KATIE MELUA – Intervista alla cantautrice e musicista georgiana naturalizzata britannica
Torna Katie Melua, cantautrice e musicista georgiana naturalizzata britannica e “Album No. 8”, dal titolo esplicito, è il suo ottavo album che racchiude una serie di brani vellutati, rilassanti, delicati e con arrangiamenti rcchi di idee. Per l’occasione ho avuto l’occasione di intervistarla via skype e ciò che segue è il resoconto dell’intervista.
Ciao Katie e benvenuta su Tuttorock.com. Come stai?
Ciao Fabio, sto molto bene grazie e tu?
Bene grazie, ti va di iniziare subito a parlare di “Album No. 8”, il tuo nuovo album? Come è stato il processo compositivo dei brani?
Ti ringrazio molto per questa domanda perché sono molto contenta del risultato finale dell’album. Questo è il mio ottavo album e penso che l’impegno che ci ho messo in fase di scrittura ha dato i suoi frutti. Lo trovo un album completo e che rappresenta tutti i miei sentimenti, è molto inglese e le canzoni sono molto ispirate, è anche un po’ impegnativo nei testi e molto personale, mi sono molto guardate intorno ed ho cercato le ispirazioni che mi sono servite per scrivere i brani del disco.
Effettivamente è musicalmente un album molto riflessivo, è il tuo modo di scrivere o ti ha ispirato il particolare momento che stiamo vivendo?
Io credo che la musica, il miglior modo di scrivere musica è il lasciarsi andare e captare ogni movimento, ogni cosa che ti circonda. Ho dentro di me un sentimento di pace, un sentimento di gioia e mi lascio andare alle emozioni, cerco di catturare le parti migliori della vita perché sono molto ottimista e cerco di vivere ogni giorno riflettendo e cercare sempre una pace interiore. Cerco di controllare le mie emozioni e di vivere una vita tranquilla, anche quando sono on the road e cerco di trasmette chi ascolta le mie canzoni le stesse emozioni. Forse è questo il significato di quel sentimento di riflessione che hai letto tu nei miei brani.
Il titolo è molto semplice, è anche questo un segno della tua spiritualità?
Forse, è un buon traguardo, il mio album numero 8 e ho pensato che fosse il titolo migliore e hi voluto sottolineare il fatto che è i mio ottavo album.
Parlami più esattamente dei testi, hanno un significato particolare?
In quasi tutti i miei brani cerco di esplorare ogni momento della mia vita, il mio passato, le mie origini, cercando di veicolare il tutto nella fase di scrittura dei miei brani. In alcuni brani ho scritto le complessità dell’amore e di alcune verità della vita, in altri ho parlato della mia famiglia e in altri di quella giungla della vita. Per esempio in “Living The Mountain” parlo di mio padre e della Georgia, dove sono nata, le montagne sono della mia Terra e ho cercato di catturare quei ricordi e quelle emozioni e portare tutta in quella canzone. Tutti e 10 i brani parlano un po’ delle mie emozioni e della mia vita.
Hai citato “Leaving The Mountain”, un brano bellissimo e che ha un sound nostalgico e un po’ triste, ti mancano quindi le tue origini?
Si senz’altro, la vena nostalgica che ne è venuta fuori è sicuramente per quello, si ha sempre un po’ di nostalgia delle proprie origini.
Anche in “Heading Home” c’è anche un po’ di nostalgia, è sempre riferito alla tua Georgia?
Si, i miei genitori sono georgiani, io mi sono trasferita in Inghilterra, ma il mio pensiero va sempre alle mie origini, ogni tanto ci torno per assaporare quei ricordi, quindi inevitabilmente tutto questo va nei miei brani.
Quale è invece per te il brano migliore e più significativo? So che è una domanda a cui difficile rispondere, ma penso che ognuno ha nel proprio cuore quel brano che è il vero volto di un’artista!
Ti dico tranquillamente “Remind Me To Forget”, sia nei testi che nella musica è il brano di cui sono pienamente soddisfatta, per me è un bnano incredibile sotto tutti i punti di vista.
Ci sono anche dei videoclip, “Your Longing Is Gone”, dove hai collaborato con Mariam Sitchianava e “A Love Like That”, del regista Charlie Lightening. Sono importanti per te i videoclip?
Diciamo che sono una voce in più proprio per dare un volto ai tuoi brani, sono un contorno in più e poi ho avuto l’occasione di collaborare con bravissimi artisti.
Sei una delle poche artiste che hanno avuto tra la top ten inglesi sette album consecutivi come molti anni fa Kate Bush. Cosa mi dici a riguardo?
E’una cosa meravigliosa e ne vado molto orgogliosa! Ho lavorato duro esplorando e sperimentando con la mia musica e avere questi riconoscimenti è sicuramente un bel traguardo.
Le tue influenze musicali?
Ascolto molto i cantautori americani e sono anche influenzata dalla musica inglese in generale e anche dei colori della Georgia.
Cosa pensi di quello che stiamo vivendo con questa emergenza covid?
Cerco di seguire quello che dicono gli esperti e gli scienziati. In Inghilterra, così come in Brasile, negli USA e anche da te in Italia, la situazione è stata molto grave e lo è ancora. Cerco di ascoltare molta musica per dare un po’ di serenità all’anima.
Cosa fa Katie Melua quando non canta? Hai altri hobby, altre passioni?
Andare in una libreria, comprare un libro, tornare a casa e leggerlo. Mi piace tantissimo leggere.
Progetti futuri?
Continuare a scrivere canzoni e creare della musica meravigliosa!
Grazie mille Katie, chiudi l’intervista come vuoi per i tuoi fan italiani e i nostri lettori.
Grazie a te Fabio e a Tuttorock, amo molto l’Italia e quest’estate sono stata a visitare la Puglia, è meravigliosa! L’Italia è un Paese meraviglioso, il mare, il cibo e spero di tornare presto a suonare in Italia!
FABIO LOFFREDO
Band:
Katie Melua: Voce e chitarra acustica
Leo Abrahams: Chitarra, tastiere, organo, pianoforte, synths e archi
Sam Dixon: Basso e pianoforte
Tim Harries: Fender Rhodes, basso, pianoforte e Wurlitzer
Mark Edwards: Organo Hammond
Zurab Melua: Chitarra
Emre Ramazanoglu: Batteria e percussioni
Jack Pinter: Flauto e synths
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Appassionato di musica sin da piccolo, ho cercato di esplorare vari generi musicali, ma è il metal, l'hard rock ed il rock progressivo, i generi musicali che più mi appassionano da molti anni. Chitarrista mancato, l'ho appesa al chiodo molto tempo fa. Ho mosso i primi passi nello scrivere di musica ad inizio anni 90, scrivendo per riviste come Flash (3 anni) e Metal Shock (ben 15 anni), qualche apparizione su MusikBox e poi il web, siti come Extramusic, Paperlate, Sdangher, Brutal Crush e Artists & Bands. I capelli mi si sono imbiancati, ma la passione per la musica è rimasta per me inalterata nel tempo, anzi molti mi dicono che non ho più speranze!!!!