LAZY QUEEN – Intervista al cantante e chitarrista Henrik García Søberg
In occasione dell’uscita del loro nuovo EP, “A Human Reaction”, prevista per venerdì 18 marzo su etichetta Icons Creating Evil Art, ho avuto il piacere di intervistare Henrik García Søberg, cantante e chitarrista della band norvegese Lazy Queen.
Ciao Henrik, benvenuto su Tuttorock, parliamo del vostro nuovo EP che mi è piaciuto molto, “A Human Reaction”, a cosa dovrebbe reagire l’umanità?
Grazie per l’ospitalità e grazie per aver apprezzato l’EP. Siamo orgogliosi del risultato, è fantastico poter finalmente condividerlo e vedere se ne siamo entusiasti solo noi.
Nessuno dovrebbe dirci quale dovrebbe essere la nostra reazione, ma l’elemento umano è ricordarci di restare connessi. Qualunque sia la nostra reazione, dev’essere un’esperienza condivisa, anche se in quel momento potremmo sentirci soli.
Raccontami un po’ come esce di solito una canzone dei Lazy Queen.
Le nostre canzoni nascono in diversi modi, ma normalmente presento qualcosa ai ragazzi, che si tratti di una canzone finita al 25% o al 95%, e poi la lavoriamo insieme. Ognuno aggiunge il proprio gusto e io scrivo i testi parallelamente alla musica.
Chi ha disegnato la copertina dell’EP?
La copertina è un dipinto del nostro amico e incredibile artista polacco Kuba Slomkowski. Anche le copertine di “Bed/Head” e “Alcohol” sono sue. Il design del vinile l’ho fatto io.
Avevamo fatto tecnica mista, fotografia, questa volta abbiamo voluto esplorare qualcosa di diverso. E con le molteplici superfici della copertina in vinile volevo avere una rappresentazione visiva dei suoni del disco; qualcosa di più levigato e aggraziato che si scontra con un caotico sovraccarico sensoriale.
L’idea del video Bed/Head è tua?
Sono nel mondo del cinema sin dal liceo, ero alla scuola di cinema quando ho formato i Lazy Queen, quindi c’è sempre stato un abbinamento molto naturale tra musica e immagini quando scriviamo le canzoni e, fino a questo punto, abbiamo creato noi stessi i nostri video. Il video di Bed/Head è stata la nostra prima collaborazione con il regista svedese Johan Lundsteen, abbiamo portato un’idea sul tavolo e l’abbiamo sviluppata insieme. È stato un processo molto stimolante e liberamente creativo lavorare con Johan e ci sentiamo davvero come se fossimo in grado di portare la nostra visione al livello successivo. Abbiamo già in cantiere un altro video con Johan e stiamo pianificando altre collaborazioni in futuro con lui.
Avete condiviso il palco del festival statunitense #iVoted con Maneskin e altri importanti artisti, cosa puoi dirmi di quell’esperienza?
È stata un’iniziativa interessante e divertente. Nessuno di noi sapeva che la Florida avesse così tanti ascoltatori dei Lazy Queen.
Quando e come vi siete conosciuti?
Ho conosciuto tutti i membri attuali attraverso il nostro vecchio batterista Jonas. Quando sono tornato per la prima volta in Norvegia e ho portato il progetto con me, c’erano Jonas e un paio di altre persone nella band, ma quando hanno lasciato il progetto sono diventato amico di Jon e Petter che sono diventati degli elementi aggiunti. Poi Jonas si è trasferito a Göteborg e il Covid ha reso impossibile il pendolarismo frequente. Jørgen, che tutti conosciamo da anni, ha completato l’attuale formazione.
La storia dei Lazy Queen ha molti colpi di scena, anche per quanto riguarda i membri. È stata una sorta di porta girevole attraversata da vari amici e collaboratori. Dal 2017 è incentrata su un gruppo di amici in cui alcuni di loro suonano nella band e alcuni lavorano e contribuiscono al progetto in altri modi. Quindi esistono la band Lazy Queen e la famiglia Lazy Queen.
Chi ha scelto il nome Lazy Queen e perché?
L’ho preso dal retro di una bottiglia di shampoo.
Qual è il vostro più grande sogno musicale?
Vogliamo fare tutto.
Dopo l’uscita di questo EP lavorerete ad un LP?
Attualmente siamo in tour nel Regno Unito e io sono seduto in una stanza d’albergo a Manchester per fare questa intervista, ma quando torneremo, tra un paio di giorni, andremo direttamente in studio. Il nostro primo giorno in studio per registrare la nostra prossima pubblicazione è il 18, che sarà lo stesso giorno in cui uscirà “A Human Reaction”. Non posso ancora entrare nei dettagli di ciò su cui stiamo lavorando.
Quali sono gli album che porteresti sempre con te quando sei in tour?
Il mio modo di ascoltare la musica è entrare ossessivamente in un disco, ascoltarlo a ripetizione per settimane e poi diventare ossessionato da qualcos’altro. Ovviamente ci sono alcuni dischi che mi restano impressi, ma significa anche che quello che ascolto in tour cambia molto. In questo tour ho ascoltato molto il nuovo disco di Oliver Tree, l’ultimo disco di Dijon, Smiling With No Teeth dei Genesis Owusu, il nuovo disco di Mom Jeans e Crawler degli IDLES. Quindi un buon miscuglio di suoni e vibrazioni.
A proposito di tour, avete già programmato altri spettacoli?
Sì, come ho detto, siamo nel bel mezzo di una serie di concerti nel Regno Unito ora, abbiamo altre date in Norvegia questa primavera e in estate e stiamo cercando di pianificare un nuovo tour per il prossimo autunno. Ci sono molte cose eccitanti di cui non posso ancora parlare ma tenete gli occhi aperti e vedrete.
Grazie mille, vuoi aggiungere qualcosa per concludere questa intervista?
Grazie ancora per averci ospitato. Rimanete idratati!
MARCO PRITONI
**ENGLISH VERSION**
On the occasion of the release of their new EP, “A Human Reaction”, scheduled for Friday 18 March on the Icons Creating Evil Art label, I had the pleasure of interviewing Henrik García Søberg, singer and guitarist of the Norwegian band Lazy Queen.
Hello Henrik, welcome to Tuttorock, let’s talk about your new EP that I really liked, “A Human Reaction”, first of all, what should we react to?
Thank you for having us, and thanks for liking the EP. We’re proud of how it came out, so it’s great to be able to finally share it and see if we’re just high on ourselves or if there’s something to it.
Well, no one should tell you what your reaction is/should be, but the human element is to remind us of connection. That whatever our reaction is, it is a shared experience, even though it might feel lonely in the moment.
Tell me a little about how a Lazy Queen song usually comes out.
Our songs come about in several ways, but normally I’ll bring something to the guys, whether that’s a 25% finished or a 95% finished song, and then we’ll work it out together. Everyone adds their flavor to it and I’ll write the lyrics paralell to the music.
Who designed the cover of the EP?
The cover art is a painting by our friend, and incredible Polish-based artist, Kuba Slomkowski. The cover art of “Bed/Head” and “Alcohol” are also his work. And the vinyl design I did myself.
We’ve done mixed media, we’ve done photography, so this time we wanted to explore something different. And with the multiple surfaces of the vinyl cover I wanted to have a visual representation of the sounds on the record; something more polished and graceful colliding with a chaotic sensory overload.
Is the idea of Bed/Head video yours?
I’ve been in and around filmmaking since High School, and I was in film school while starting Lazy Queen, so there’s always been a very natural pairing of music and visuals when we write songs, and up until this point we’ve made all of our videos ourselves. The Bed/Head video was our first collaboration with Swedish director Johan Lundsteen, so we brought an idea to the table and we developed it together. It was such an inspiering and freely creative process to work with Johan, and we really feel like we were able to take our vision to the next level. We’ve already got another video with Johan in the can, and with what we’re planning you’re gonna see a lot more collaborations between us and him in the future.
You shared the stage of the US festival #iVoted with Maneskin and other important artists, what can you tell me about that experience?
It was a cool initiative, and fun to be asked. Who knew Florida had such a hub of LQ listeners.
When and how did you meet?
I met all the current members through our old drummer Jonas. When I first moved back to Norway and took the project with me, there was Jonas and a couple of other people in the band, but as they phased out I had become friends with Jon and Petter, so they became natural additions to the band, and then Jonas moved to Göthenburg and COVID made frequent commuting impossible, Jørgen, who we’ve all known for years, rounded out the current line-up.
Lazy Queen’s story has a lot of twists and turns, also regarding members. It’s been a bit of a revolving door of various friends and collaborators, since 2017 it’s been centered around a group of friends where some of us play in the band, and some work with and contribute to the project in other ways. So there’s Lazy Queen the band, and Lazy Queen the family.
Who chose the name Lazy Queen and why?
I got it from the back of a bottle of shampoo
What is your biggest musical dream?
We wanna do it all.
After the release of this EP are you going to work on an LP?
We’re currently on tour in the UK, and I’m sitting in a hotel room in Manchester doing this interview, but when we head back in a couple of days, we’re actually going straight into the studio. Our first day at the studio to record our next release is the 18th, which will be the same day as “A Human Reaction” is released. I can’t really go into details of what we are working on just yet.
What are the albums that you would always take with you when you are on tour?
My way of listening to music is to obsessively get into a record, listen to it on repeat for weeks on end, then get obsessed with something else. Obviously there are certain records that stick with me, but it also means that what I listen to on tour changes varies a lot. On this tour I’ve been listening a lot to the new Oliver Tree record, the latest Dijon record, Genesis Owusu’s Smiling With No Teeth, the new Mom Jeans record and Crawler by IDLES. So a good hodgepodge of sounds and vibes.
Speaking of tours, have you already planned other shows?
Yeah, like I said, we’re in the middle of a UK run of shows now, we’ve got some further dates in Norway this spring and summer, and we are gunning to be out on the road again this fall. There’s plenty of exciting things in the work that I can’t talk about yet. But keep your eyes peeled and you’ll see.
Thank you very much, do you want to add something to conclude this interview?
Thanks for having us, and stay hydrated!
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.