MARCELLO CAPOZZI: “SIX YEARS LATER” è il nuovo singolo in anteprima video
“OFFSHORE” è l’album di Marcello Capozzi, un lavoro unitario che ha un unico personaggio per tutta la narrazione, tra Italia, Inghilterra e altre dimensioni. La narrazione in tutto l’album procede verso una progressiva dilatazione ambientale, da miseria iniziale a entusiasmo per nuovi scenari e ricostruzione relazionale, fino a una sorta di “svolta ontologica” che avviene a metà tracklist (sventurato incrocio col terrorismo internazionale). Vi è inoltre una progressiva transizione dall’Italiano all’Inglese in quanto lingua straniera del personaggio protagonista. L’album ha una struttura seriale suddivisa in 3 stagioni: 3 cicli di 3 episodi (come sottolineato dai vari field recording e cambi sonori). Il protagonista di “Offshore” viaggia come se fosse in una serie tv fatta però in musica, ogni stagione si sviluppa in 3 canzoni che raccontano le tappe, anche tematiche, di questo viaggio.
Il video di “Six Years Later” che racconta questa seconda stagione. È il brano che indica la più ampia transizione temporale nel racconto, con una funzione assimilabile a quella svolta dalle didascalie utilizzate in opere cinematografiche o nelle stesse serie tv, per segnalare i punti in cui la narrazione propone dei salti in avanti o indietro nel tempo. Si tratta di un episodio strumentale dal passo felpato e l’incedere sospeso, costruito su un delicato equilibrio tra delay ritmici, elementi percussivi, chitarre fluttuanti, sintetizzatori ed elaborazioni sinfoniche. “Six years later” è anche presentato in versione video, prodotto da Vérité Films e realizzato dall’artista inglese Andrew Johnson. Il video presenta una Londra svuotata rispetto all’abbraccio furente di “London Bridge” (prima stagione). Siamo ora in un momento maggiormente riflessivo e di passaggio, nel quale la capitale inglese non è più terreno di approdo e conquista: quella battaglia è ormai da anni alle spalle. Sono messe in sequenza nitide inquadrature dai diversi angoli di una città calmierata: una Londra che si impone ora come set di ambientazione degli eventi narrati e vero e proprio epicentro narrativo di “Offshore”