“An Unreal Life”: un viaggio nella creatività secondo Gianluca Manfredonia
Negli ultimi anni vi abbiamo presentato numerosi progetti dall’anima elettroacustica che si esprimono attraverso percorsi fatti di sintesi sonora e contaminazioni tra stili musicali di diversa matrice. E tutto ciò anche grazie ad Undone, rassegna di musica sperimentale che vi abbiamo raccontato negli scorsi anni, quando ancora vivere l’esperienza di un live non aveva acquisito i connotati di un ricordo, seppur sempre vivido.
All’interno di tale percorso vi avevamo parlato di Piovra Project ideato, creato ed eseguito dal polistrumentista Gianluca Manfredonia, che dopo averlo rodato dal vivo tra il 2018 e il 2020 ha deciso di suggellare questo lavoro registrando un album, dal titolo An Unreal Life.
Gianluca nasce come musicista classico, studiando percussioni al conservatorio, strumenti prettamente da orchestra quali vibrafono e marimba. La passione verso la batteria e la strumentazione elettronica ha però portato le strade ad intrecciarsi, facendo detonare una iniziale frustrazione, nata dal non sentirsi né un musicista classico né uno moderno, che si è trasformata nell’esplosione artistica chiamata appunto Piovra Project.
Il nome deriva dal particolarissimo set che lo caratterizza. composto da batteria acustica e batteria elettronica, sintetizzatori, pedali, minimoog e Ipad, che suonato unicamente da una persona fa pensare che ci sia bisogno di svariati tentacoli per riuscire nell’impresa.
La visione artistica di Gianluca trova riscontro nella natura di questo progetto, nei suoi brani e nella stesura del disco. Dimostrandosi un qualcosa di assolutamente personale.
Il perno si rivela essere sempre e comunque il connubio tra ritmica e melodia. Mantenere un archetipo che si avvicina al formato canzone, con un refrain ben definito che, seppur senza voce, il pubblico possa cantare durante i concerti.
Per quanto riguarda la struttura del disco all’interno, a fare trait d’union e memoria storica dell’artista ci sono estratti di interviste di guru come David Lynch, Charles Bukoswki e John Cage che esprimono pensieri riguardo all’essenza del processo creativo, Parole nelle quale Gianluca ci si rivede, che se da una parte fungono da legame scenico (specie in sede di live) tra le tracce, dall’altra vanno proprio a costruire quello che è il manifesto programmatico del disco.
I brani nello specifico sono 6, tutti inediti fatta eccezione per Radioactivity (cover dei Kraftwerk).
Si va dalla titletrack, dove possiamo ascoltare la voce di Gianluca grazie a delle registrazioni effettuate con il vocoder, ai paesaggi sonori orientaleggianti di Chinese Landscape, alla spaziale Glass che nasce come omaggio alla musica del grande Philip Glass.
In definitiva “An Unreal Life” si presenta come un disco assolutamente moderno ed ambizioso, ma soprattutto autentico. Autentico perché fedele alla passione del proprio autore. Autentico perché ascoltandolo riusciamo a vedere l’altra faccia della Luna (come solo l’arte ci permette di fare) che in questo caso è rappresentata dal pensiero e dalle emozioni di Manfredonia. Quaranta minuti di sincera esplorazione del suo mondo, che non posso far altro che consigliarvi di intraprendere.
di Francesco Vaccaro
Tracklist:
An Unreal Life
Call Me To Fly
Chinese Landscape
Glass
Radioactivity
Walking Beat
Credits:
Gianluca Manfredonia: Drums, Synths and Composer
Giovanni Di Fusco: Sound Engineer Studio12
Roberto Romano: Master Engineer Os3 Master
Gianluca Ruggiero: Artwork
Lucia Simeone: Photo
VOTO
https://open.spotify.com/album/4STU9l613ITkmWSaqJJU6N?si=OdBBjhEdSPOFycsP2OQjXw
Studente di Ingegneria delle Telecomunicazioni presso l'università La Sapienza di Roma, da sempre animato dalla passione per la musica. Nel 2012 entra nel mondo dell'informazione musicale dove lavora alla nascita e all'affermazione del portale Warning Rock. Dal 2016 entra a far parte di TuttoRock del quale ne è attualmente il Direttore Editoriale, con all'attivo innumerevoli articoli tra recensioni, live-report, interviste e varie rubriche. Nel 2018, insieme al socio e amico Cristian Orlandi, crea Undone Project, rassegna di musica sperimentale che rappresenta in pieno la sua concezione artistica. Una musica libera, senza barriere né etichette, infiammata dall'amore di chi la crea e dalle emozioni di chi la ascolta.