SONATA ARCTICA – Intervista al cantante Tony Kakko
In occasione dell’uscita dell’album acustico “Acoustic Adventures – Volume One” (Atomic Fire), ho avuto il piacere di intervistare Tony Kakko, voce dei Sonata Arctica, storica band power metal finlandese attiva dal 1995.
Ciao Tony, benvenuto su Tuttorock, come stai? Parliamo ora di “Acoustic Adventures – Volume One”, quando è nata l’idea di fare un album acustico?
Ciao Marco! Sto bene grazie! Per una volta qua in Finlandia abbiamo una giornata di sole e il tempo è perfetto. Mi piacerebbe andare fuori a fare jogging o qualcosa del genere ma, sai, prima di tutto ci sono le interviste e poi avrò la possibilità di uscire. Beh, la prima volta che ho pensato che un giorno sarebbe stato davvero grandioso fare un album acustico penso sia stata all’inizio del 2000 o giù di lì, quando abbiamo registrato Mary-Lou come canzone acustica. Dev’essere stata una bonus track del secondo album o qualcosa del genere, ma non è successo niente per molto tempo fino al 2010. Live in Finland è stato poi registrato in DVD nel 2011. Poi abbiamo suonato concerti acustici ai festival in Finlandia nel 2014, erano normali festival rock, ma abbiamo suonato set acustici ed è stata una grande sorpresa per molti fan e, da quello che ho sentito, anche per alcuni degli organizzatori. Poi, penso che fosse il 2018 quando abbiamo iniziato a parlare con i nostri promotori, agenti e management, del fatto che ci sarebbe piaciuto andare in tour. Il nostro obiettivo era realizzare un album acustico, ma prima dovevamo andare in tour e convincere tutti che in realtà la cosa potesse funzionare. Nel 2019, poi, abbiamo girato l’Europa con il tour acustico ed è stato fantastico anche per la nostra etichetta Nuclear Blast, ora Atomic Fire. Quindi ci è voluto molto tempo e molta preparazione.
È stato un lavoro difficile riarrangiare brani nati per il power metal in una versione acustica?
No, per niente, perché devo dire che molte di queste canzoni power metal sono ritornate ora nella forma originale in cui sono nate. Ho avuto la possibilità di rielaborare le canzoni nella loro forma originale, quindi è stato davvero facile. In generale, alcune delle nostre canzoni non sono realmente guidate da un riff, abbiamo una strofa, un pre-ritornello, un ritornello e ci lanciamo nel mischiarli. Questa è fondamentalmente la cornice che usiamo per costruire le canzoni o quando scrivo per conto mio e questo rende tutto molto più facile quando stai pensando di pubblicare qualcosa in maniera acustica perché devi solo togliere le decorazioni e tutta la pesantezza e poi vedere cosa rimane. Naturalmente, tutti nella band vogliono suonare le canzoni a modo loro, devi trovare un modo per aggiungere la batteria e così via. L’intero processo è davvero interessante e terribilmente piacevole per me. Mi è piaciuto creare questa nuova versione dei brani, è stato meraviglioso e mi ha dato la possibilità di ringiovanire alcune delle canzoni che in qualche modo sono state dimenticate e non hanno mai ricevuto abbastanza attenzione, secondo me. Ad esempio, “The Rest Of The Sun Belongs To Me”, era una bomba destinata all’edizione giapponese di Winterheart’s Guild. Ho composto quella canzone tardi e al momento della sua registrazione avevamo già l’album pronto per l’uscita. Quando ho creato questa traccia e si è scoperto che non c’era tempo per inserirla nel disco, si è poi rivelata una bonus track per il Giappone. Ho pensato che fosse una canzone davvero ottima e che meritasse di ricevere più attenzione, quindi ora le sto dando una nuova possibilità.
Mi puoi già dire quando pubblicherete il secondo volume?
Sì, penso entro quest’anno. Sai, abbiamo registrato entrambi questi album già più di un anno fa, il primo volume doveva uscire a gennaio 2021, esattamente un anno fa, e la nostra idea era di metterci in viaggio e iniziare un tour acustico un anno fa. Ma le cose sono andate in un altro modo, non c’è stata la possibilità di andare in tour e abbiamo pensato “Siamo sicuri che tra un anno le cose andranno meglio”. Eccoci qui e le cose vanno anche peggio, almeno qui in Finlandia, quindi dobbiamo davvero far uscire gli album adesso. E anche se non abbiamo comunque alcuna possibilità di andare in tour in questo momento, e tutto è rimandato ancora una volta, vogliamo andare in studio con il prossimo album di inediti e pubblicarlo nei primi mesi dell’anno 2023. Sì, il nostro album numero 11 uscirà tra circa un anno.
Dopo questa esperienza, avete intenzione di introdurre canzoni acustiche nei vostri album futuri?
Non ne sono sicuro. Forse! Ora abbiamo queste “Acoustic Adventures” in corso, e spero di avere la possibilità di farne di più. Abbiamo molte canzoni che meritano ancora di essere reinterpretate e funzionano davvero bene e molte altre che sono state tralasciate e sarebbe davvero bello creare qualcosa di originale se un giorno dovessimo pubblicare qualcosa come il terzo e il quarto volume di queste “Acoustic Adventures”. Perchè no?
Come avete scelto le canzoni contenute nell’album?
La base di questi due album è stato il tour che abbiamo fatto nel 2019, avevamo già a quel punto un’ora e mezza di musica. Dovevamo solo rielaborare qualche altra canzone per avere due album e più di 20 canzoni pronte e penso che abbiamo preso le canzoni da ogni nostro album. Quando ho iniziato questa intervista, qualcuno ha notato che non abbiamo nessuna canzone di Ecliptic nel primo volume ed è un puro caso e una coincidenza, sai, non ci abbiamo prestato alcuna attenzione. Abbiamo registrato versioni acustiche dei brani di Ecliptic, ma per qualche ragione sono finite tutte sul Vol. Due. Non volevamo mettere queste canzoni in questi album in ordine di pubblicazione o cose del genere, volevamo solo fare due album che fossero bilanciati tra loro e, per qualche ragione, tutte le tracce di Ecliptic sono finite nel secondo volume. Strano, ma è stato un puro caso.
La prima volta che avete suonato in un concerto acustico, quali reazioni hanno avuto i vostri fan?
Ricordo che erano totalmente stupiti e felici di quanto fosse meraviglioso ascoltare l’intero concerto e di quanto esso fosse intimo. È così diverso rispetto ad un normale spettacolo heavy metal. Prima di tutto, il livello del volume è molto più basso, e questo ti permette di interagire con il pubblico in un modo totalmente diverso rispetto ad un concerto heavy metal. Questo mi permette di usare la mia voce in tanti modi diversi rispetto a quel tipo di concerti dove, se fai qualcosa di minuscolo, e rendi le tue voci più morbide, quelle piccole cose si perdono nel volume totale. Acusticamente, è stato davvero fantastico e penso che tutti siano rimasti sbalorditi. Alcune persone all’inizio erano deluse, ma dopo lo spettacolo dicevano “Wow, è stato davvero fantastico”. Abbiamo fatto due settimane di concerti in Finlandia per il tour del nostro 25° anniversario, e abbiamo suonato le normali versioni rock delle canzoni. Ho visto una coppia di anziani totalmente scioccata in prima fila, ovviamente stavano pensando che avremmo suonato versioni acustiche, se ne sono andati durante la prima canzone, non potevano tollerare suoni pesanti (ride – ndr). Ecco perché è davvero importante per noi mantenere il nome “Acoustic Adventure” ogni volta che facciamo qualcosa di acustico.
Il Covid ha purtroppo fermato il mondo della musica, voi compresi. In Italia, ma penso anche in molte altre parti del mondo, il lavoro del musicista non è ancora visto come una vera e propria professione, secondo te cosa dovrebbero fare gli artisti per cambiare questo modo di pensare?
Non so cosa potrebbe succedere se tutta la musica fosse vietata. Niente musica alla radio, nessuna musica negli spot, niente musica a casa tua, in pratica sarebbe come toglierti dalla vita. Sono sicuro che tu conosca persone che non hanno alcun interesse per la musica, ma è una cosa strana. Sai, onestamente, penso che ci sia qualcosa di sbagliato in una persona a cui non piace per niente la musica. Bisognerebbe però convincere tutte quelle persone che hanno un ruolo di primo piano, come i politici. In Finlandia il business della musica è una cosa importante, molte delle compagnie coinvolte nella produzione di musica, tour e tutto il resto, sono grandi aziende. Pagano un sacco di tasse e dovrebbero essere considerate come un’industria vera e propria. Questo dovrebbe davvero cambiare perché stiamo creando valore. L’industria musicale è un grande valore e molte persone ci lavorano.
È cambiato qualcosa nel tuo approccio alla musica dal 1996, quando hai fondato i Sonata Arctica, ad oggi?
Qualcosa che era un hobby e qualcosa che facevo solo per divertimento, come suonare e inventare canzoni, è completamente cambiato. Questo è il punto, perché ogni volta che lo faccio ancora, inizio a suonare solo per divertimento ma sfortunatamente, quando arriva quel momento in cui mi viene in mente qualcosa di nuovo e qualcosa che suona davvero bene e che potrebbe essere degno di una canzone, mi ritrovo a lavorare, quindi ha smesso di essere un hobby. Questo è il cambiamento più grande, credo. Certo, la musica si è comunque lentamente trasformata in una professione, quindi è cambiata e si è trasformata in qualcosa di molto più serio di quanto avessi mai immaginato, il che è una buona cosa. Tutti dicevano che sarebbe stato fantastico se avessi avuto un hobby che poi sarebbe diventata la mia professione, poi, però, nel processo, tendi sempre a perdere qualcosa. E ho dovuto trovare altri hobby per sopperire alla mancanza di quello.
Quando non ti occupi di musica cosa ti piace fare?
Ho una famiglia, dei bambini, ovviamente richiedono molto tempo, ma quando si tratta di hobby personali, mi piace giocare ai videogiochi. Sto giocando a Valheim, in questo momento, è un gioco di vichinghi.
Qual è la cosa che preferisci dell’Italia?
L’Italia è uno di quei posti in cui non vediamo l’ora di suonare in tour e nei festival europei, i fan sono fantastici e abbiamo fatto concerti sempre sfrenati. Veniamo dalla Finlandia, dove le persone sono relativamente calme e fredde, qui non succede nulla di veramente strano e selvaggio a meno che non siano tutti completamente ubriachi e poi tutto è completamente diverso. Ma da voi? Gli italiani? Avete sangue caldo, ed è davvero una cosa grandiosa perché non sei mai imbarazzato nel mostrare le tue emozioni e il fatto di cantare insieme ci dà tanta energia sul palco. Adoro, ovviamente, il cibo italiano. Oh cazzo, mi viene fame solo a pensarci. Poi, ovviamente, ci sono così tanti bei posti, bellissimi edifici antichi e tutto ciò che non vedo l’ora di vedere. E soprattutto, le persone. Non parlo italiano, posso solo insultare o far ridere qualcuno, ma questo è tutto. Sarebbe meraviglioso imparare la vostra lingua ed essere in grado di comunicare con le persone a un livello più profondo ma, per fortuna, molti amici italiani parlano molto bene l’inglese e questo rende le cose molto più facili.
All’inizio di questa intervista hai parlato del tour. Puoi dirmi qualcosa in più a riguardo?
È qualcosa che dobbiamo purtroppo rimandare. Sfortunatamente doveva iniziare in Cina, abbiamo riprogrammato gli spettacoli europei, penso che inizieranno a settembre, in realtà non ho le date qui, ma saranno comunque in autunno, e faremo anche dei concerti in Finlandia per sostituire le date che abbiamo dovuto posticipare e poi cancellare ora. Sarà un lungo tour e si estenderà a novembre e dicembre. Come supporto avremo gli Eleine, spero davvero che potremo suonare in altri festival anche al di fuori della Finlandia e Londra e, ovviamente, anche in Italia. Sai, vedremo come andrà l’estate, quando avremo molte persone che raggiungeranno l’immunità, forse ci sarà lentamente la fine dell’intera pandemia e tutti potremo goderci un’estate in maniera più libera. Qualcuno ha detto da qualche parte che la cosa della pandemia finirà quando le persone smetteranno di credere che esista, in qualche modo è vero perché alla fine questa cosa della pandemia e il virus si trasformeranno in un qualcosa di normale che è sempre esistito. È stato terribile, sai, all’inizio della pandemia suonare concerti in cui le persone stavano in piedi in queste bolle simili a bottiglie di plastica. Pensavo “No, assolutamente no”.
Grazie mille, vuoi aggiungere qualcosa per concludere questa intervista?
Beh, una cosa piuttosto ovvia, ovvero che mi mancate, tutti. Una cosa non ovvia è che ci è mancato il tour in Italia, abbiamo tantissimi incredibili fan lì, quindi spero davvero che voi ragazzi vi prendiate cura di voi stessi e delle persone a voi vicine, solo così potremo riuscire a respingere tutta questa cosa della pandemia e tornare a una qualche forma di normalità, che ci permetta di iniziare a esibirci e fare quello che amiamo, e poi, ovviamente, vorrei includere nel mio pensiero anche i ristoranti e tutte le persone che lavorano in qualsiasi campo che è stato colpito da questo terribile cosa. Spingetela via e prendetevi cura di voi stessi e ci vedremo presto nuovamente. E, siccome siamo ancora all’inizio dell’anno, voglio augurare a tutti voi un felice 2022. Ciao Marco, ciao a tutti!
MARCO PRITONI
Band:
Tony Kakko – voce
Elias Viljanen – chitarre
Pasi Kauppinen – basso
Henrik “Henkka” Klingenberg – tastiere
Tommy Portimo – batteria
www.facebook.com/sonataarctica
www.instagram.com/sonataarcticaofficial
https://label.atomicfire-records.com/project/sonata-arctica/
** ENGLISH VERSION **
On the occasion of the release of the acoustic album “Acoustic Adventures – Volume One” (Atomic Fire), I had the pleasure of interviewing Tony Kakko, voice of Sonata Arctica, the historical Finnish power metal band active since 1995.
Hi Tony, welcome to Tuttorock, how are you?let’s talk now about “Acoustic Adventures – Volume One”, when did the idea of making an acoustic album come up?
Hi Marco! I’m fine thanx! For once we have a sunny day outside and the weather is perfect. I would love to go outside jogging or do something but, you know, interviews first and then I will have a chance. Well, I think the first time I remember thinking that it would be really great to make an acoustic album one day must have been like really early 2000 or something when we recorded Mary-Lou as an acoustic song. That must’ve been like for the second album as a bonus track or something anyway, but nothing happened for a long time until on 2010. Live in Finland actually went on DVD in 2011. Then we played acoustic festivals in Finland in 2014. Yeah, they were normal rock festivals, but we played acoustic sets and that was a big surprise for a lot of fans and from what I heard also for some of the organizers of the festivals. And then, I think 2018 was when we started talking our promoters and agents and management that we would love to go on tour and that’s already when we really thought about that. Our goal was to have an acoustic album made but we first needed to go on tour and convince everybody that the actually the whole thing works. So in 2019, we toured Europe acoustically and it was great also for our label Nuclear Blast, now Atomic Fire. So it took a lot of time and a lot of brewing.
Was it a difficult job to rearrange songs born for power metal in an acoustic version?
No, not at all, because I have to say that a lot of these power metal songs are now in the original form the way they were born. I had a chance to reverse engineer songs back into their original form, so it was really easy. And generally speaking, some of our songs are not really riffs driven. We do not have like a riff on beginning of every song. We have a verse, pre-chorus, chorus and we throw us to mix them up. And that’s basically the frame that we use in the songs or when I’m when I’m writing. And that makes it the whole thing so much easier when you are thinking of releasing something acoustically and remaking than it is taking because you just need to take out everything, all the decorations and all the heaviness and then see what is left. And of course, everybody in the band wants to play songs in their way. You need to find a way of adding drums and then and so forth. The whole process is really interesting, like awfully pleasurable for me. I loved creating this new version. It’s wonderful and it gives me a chance to rejuvenate some of the songs that are somehow forgotten and never originally even got enough attention, in my opinion, like I loved “The rest of the Sun Belongs to Me”. It was a bomb strapped for the Japanese edition of Winterheart’s Guild. I composed that song so late, at the recording on we had already the album recorded and ready. When I came up with this track and it turned out it didn’t really have a time but enough for to do so, it turned out to be a bonus track for Japan. And I thought it’s a really happy song and it deserved to get more attention, so now I give it a new chance.
Can you already tell me when you will publish the volume two?
Yes, it’s I think, around over this year. Because, you know, we recorded both of these albums already more than a year ago. Volume one was supposed to be out in January 2021, exactly one year ago and our idea was to hit the road and go touring acoustically a year ago. But things were the way they were, so there was no chance go out on tour and we’ve thought that, you know, “I’m sure like one year from now, things will be better”. And here we are and things are even worse, at least here in Finland so we really have to get the albums out now. And although we have no chance of touring right now anyways, and everything’s postponed once again we want to go in the studio with the next studio album and publish it in the earliest months of the year 2023. Yeah, that number 11 album will go out.
After this experience, do you plan to introduce acoustic songs in your future albums?
I’m not sure. Maybe! Now we have this “Acoustic Adventures” thing going on now, and I do hope to get a chance to make more of this. We have a lot of songs that still deserve to be covered and they work really well and a lot of songs that were left out and would be actually really nice to have something original. Also, if one day we will get something like Volume three and four of this acoustic adventure, it would be nice to have something original there as well. Why not?
How did you choose the songs that are contained in the album?
The base of these two albums was the tour that we did in 2019, we already at that point had like one and a half hours of music. So we just needed to rearrange a few more songs to have two albums and more than 20 songs ready. I think we took songs from each album. When I started this interviews, one of the first noticed that we don’t have any songs from Ecliptic on Volume one and that’s a purely accident and coincidence. You know, we didn’t pay any attention to it. We did record acoustic versions of Ecliptic as well but for some reason, they all just ended up on the Vol. two. We didn’t want to put these songs on these albums in order of release or whatever like that, we just wanted to make two albums that are balanced together. And for some reason, all the tracks of Ecliptic ended up on volume two. Weird, but that was pure accident.
The first time you played an acoustic concert, what reactions did your fans have?
I remember them being totally amazed and happy how wonderful of feeling the whole show had and how intimate it is. It is so different from a normal heavy metal show. You know, first of all, the volume level of things, it’s lower, much lower and this allows you to interact, first of all, with the audience in a totally different manner than the normal and heavy metal show. This allows me to use my voice in so many different ways in comparison to heavy metal shows where if you do something tiny and you do softer voices, they are just lost because those tiny things are lost in the volume of things. Acoustically, it was really great, and I think everybody has been amazed. Some people were at first disappointed but after the show, they were like “Wow, this was really great”. We were able to play like two weeks of shows in Finland with this 25th anniversary tour, and we played normal rock versions of the songs. I saw this elderly couple totally shocked in the front row, they were obviously thinking that we are going to play acoustic versions, they left during the first song. They could not tolerate heavy sounds (he laughs – editor’s note). So that’s why it’s really important for us to keep the name “Acoustic Adventure” whenever we are doing anything acoustically.
Covid has unfortunately stopped the world of music, including you. In Italy, but I also think in many other parts of the world, the work of the musician is not yet seen as a real profession, in your opinion what artists should do to change this way of thinking?
I don’t know what could happen if all music was banned. No music on the radio, no music in spots, no music in your house, basically it would be like taking yourself out of life. I’m sure you know people who have no interest in music, but that’s a weird thing. You know, honestly, I think there’s something wrong with a person who doesn’t like music at all. However, all those people who have a leading role should be convinced of this. In Finland the music business is a big thing, many of the companies involved in music production, tours and everything else, are big companies. They pay a lot of taxes and should be regarded as a full-fledged industry. This should really change as we are creating value. The music industry is great value and a lot of people work there.
Has anything changed in your approach to music from 1996, when you founded Sonata Arctica, to today?
Well, something that used to be a hobby and something that I would just do for fun, you know, play around and come up with songs has totally changed. That’s that’s the thing, because every time when I still do that, I start playing just for fun but unfortunately, that moment when I come up with something new and something that sounds really nice and something that could be worthy of a song, you know, I find myself working, so it has ceased to be a hobby that I enjoy that. That’s the biggest change, I think. Of course, you know, music has slowly turned into a profession anyways so it has changed and it’s turned into something way more serious than I ever imagined it would be and could be, which is a good thing. And, you know, everybody said that it would be great if you had a hobby that you would then turn into your profession, but you in the process, you always tend to lose something as well. And I had to find other hobbies to replace that one.
When you are not involved in music what do you like to do?
Well. I have a family, kids and everything, so those obviously take a lot of time, but when it comes to personal hobbies, I like playing computer games. Ok, I’m playing Valheim at the moment, it’s a Viking game.
What is your favorite thing about Italy?
Italy is one of those places that we always look forward to play on a European tour and festivals as well as, you know, the fans are great and we have done shows always wild. We come from Finland, where people are relatively calm and and cold, here nothing really weird and wild happens unless we are totally drunk and then the whole thing is totally different. But about you? Italian people? You are hot blooded, and it’s a really great thing because you are not embarrassed to show your emotions and singing along gives us some stage so much energy. I love, of course, Italian food. Oh fuck, makes me hungry thinking about it. And of course, you know, there are so many places, beautiful old buildings and everything that I always look forward to seeing. And most of all, the people. I don’t speak Italian, I can only probably insult or make somebody laugh, but that’s about it. It would be wonderful to learn Italian and be able to communicate with people in their own language in more deeper level. But thankfully, a lot of Italian friends speak really good English, and it makes things a lot easier.
You spoke at the beginning of this interview about the tour. Can you tell me some more about it?
That is something that we have to postpone. Unfortunately it was supposed to have started in China but we still have the European shows. I think it starts in September, I don’t actually have the dates here, but it will be in autumn anyway, and we also have shows in Finland to replace dates that we had to postpone and then cancel now. It will be a long tour and it spans in November and December. We called the band Eleine as a support there. I really hope that we get to play some more festivals also outside of Finland and London and hopefully in Italy as well. You know, we’ll see how the summer pans out to be. When we get many people that will get an immunity, maybe this will slowly mark the end of the whole pandemic and we all get to enjoy a summer in a more free manner. Someone said somewhere that the pandemic thing will end when people stop believing that it exists and in a way that is true because eventually this pandemic thing and the virus will turn into something normal which like has always been around. It was awful, you know, in the beginning of the pandemic to have these shows where people were standing in these bubbles like plastic bottles. I was like “No, no absolutely no”.
Thank you very much, do you want to add something to conclude this interview?
Well, only the pretty obvious things like I miss you, everybody. That’s not obvious, but we missed touring Italy, we have so many great fans there, so I really hope that you guys take care of yourselves and the people close to you, and that’s the way we can manage to push this whole pandemic thing away and get back to some form of normality, which allows us to start performing and doing what we do, and then of course, I would like to include restaurants and everything and all the people who are working in any field that is affected by this awful thing. Push it away and take care of yourselves and you get to see real soon again. And it’s still early of the year, so I want to wish you all a very happy 2022. Hi Marco, hi everyone!
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.