ALIBI FULMINE – La band genovese presenta il nuovo disco “Alibi senza Alibi …
In occasione dell’uscita del nuovo album “Alibi senza Alibi”, ho avuto il piacere di intervistare gli Alibi Fulmine, progetto musicale che nasce a Genova negli anni ’80 e da subito si distingue proponendo una miscela di musica inedita swing a tinte “noir” che prende ispirazione da questo genere cinematografico caratteristico degli anni ‘40 e ’50. Atmosfere notturne, whisky a go-go e perdizione sono gli ambienti che spesso ricorrono nei testi e ricordano i personaggi dei famosi gialli Rai come il Tenente Sheridan, Laura Storm e Nero Wolfe.
Ciao e benvenuti su Tuttorock, parlatemi un po’ di questo nuovo disco, “Alibi senza Alibi”, uscito venerdì 2 luglio, quando avete scritto i 10 brani che lo compongono?
Grazie per il benvenuto innanzitutto. I 10 brani di “Alibi senza Alibi” come “So chi sei” e “Pericolo all’istante” sono in parte di recentissima composizione, mentre altri come “Enigma” e “Un’altra anima” risalgono addirittura alla seconda metà degli anni ’80, quando uscivamo da un repertorio new wave. In precedenza, infatti, col nome di “Local Heroes”, ispirati molto a band inglesi del genere come Damned, Killing Joke e Stranglers, avevamo alla fine già pezzi spy-swing in repertorio e da lì a poco ci trasformammo in Alibi Fulmine. Io (Maurizio, compositore) e Adriano (autore dei testi) cercammo una cantante e nel 1985 incidemmo il primo disco per la Project Record.
Ora il legame con il cinema noir, thriller e spy come fonte di ispirazione è strettissimo ed esploriamo sempre più generi musicali per veicolare il nostro messaggio dallo swing, bossa, samba, cha-cha, elettro al surf, tutto creato con sapori new wave più che jazzistici, cosa che ci contraddistingue.
Ho apprezzato molto l’intero album e non saprei citarvi una traccia che preferisco rispetto alle altre, voi, riascoltando il vostro lavoro, ne avete una in particolare che vi ha fatto dire “questa ci è venuta proprio bene”?
No, come a molti capita rifaresti tutto diversamente! Io personalmente mi riserbo un domani di ri-editare e rimettere mano agli arrangiamenti di qualche pezzo e in alcuni casi cercare di rendere il tutto un po’ più orchestrale, nei limiti del possibile. Come dicevo sopra esploriamo generi di musica complessi con grooves e idee di arrangiamento ora “antiche”. Avendo usato poche parti orchestrali per inserire strumenti che amiamo come theremin, chitarre slide e lap steel, ukelele ecc… e avendo voluto mescolare strumenti elettrici con acustici e elettronici, non è stato facile adattare il tutto a quello che avevamo in testa.
Come nasce solitamente un vostro brano? Da un tema, da un testo, da una melodia?
Il suono di certi accordi ti rimanda subito a certi agganci musicali, a scene cinematografiche o a sensazioni, quindi la cellula del pezzo nasce spesso con la creazione su questi di una melodia già immaginata in precedenza o magari creata strimpellando sul momento progressioni armoniche di solito con la chitarra. A volte l’imbastitura del pezzo viene di getto, altre c’è da impazzire perché magari c’è un qualcosa che non fila bene e ci vuole tempo.
Circa il testo o io ho già un’idea e magari un titolo e Adriano ci costruisce il tutto intorno oppure gli consegno la linea melodica e scrive lui.
A volte mette il naso Alessandro (dj/vj e ricercatore) come in “Pericolo all’istante” e dice: “Hey! Perché invece di fare una storia banale su due Bonnie & Clyde non parliamo invece della ben più interessante Banda Bonnot di anarchici del ‘900?” A volte viene insultato, altre volte viene accontentato (ride – ndr).
Nella copertina ci siete voi in formato ritratto davanti ad una sagoma in un’ipotetica scena di un delitto, una sorta di locandina di una serie tv crime, chi l’ha realizzata?
La copertina l’ha creata il grafico Massimagnus (nome d’arte di Massimo Magnasciutti, nonché mio fratello) su sua idea conoscendo bene il progetto Alibi Fulmine.
Come in un film thriller succede qualcosa: nella cover anteriore i personaggi ci siamo noi Alibi, e negli specchi delle specie di fantasmi di Shining che osservano immoti una scatola chiusa davanti a loro.
Nel retro cover la scatola si apre e compare un pupazzetto demoniaco che butta giù tutti gli specchi con i personaggi e fa comparire un’ombra misteriosa! Ognuno tragga le sue conclusioni…
Anche i brani sono molto cinematografici, avete pensato di proporli per una qualche colonna sonora?
Quello sarebbe l’optimum per noi e lo si può vedere dai video-promo che creiamo da noi visto che gestiamo in autonomia il progetto.
La musica d’autore che proponiamo non vuole essere però solo un revival scopiazzato di luoghi comuni con i vari James Bond o Marlowe che la fanno da padroni, noi prendiamo letteralmente certe atmosfere dello spy, del noir e del poliziesco come ispirazione per creare nuove musiche e nuove storie da incidere, e portiamo il tutto per lo spettacolo live.
Avete iniziato ad esibirvi negli anni ‘80, avete notato delle differenze tra allora ed oggi in coloro che assistono alle vostre esibizioni?
Sì, abbiamo tutti i capelli più bianchi, a parte qualche tinto (ride – ndr).
Una volta c‘erano pochi musicisti e tanto pubblico, ora il contrario.
Molte band, soprattutto nate recentemente, si sciolgono alle prime difficoltà, qual è il segreto di questa vostra longevità?
Siamo eternamente in difficoltà, ma smaliziati abbastanza e senza finte illusioni. Se la musica una volta era un mestiere ora sta diventando quasi un hobby lussuoso. Il musicista ora è visto da molti come un consumatore da sfruttare vendendogli chitarre, registrazioni, produzioni, corsi e poi devi portare gente nei locali, fare un festival se vendi tot biglietti ecc. Nella musica non investe più nessuno, e la guerra è fra poveri.
Il momento più bello e quello più brutto della vostra carriera musicale?
Come momento brutto direi nel 1988, con l’uscita del 45 giri dal titolo ”Stai fermando il mondo”: la promozione stampa e televisiva era pronta e la cantante ha abbandonato improvvisamente la cantante e di conseguenza la band è andata allo sfascio. Momenti belli tanti, fra cui l’invito come unica band a livello internazionale al Festival del Cinema Noir a Zagabria.
Avete qualche live estivo in programma?
Sono entrati nuovi membri nella band e stiamo ricominciando a provare e a migliorare lo spettacolo. Purtroppo qualche data la abbiamo persa ma contiamo al più presto di “metterci in bolla”!
Grazie mille per il vostro tempo, volete aggiungere qualcosa per chiudere quest’intervista?
Certo! Se volete conoscere un mondo retrò di metropoli notturne, omicidi, spie, vizio e tradimenti e brillantina ma in maniera un po’ diversa dal già visto e sentito, se preferite un film in b/n piuttosto che a colori, se amate le macchine degli anni’40, ’50, ’60 e Sheridan, James Bond, Agente Speciale, Get Smart e compagnia bella gli Alibi Fulmine fanno per voi!
Trovate la nostra musica sulle principali piattaforme digitali e il nostro CD acquistabile sul nostro sito o su Bandcamp. Ringraziamo te e Tuttorock per l’attenzione concessaci! Evviva Alibi Fulmine Swing noir & Spy!
MARCO PRITONI
Band:
Voce: Sabrina Verdi
Chitarre, cori: Maurizio Magnasciutti
Audio/Video manager: Alessandro Strano
Sax ,cori: Mauro Carbone
Tastiere, audio editing: Adriano Campesi
Basso, cori: Paolo Tansi
Batteria, percussioni: Giorgio Biasiolo
www.alibifumine.com
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www.instagram.com/alibi_fulmine
www.youtube.com/channel/UCmvNbhueJhsS-6hv4G8XewQ
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.