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MASSIMO PRIVIERO – “ESSENZIALE”, L’ULTIMO ALBUM, ABBRACCIA LA VITA

MASSIMO PRIVIERO – “ESSENZIALE”, L’ULTIMO ALBUM, ABBRACCIA LA VITA

Abbiamo incontrato Massimo Priviero, noto musicista, pregiato e raffinatissimo cantautore che vanta una lunga esperienza artistica, un artista puro, cultore di tratteggi profondi dell’anima. Un artista attento ai rapporti umani e ai temi sociali del nostro mondo, del nostro vivere.
Lunga carriera artistica la sua, ci presenta il suo ultimo lavoro discografico, un disco che racconta molto, il suo ultimo album dal titolo “Essenziale”, uscito il 1 ottobre scorso: un mix tra folk e rock con calde ballate e temi profondi, intensi.

La denuncia di un mondo imbruttito e peggiorato ma un messaggio di vita e speranza:

L’album è un lavoro profondo, molto intimo con una idea comune di dieci brani che descrivono un periodo particolare della vita dell’artista in cui possiamo ritrovare molto anche di noi tutti, la personale visione della vita di un artista con più di trent’anni di carriera e 15 album raccontati. Durante la bella conversazione e la lunga intervista, gli abbiamo chiesto come mai il titolo “Essenziale” – l’essenza delle cose in una società liquida, frenetica ed “usa e getta” non è un titolo casuale – come ci ha spiegato l’artista. Perché “essenziale”? E’ un album “minimal”, come ci racconta Priviero, “che si spoglia delle chitarre elettriche ma soprattutto minimalista nelle intenzioni, nel tratteggio, nel linguaggio”- e ancora – “nei messaggi dei testi”, con i quali l’artista descrive, in maniera appunto essenziale, “la necessità di concretezza, di umanità, di valori, di profondità” che la “massa” sembra “avere perduto”. La quantità a discapito di una qualità di vita e valori.
Una progettualità artistica che deve avere il suo fine ultimo, come qualunque artista, l’essere presentato e suonato live, dal vivo.
L’abbraccio del pubblico, come gli abbiamo chiesto durante l’intervista, è la dimensione più congeniale ad un musicista. Il fine ultimo di un percorso artistico ed umano. “Essenziale” è davvero un lavoro pregiato.

La musica resistente e resiliente, una delle categorie più in difficoltà nel periodo vissuto:

L’album è stato anticipato dal primo brano estratto Redenzione; c’è stato modo anche di approfondire il concetto di resistenza e resilienza della musica e di una Legge Nazionale sulla Musica che manca al nostro Paese, perché la musica è lavoro, così come lo spettacolo. “Una Legge che manca ancora in Italia e che tutelerebbe artisti e maestranze lavorative”. Il mondo della musica – lo ricordava Priviero – non è fatto soltanto dai grandi cantautori e cantanti che vivono della vendita dei loro dischi e di uno o due concerti all’anno. Oltre a tutto questo, ci sono decine di migliaia di musicisti di professione che vivono di concerti live uno di seguito all’altro, spesso fanno i turnisti per altri musicisti, fanno lezioni di musica, gestiscono sale prove. E dietro ancora – lo ricordava nell’intervista – ci sono centinaia di migliaia di “invisibili” che si sono resi visibili con la pandemia, “migliaia di lavoratori di musica e spettacolo che da più di un anno e mezzo vivono condizioni difficilissime”.
Una lunga carriera artistica, molti dischi nella sua carriera, talento, profondità d’animo e a grande sensibilità nel ricordare tutti i lavoratori della musica e dello spettacolo.
Lo abbiamo raggiunto e intervistato per Tuttorock:

La tua carriera artistica è stata davvero un viaggio, arriviamo a parlare del tuo ultimo album “Essenziale”: qual è l’idea comune, la tua esigenza narrativa? E’ stato faticoso il cammino?
“E’ stato un viaggio lungo, a volte faticoso e a volte meno, sono molto contento di averlo fatto. Essenziale perchè raccoglie tutti i valori in cui credo, Essenziale è un album molto più acustico rispetto ai precedenti, la cui scrittura è essenziale appunto, le canzoni iniziano acustiche e poi acquistano forza durante lo sviluppo. Il disco è frutto della scrittura a partire dalla primavera 2020, quella prima pandemia dalla quale ancora non siamo usciti. Essenziale è un disco in cui la scrittura è “essenziale”, profonda, quasi francescano se posso passare il termine, “essenza” nei valori di vita che difendo sempre. Essenziale anche nella forma musicale con un uso scarno degli strumenti, potremmo dire essenziale nella sua forma esistenziale. Quello che deve arrivare alla gente, a chi mi ascolta, a chi ha il piacere di farlo, e che sta arrivando, credo, molto bene”

Le riaperture dei luoghi di cultura, la musica che lentamente riparte: stai pianificando il tour?

“Stiamo pianificando pian piano il tour di Essenziale con tutte le difficoltà del caso ma con le riaperture, finalmente, a piena capienza come ormai sembra”

Grandi palchi, piccoli palchi? In quale chiave andrà il live tour?

“Ci saranno concerti meno full-band, meno rock di quelli fatti in precedenza, secondo la mia tradizione precedente. Saranno concerti più acustici, rispondendo in pieno allo spirito del disco; riparto dai luoghi più piccoli con una scelta precisa sullo stile del disco; sono molto più sui live teatrali, avendo fatto in passato anche grandi teatri, io stesso amo stare sul palco ma sono anche molto curioso di vedere ora che cosa accadrà. Ritrovarsi insieme al pubblico, che siano grandi o piccoli palchi, è molto importante quanto tornare a incontrarsi”

L’emergenza sanitaria ancora non è terminata, viviamo la coda della pandemia. In cosa ti senti cambiato?

“Il dare un senso alla propria esistenza. La speranza è che questa lezione di vita che abbiamo avuto, ci porti ad essere più attenti a quello che veramente conta nella vita rispetto alla superficialità e banalità. Con maggiore attenzione ai valori che ci circondano. Per una parte di mondo, la coda di quello che stiamo ancora vivendo, può essere un modo e un’occasione per guardare dentro noi stessi in maniera nuova, per capire di più quale sia il senso del nostro vivere. Per esempio, il brano Redenzione, il primo estratto dell’album, è un atto di denuncia e anche un atto anche di speranza: rinascita e desiderio, il mondo che trovi altre ragioni per la propria vita. Non è un disco sulla pandemia, attenzione, è un album nato durante la prima pandemia (Le ragioni della nostra vita sono tante, come ci racconta Priviero in questa bellissima intervista, Ndr).  In Rinascita cerco di prendere per mano un mio amico, caduto in depressione per la mancanza di lavoro, durante la pandemia, citando la famosa frase di Papa Francesco “Nessuno si salva da solo”.

Affronti molto i temi sociali:
Il disco si schiera molto sul discorso ambientalista e sulle tematiche ambientali, per dare un forte messaggio a chi verrà dopo di noi. Per quello che posso, sono al fianco delle battaglie a favore del nostro Pianeta”.

Nostalgia e speranza, la musica ha questo potere.

Alessandra Paparelli