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“MI VUOLE SIGILLARE” – IL ROCK GRINTOSO DI ANDREA RA

“MI VUOLE SIGILLARE” – IL ROCK GRINTOSO DI ANDREA RA

Pregiato, raffinato, grintoso, libero, un artista libero.
Andrea Ra
è senza ombra di dubbio, il cantautore più alternative rock attualmente in circolazione.
Cantante, bassista, produttore e musicista romano che è da poco ritornato sulle scene musicali con il nuovo singolo “Mi vuole sigillare (Gates)”, primo di una serie che anticipa l’album, a cui ha fatto seguito la pubblicazione del videoclip il 15 aprile 2021. Un progetto di qualità, insieme al prodigioso batterista e polistrumentista James Rio, figlio 19enne dello stesso Andrea e del quale già molto si parla nell’ambiente rock e metal. Una coppia frizzantissima questa, padre/figlio, che tratteggia e sperimenta linguaggi diversi rispetto alle mode del mainstream, coppia artistica anticonvenzionale e originalissima.
Lo abbiamo raggiunto e intervistato per Tuttorock.

Sei sicuramente il cantautore più alternative rock attualmente in circolazione. Sei cantante, bassista, produttore e musicista, parliamo del tuo nuovo progetto, il singolo “Mi vuole sigillare” che anticipa l’album. Come è nato il brano, qual è l’idea creativa? E’ una scarica elettrica potentissima…
Diciamo che da oltre 30 anni sono rimasto molto coerente con quello che ho sempre fatto senza inseguire mode o strade che mi potessero riservare scorciatoie. Delle classifiche e delle etichette non mi è mai interessato. Lasciamole a quegli artisti che fanno sempre a gara a chi ce l’ha più lungo.
“Mi vuole sigillare (Gates)” racconta la follia che stiamo vivendo a seguito della pandemia. E’ un’istantanea sull’instabilità mentale di milioni di persone in preda al panico e alla paura in un mondo duale dove la regola del potere da sempre è: “Dividi et impera.

C’è anche l’interessante progetto insieme a tuo figlio, una coppia padre-figlio di cui si parla molto nell’ambiente. Quante emozioni, insieme?
Tantissime. Credo molto in questa unione. Ormai io e James Rio suoniamo insieme da oltre 5 anni. Abbiamo fatto più di 100 concerti e tanto lavoro in studio. Il primo brano realizzato insieme è stato “Novembre”… e aveva 14 anni. Da allora poi abbiamo registrato tantissimo materiale. Al momento abbiamo due album già pronti e stiamo lavorando su un terzo.
Sì è vero, gli hanno dedicato già moltissimi articoli su quotidiani, riviste e siti specializzati, soprattutto a seguito di live report.
Molti apprezzamenti ultimamente sono giunti anche per la sua batteria Prog-metal su “Mi vuole sigillare (Gates)” da parte di tantissimi ascoltatori di Radio dove il pezzo è entrato in playlist, o meglio, nelle radio dove hanno avuto il coraggio di optare per questa scelta.
Laddove l’hanno fatto i risultati sono stati incredibili.
Sulla storica emittente FM Radio Rock, ad esempio, è stato per ben 4 settimane in alta rotazione ed anche il brano più votato dagli ascoltatori per oltre un mese.

Qual è il tratteggio principale del brano? Sicuramente si evidenzia il momento surreale e complesso che abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo, pur in fasce bianche e vaccinazione di massa:
Riassumere in breve è ardua perché ormai viviamo in una società in cui anche su siti o riviste specializzate nessuno ha più voglia di approfondire e scrivere più di 5 righe (ti assicuro che anche a me capita che gli editori chiedono di tagliare interviste troppo articolate…)… e questo perché i lettori non leggono…. e magari si parla di musica che poi i fan non ascoltano …perché preferiscono seguire storie su Instagram o cose del genere…
Ormai si antepone sempre la quantità alla qualità, il contenente al contenuto, la forma alla sostanza. E la musica ne è l’esempio.
La musica è morta. E anche di questo parlo nel mio brano. Di quanto molte persone ormai siano anestetizzate e indifferenti a chi vorrebbe andare oltre la superficie e alle apparenze.
E se sei diverso questo oggi non te lo perdonano.
Ad ogni modo l’analisi come sempre è sia testuale che musicale. Entrambe con pari dignità. Purtroppo una certa critica musicale molto provinciale analizza in Italia esclusivamente i testi e nella musica estera solo la musica…
Nel primo caso perché non capiscono la musica, nel secondo perché non conoscono le lingue… perdendo in entrambi casi almeno il 50% del senso di quello di cui scrivono.
Il testo in superficie presenta una certa ironia che cela però al suo interno un dramma terrificante, dovuto alle conseguenze generate dalla gestione scellerata di una pandemia che ci ha messo tutti in ginocchio, sia psicologicamente che finanziariamente.
Il video a cura di Gilda Gubinelli fornisce una chiave di lettura ancora più distopica e surreale, per molti versi inquietante.

Un tuo pensiero sulle riaperture dei luoghi di cultura e sulla crisi che la Musica ha vissuto in 15 mesi di emergenza sanitaria, evidenziata proprio dalla pandemia e dalla mancanza di legiferazione:
L’attenzione che questo Governo e quello passato hanno posto nei confronti della Musica e della sua crisi è tanto agghiacciante quanto ridicola sia in termini di ristori che di proposte messe in campo. Vietare per più di un anno la possibilità di uno spettacolo qualunque e continuare invece a consentire libero accesso, ad esempio, su autobus e supermercati è un affronto all’intelligenza. Ora d’estate, come lo scorso anno, daranno il contentino. Aspettiamo di vedere cosa accadrà.

L’Italia non è ancora dotata di una Legge Nazionale sulla Musica che sosterrebbe e proteggerebbe artisti e maestranze lavorative:
Le leggi servono a poco se non c’è una cultura alla base. Sulla Musica come su tanto altro. Non serve a niente l’obbligo all’Amore se dentro hai solo Odio. Non sarà mai una Legge a cambiare le cose se manca il presupposto. Ciò che occorrerebbe sarebbe formare una Coscienza che al momento sembra non esserci ancora.
Puoi fare le leggi che vuoi… ma se non hai interlocutori che ne comprendono il senso e il valore ci fai poco.
Poi ci sono le leggi fatte per punire e per proibire. Ma quello è un altro discorso e credo che spesso siano anche anche più pericolose e criminogene dei reati che vorrebbero tutelare. Mi riferisco a quelle sulla droga ad esempio. Vietare e punire in questo senso serve a poco, anzi, aiuta solo la criminalità a realizzare fatturati pazzeschi. Se attuassero ad esempio il proibizionismo anche su alcool e tabacchi cosa accadrebbe? Scoppierebbero rivolte ovunque. Ma sono sempre molto attenti a come gestire il guinzaglio …(nel mio video hai visto il pezzo del guinzaglio?). Di questo parlo. Proprio della gestione del potere.

Quanto è mancato, in questi 15 mesi,  l’approccio live e il contatto del pubblico? Per un musicista, un artista, fondamentale:
E’ necessario. Vitale. E’ forse l’unico atto VERO del musicista.
Non mi stupisco che sia stata la prima cosa vietata e considerata tanto pericolosa.
Per chi vorrà, sarò live questa estate in elettrico.

Spesso, pensando alla Musica che resiste, la immagino come uno strumento a corde che “resiste” ai polpastrelli del musicista. Che ne pensi?
Dipende da che polpastrelli hai e da come li usi. Molti nel realizzarla utilizzano altri strumenti.
Ed ecco spiegato il motivo per cui viene prodotta tanta musica senza anima.

Potete seguire le date live e tutte le news sui canali social dell’artista sul suo sito  (www.andrearamusic.com )

Alessandra Paparelli