#Tuttorock_HappyBirthdaySpecial- FREAK ANTONI
Il 16 aprile 1954 nasceva, a Bologna, Roberto Antoni, per tutti Freak Antoni, anima degli Skiantos.
Un cantautore, un poeta, uno scrittore, un attore…
Freak era “tanto” e ci manca, mancano le sue canzoni, il suo sguardo, le sue parole, manca specialmente ad una generazione, quella degli anni 80 che trovava in lui e negli Skiantos il modo di non essere schiacciati da quegli anni, così pesanti. Si aveva bisogno di leggerezza e ironia e allora torniamo lì, a quel tempo…
Gli Skiantos sono stati tra i fondatori, in Italia, del genere rock demenziale e dissacrante, con una sferzata di punk.
Nascono nel 1977 a Bologna, un gruppo di ragazzi del DAMS si ritrova a suonare nella cantina di Freak e saranno proprio loro a dare alla musica italiana qualcosa di cui si sentiva la mancanza: l’ironia, la dissacrazione, il malcontento dal sorriso sornione, un genere completamente diverso da ciò che allora si era soliti ascoltare (cantautori, la disco-music che imperversava).
Era un periodo storico particolare e gli Skiantos hanno avuto la fortuna di trovarsi nel posto giusto al momento giusto, in quanto, il cosiddetto “Movimento del 77” partito da un’occupazione dell’ Università di Roma per protestare contro il progetto di riforma del ministro dell’Istruzione si era diffuso velocemente in tutt’ Italia arrivando rapidamente a Bologna, città pregna di studenti universitari e sempre molto attenta alle riforme. Proprio a causa di questa situazione “calda”, il punk arrivato dall’ Inghilterra, assume da noi una forte connotazione politica e la band degli Skiantos si forma in questo preciso momento.
Guidati dal cantante Roberto “Freak” Antoni, laureatosi al Dams con una tesi sui Beatles, gli Skiantos incidono la prima cassetta nel 1977 per la Harpo’s Bazaar, dal titolo “Inascoltable” è un lavoro sperimentale, registrato in una sola notte e con molta improvvisazione, contiene tutto ciò che caratterizzerà il gruppo nei dischi successivi. Ironia, nonsense, testi farciti di slang giovanile, rivoluzione, i tutto condito con una spruzzata di punk e rock anni 60-70, ma anche blues e melodia. Alcuni brani che fanno parte di questo primo lavoro: “Sono rozzo sono grezzo”, “Tutti fatti” e “Non puoi troncarmi un rock”.
Nel 1978 iniziano una collaborazione con la Cramps e pubblicano il 45 giri con i brani “Karabigniere Blues”, una presa in giro delle forze dell’ordine (“Quando poi arrivo a Pisa io mi godo la Luisa, vado fuori a far la spesa, poi mi tolgo la divisa che mi pesa”) e “Io sono un autonomo”.
Iniziano anche i primi live, particolari, fuori sicuramente dall’ordinario, si presentano talvolta vestiti con impermeabili e scolapasta in testa, altre volte in abiti eleganti che poi vengono sporcati dal lancio di oggetti e sostanze varie dalla platea.
Nel 1978 viene pubblicato anche un altro album, il loro capolavoro, “MONO tono”, la formazione, ormai quasi stabilizzatasi, consta di sette membri: Freak Antoni, Jimmy Bellafronte, Stefano “Sbarbo” Cavedoni, Frankie Grossolani, Dandy Bestia, Andy Bellombrosa, Leo “Tormento” Pestoduro.
“MONO tono” inizia con un dialogo accelerato nello slang giovanile di allora: “Ma che cazzo me ne frega! Genere ragazzi genere! Ehi sbarbo smolla la biga che slumiamo la tele. Sei fatto duro, sei fatto come un copertone. Ci facciamo? Sbarbi sono in para dura! Ok, ok nessun problema ragazzi, nessun problema! Sbarbi sono in para dura. Schiodiamoci, schiodiamoci. C’hai della merda? Ma che viaggio ti fai?! C’hai una banana gigantesca. Oh c’hai della merda o no? Un caccolo! Ma che viaggio ti fai? Intrippato. Brutta storia ragazzi, brutta storia. C’ho delle storie ragazzi, c’ho delle storie pese! C’hai delle sbarbe a mano? No c’ho delle storie pese, fatti questo slego: 1 2 6 9!”. Il brano è “Eptadone”, forse il miglior pezzo in assoluto degli Skiantos: una scheggia impazzita, che ancora oggi fa saltare sulle sedie e quella frase “genere ragazzi” ripresa anche nell’intro del brano, presentato a Sanremo 2021, dalla band Lo Stato Sociale, ma non dimentichiamo “Largo all’avanguardia” e “Massacrami pure”, pietre sicuramente miliari.
Sempre per la Cramps, nel 1979 esce “Kinotto”, (album letteralmente divorato dalla sottoscritta!), qui troviamo l’esilarante “Mi piaccion le sbarbine” (canzone da conoscere assolutamente), ma spiccano anche la title-track “Kinotto” (“Ma costava un puttanaio/ quel chinotto dal lattaio”) e Kakkole.
Freak Antoni si separa dagli Skiantos dopo il successo di “Kinotto”.
Nel 1980 pubblicano l’ultimo album per la Cramps dal titolo “Pesissimo!”, Freak partecipa in “Babbo Rock” e “Riformato”, ricordiamo tra i brani “Hei sbarbo” e “Ragazzo di strada”.
Torneranno nel 1984 con l’album “Ti spalmo la crema”, in cui la title track è un vero e proprio inno, in questo lavoro vi sono alcune brani rivisitati come “In the Summertime” (Mungo Jerry), “Azzurro” (Paolo Conte/ Adriano Celentano), “Limbo Rock” (Chubby Checker), “Sapore di Sale” (Gino Paoli).
Ricordiamo anche gli album “Non c’è gusto in Italia ad essere intelligenti”, “Signore dei dischi” e “Doppia dose”; nel 2009 pubblicano “Dio ci deve delle spiegazioni-Possibilmente convincenti” e l’EP con quattro brani “Phogna-The Dark Side of the Skiantos” con la cover del brano “Uno di questi giorni ti sposerò” di Luigi Tenco.
Negli anni si sono susseguite raccolte e album dal vivo; Freak Antoni è anche autore di diversi libri, fra cui spiccano “Non c’è gusto in Italia ad essere intelligenti-Antologia fantastica di scritti rock” e “Badilate di cultura”, vere e proprie raccolte di poesie e battute demenziali che sono diventati, nel tempo, modi di dire entrati nel lessico comune; partecipa anche ad alcuni film, come “Jack Frusciante è uscito dal gruppo” e “Paz!” tratto dai fumetti del disegnatore Andrea Pazienza, la band qui partecipa anche alla colonna sonora.
Il 12 febbraio 2014 Freak ci lascia dopo una lunga malattia…
Gli Skiantos oggi guidati da Fabio “Dandy Bestia” Testoni proseguono il loro cammino.
Gli Skiantos una cult-band “un cocktail di ironia, improvvisazione, poesia quasi surreale, cretinerie, paradossi e colpi di scena”.
Gli Skiantos una band all’avanguardia e da riscoprire.
Freak quello che “sono un tipo senza storia (mi piaccion le sbarbine), m’han fregato la memoria, ma l’amore di una sbarba…”, ora caro “tipo” fai parte della Storia.
Ciao Freak!
A cura di Monica Atzei
Insegnante, classe 1975, medioevista ed immersa nella musica sin da bambina. Si occupa per Tuttorock soprattutto di interviste, sue le rubriche "MommyMetalStories" e "Tuttorock_HappyBirthday". Scrive per altri magazine e blog; collabora come ufficio stampa di band, locali, booking e con una label.