico Fileccia: voce, chitarra ritmica e solista, basso, piano e tastiere
Matteo Cincopan: voce, chitarra ritmica e solista, basso, piano elettrico e minimoog
Vinicio Zanon Santon: voce, batteria, percussioni
https://www.facebook.com/LeFrequenzeDiTesla
CEO & Founder di TuttoRock - Supervisore Informatico, Redattore della sezione Europa in un quotidiano, Opinionist in vari blog, dopo varie esperienze in numerose webzine musicali, stanco dei recinti mentali e di genere, ho deciso di fondare un luogo ove riunire Musica, Arte, Cultura, Idee.