Now Reading
VITTORIO DE SCALZI – Intervista al musicista e cantautore genovese

VITTORIO DE SCALZI – Intervista al musicista e cantautore genovese

In occasione dell’uscita di “Una Volta Suonavo Nei New Trolls”, box con libro, doppio CD e DVD, ho avuto il piacere di intervistare Vittorio De Scalzi e abbiamo parlato del box, dei New Trolls e di altre cose. Il 3 dicembre uscirà il secondo inedito. Di seguito l’intervista.

Ciao Vittorio come stai? Benvenuto su Tuttorock. “Una Volta Suonavo Nei New Trolls”, un titolo che sembra anche un po’ nostalgico, è così?
No, non è per niente nostalgico. È più che altro un gioco divertente, anche perché ho io ho continuato a suonare nei New Trolls fino a ieri.

55 anni di carriera raccontati con un doppio CD, un DVD e un libro, una bellissima idea per i tuoi fan. Come hai deciso di far uscire un Box per questo anniversario?
Mi sono reso conto durante i miei concerti fatti prima dell’arrivo del Covid che c’era molto interesse ad approcciarsi a tutta la mia produzione.

Partirei dal libro, 96 pagine della tua vita. Hai aperto i tuoi ricordi?
Ho voluto fare una cosa leggera che scorresse facilmente, per chi avesse voglia di andare a rovistare nel passato di un artista che sta lì da più di 50 anni. Comunque sono miei ricordi.

Poi il doppio CD, il primo racconta La Storia Dei New Trolls, dai brani più pop a quelli più impegnati. Cone hai scelto la tracklist?
La tracklist è un po’ la scaletta del concerto che da molti anni porto in giro per l’Italia e non solo. Ho voluto rispettare quella scaletta che è collaudatissima nei concerti che facciamo nei vari teatri con la mia Band, La Storia dei New Trolls.

Il secondo CD celebra un altro anniversario, i 50 anni del Concerto Grosso con entrambi gli album dal vivo. Cosa hai provato nel reinterpretarli con l’orchestra?
Chiaramente ogni volta che suono Concerto Grosso è un’emozione. La mia mente corre alla Sala A della Fonit Cetra con Luis Bacalov che dirige un’orchestra in diretta e noi emozionati a immaginare che cosa avremmo fatto in risposta alla proposta dell’Orchestra. In questo disco abbiamo raccolto l’ultima tournée che abbiamo fatto con l’Orchestra della Magna Grecia, bravissimi musicisti, ed è un Concerto Grosso con un suono molto attuale.

Nessun accenno agli altri due capitoli del Concerto Grosso, il 3 e “Seventh Season”, come mai?
Me li voglio tenere per il futuro. Aspettatevi un nuovo progetto con Concerto Grosso 3 e 4.

Sempre nel secondo CD c’è “La Prima Goccia Bagna Il Viso”, una piccola e bellissima suite molto amata dal pubblico più vicino al progressive rock. Come nacque quel brano e perché è sempre un po’ nascosto quando si parla di New Trolls?
I New Trolls hanno spaziato in diversi generi musicali a partire dal Prog. Comunque la nascita di “La prima goccia bagna il viso” viene fuori dai Vanilla Fudge. Quello è stato il nostro gruppo di ispirazione.

I tre brani inediti. Raccontali. “Quelle Navi” parla di Genova, la tua città.
Io sono sempre stato un autore di canzoni, nel momento in cui le canto da solo divento un cantautore. Soprattutto il mio essere cantautore è spesso rivolto verso Genova, la mia città. L’ispirazione per “Quelle navi” mi è venuta dopo il crollo del Ponte Morandi. Il fatto di fare in modo che quelle navi ritornino a Genova è proprio la voglia di ricominciare e di ricostruire. “Frequentatori dei tramonti” è sempre rivolta verso Genova. Sono i miei tramonti di Genova che vedevo dalla finestra. Adesso vedo i tramonti di Sanremo, però nei miei ricordi ci sono quelli di Genova. È di nuovo una voglia di cantautorame. “Rabdomante” è una cosa molto particolare. Ha una storia un po’ complessa e segue un po’ la tradizione delle suite dei New Trolls, tipo “Le Roi Soleil”, metà in inglese e metà in francese. È ispirata alla musica nordafricana e parla della ricerca dell’acqua.

Infine il DVD che racchiude un concerto del 2005 dedicato a Fabrizio De Andrè. Perché questa decisione?
“Il Suonatore Jones” è il titolo del DVD ed era il titolo di un mio concerto acustico che portavo in giro per i teatri italiani. Il lavoro è stato registrato al Teatro della Tosse di Genova. “Il Suonatore Jones” è il brano di Fabrizio De Andrè che ha ispirato il titolo di questo lavoro perché dice chiaro “E poi se la gente sa, e la gente lo sa che sai suonare, suonare ti tocca per tutta la vita e ti piace lasciarti ascoltare”. E lì mi sono identificato. Io ho voluto recuperare questo lavoro, che era quasi dimenticato, per cui gli ho dato nuova vita in questo cofanetto.

Nella tua vita hai incontrato tanti artisti che ora non ci sono più e che so che hai avuto un vero legame d’amicizia. Parlo sempre di De Andrè, ma anche di Luis Bacalov e di Fabrizio Frizzi, grande appassionato di musica quest’ultimo e che ho avuto il grande piacere anche io di conoscere bene. Un tuo ricordo su di loro.
Io andavo al mare per incontrare Fabrizio (De Andrè), che raramente veniva alla spiaggia. Quando però arrivava io andavo a prendere una mia chitarra di plastica a pile e andavo a cercarlo per fargli sentire le mie follie. Mai più avrei pensato che pochi anni dopo lui avrebbe scritto i testi del mio primo album fatto con i New Trolls, “Senza orario e senza bandiera”. Che fa parte fra l’altro del DVD “Il suonatore Jones”. Bacalov quando l’ho conosciuto mi sembrava vecchio, invece avrà avuto 35 anni. Poi diventando vecchio io, sono diventato amico di Bacalov, perché l’età ti avvicina e siamo andati a prendere diversi aperitivi insieme. Di Fabrizio Frizzi ho un indelebile il ricordo di una nottata fatta in un ristorante e finita a canzoni dei Beatles cantate a squarciagola. Era una persona di una solarità meravigliosa. Ce ne vorrebbero tanti di Frizzi!

Si, verissimo, ce ne vorrebbero!! Il concerto del doppio CD è del 2019, prima del lockdown e del covid. Poi il resto è storia recentissima, la musica si è fermata. Come hai vissuto e stai vivendo questa esperienza?
Si è fermato tutto e i teatri sono rimasti chiusi. Io non mi sono fermato però a livello compositivo. Ho continuato a scrivere, perché è la mia vita scrivere canzoni. Fra l’altro ho l’onore di aver preso il Premio Tenco e continuo a essere Presidente della giuria di Area Sanremo. L’attività continua e non bisogna mai mollare. Il problema è avere spazi per far uscire la musica dalla prigione, perché la prigione è dentro di noi.

Il futuro di Vittorio De Scalzi? Qualche progetto? Magari un album che potrebbe chiamarsi “Sono Tornato a Suonare Nei New Trolls”?
Ho appena finito di produrre un libro, questi 2 CD e 1 DVD e mi sembra più che sufficiente. Poi però continuo a scrivere… I New Trolls sono stati un fenomeno irripetibile, per cui è inutile tornare… è meglio dire “ho continuato a suonare nei New Trolls”. Nessuna nostalgia. Infatti, se si ascolta il CD con i pezzi storici, sono tutti rivisitati.

FABIO LOFFREDO