FM – Intervista al bassista Merv Goldsworthy
Una storia iniziata ne 1984 e prosegue ancora oggi con ottimi album, perle dell’hard rock melodico e dell’AOR. I Primi due album “Indiscreet” del 1986 e “Though It Out” del 1989, sono nel cuore di ogni appassionato di questo genere musicale. E’ uscito da poco per Frontiers Records il doppio CD live “Though It Out Live”, dove la band inglese omaggia il loro secondo album. Ho avuto il piacere di parlarne con il bassista Merv Goldsworthy per questa piacevole intervista.
Ciao e benvenuto su Tuttorock.com. Un album dal vivo, farlo uscire in questo periodo fa pensare che ti manchi molto la vita on the road, vero?
Ci manca moltissimo la vita on the road, ma il morivo principale è che è stato un tour molto importante per noi e non volevamo perdere l’occasione di renderlo disponibile ai nostri fans.
30 anni dopo il secondo album degli FM “Though It Out”, quali sono i tuoi ricordi di quei tempi?
Avevamo registrato l’album agli Air Studios di Oxford St. di Londra, ricordo il rumore della strada all’inizio dell’album, era una giornata difficile a Londra. Avevamo incontrato il leggendario George Martin, il produttore dei Beatles che in quei giorni era ancora il capo degli Air Studios.
Cosa è cambiato da allora per gli FM?
Internet, i social media, lo streaming, ecc. L’industria della musica è cambiata moltissimo dall’inizio degli FM nel 1984. Oggi è tutto diverso.
Com’è stato risuonarlo interamente dal vivo?
Inizialmente è stato molto strano perché alcune canzoni di “Tough It Out”, non le avevamo mai suonate dal vivo. Ma brano dopo brano ci siamo sciolti ed è stata una bellissima esperienza e ci siamo resi conto di come suona attuale quell’album anche oggi e dopo tanti anni ha retto la dura prova del tempo-
Qual è stato il criterio per la scelta degli altri pezzi del set?
Abbastanza difficile, avevamo una durata imposta di 65 minuti e oltre all’album completo abbiamo aggiunto canzoni diverse ad ogni concerto, cercando di alternare i brani per accontentare un po’ tutti.
Ci sono novità per un nuovo album?
Si, abbiano scritto molto durante il lockdown e stiamo iniziando a mettere in ordine tutte le idee per il nuovo album, ma non posso anticiparti di più.
Non puoi anticipare nemmeno qualcosa sulla direzione musicale che prenderà?
Non pensiamo mai a quale direzione prenderà la nostra musica, non ne discutiamo mai. Scriviamo una serie di canzoni e poi vediamo dove ci portano.
Oltre a “Though It Out” quali sono gli album a cui tieni di più degli FM e perché?
“Indiscreet”. Suppongo sia l’album più speciale, in quanto è stato quello che ha dato il via a tutto. Personalmente però preferisco “Indiscreet 30”
FM è una lunga storia, dal 1984 ad oggi, la più grande soddisfazione e la più grande delusione.
La più grande soddisfazione è che siamo ancora sulla strada e continuiamo a scrivere album. La più grande delusione invece è che non siamo mai riusciti a suonare negli Stati Uniti nei nostri primi passi.
Cosa ne pensi di questa situazione che stiamo vivendo? Quanto è difficile per un musicista?
Principalmente ci manca molto suonare dal vivo, ma questo è un piccolo prezzo da pagare rispetto a tutto gli eroi che lavorano in prima linea per farci attraversare questa pandemia. Mi tolgo il cappello davanti a loro!
Chiudi l’Intervista come vuoi, un messaggio per i fans italiani e i nostri lettori!
Sentiamo di avere un legame molto stretti con i nostri fans italiani. Siamo riusciti a fare diversi concerti negli ultimi anni in Italia. Inoltre abbiamo firmato con la Frontiers Record e questo ci ha aiutati a rafforzare questo legame. Speriamo di tornare in Italia nei nostri concerti nel 2022. State riguardati!!
FABIO LOFFREDO
Band:
Steve Overland – Voce e chitarra
Merv Goldsworthy – Basso
Pete Jupp – Batteria
Jem Davis – Tastiere
Jim Kirkpatrick – Chitarra
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Appassionato di musica sin da piccolo, ho cercato di esplorare vari generi musicali, ma è il metal, l'hard rock ed il rock progressivo, i generi musicali che più mi appassionano da molti anni. Chitarrista mancato, l'ho appesa al chiodo molto tempo fa. Ho mosso i primi passi nello scrivere di musica ad inizio anni 90, scrivendo per riviste come Flash (3 anni) e Metal Shock (ben 15 anni), qualche apparizione su MusikBox e poi il web, siti come Extramusic, Paperlate, Sdangher, Brutal Crush e Artists & Bands. I capelli mi si sono imbiancati, ma la passione per la musica è rimasta per me inalterata nel tempo, anzi molti mi dicono che non ho più speranze!!!!