BEE BEE SEA – Day ripper

I Bee Bee Sea sono un gruppo di Mantova. Probabilmente sarebbero stati ammessi anche alla corte dei Gonzaga che sovvenzionava i giovani artisti già quattrocento anni fa. Un punk-rock voluminoso e pungente si fa strada tra gli amplificatori e le chitarre che sembrano essere collegati direttamente ad una centrale idroelettrica. Non stiamo parlando di un semplice revival, un gusto contemporaneo ed originale avvolge il sound, le scelte formali e le dinamiche dei Bee Bee Sea in questo loro Day Ripper. Parliamo di timbriche frastagliate, largamente affrontate e spremute senza troppa forza. Parliamo di un impatto diretto e senza coercizioni. I Bee Bee sea sono: Wilson Wilson alla chitarra e alla voce, Giacomo Parisio al basso e Andrea Onofrio alla batteria – si sono conosciuti appena usciti dal liceo e hanno subito legato, grazie alla musica.

“When there’s no good shit around you better form a band“ recita il loro motto – e così hanno fatto. “Daily Jobs” ci viene sparata addosso senza nessuna pietà. SI parte in modo vorticoso e sciolto schiacciando subito l’acceleratore; di fatti il brano termina con un crescendo metronomico. “Be bop Palooza” continua il proprio rampage sfruttando i le varie linee vocali in falsetto che fanno da controcanto alle linee principali. “Gonna get me” lascia un po’ più di spazio alla sezione ritmica. Il basso e la batteria sono liberi di quadrare tutti gli stacchi che vogliono e la chitarra li guarda da lontano con un ghigno. “Drags Me down” segue la scia di mitragliate tattiche che sbalzano l’ascoltatore. Questa volta tocca alla voce avere un particolare rilievo e determinazione. La batteria aumenta il passo sempre più ed il basso colpisce duro. “Destroy”: Gli interventi acustici si fanno più evidenti, come ad esempio la chitarra pesantemente riverberata ed il basso tintineggiante. “Mheer Sag” esplora invece una dimensione più cantabile e morbida. I cori assumono una connotazione più vintage e scorporata. “Horst Klub” invece alza il bpm e i vari obbligato fanno da impalcatura per voce e cori. La batteria si comprime e i numerosi colpi esplosi si fanno largo in modo imperituro ma bilanciato. “Guacamole” e “Telephone”. Continua la parabola che vede coinvolti i tre irriverenti musici nella formazione di miasmi contrappuntistici. In queste quasi ultime due tracce, gli interventi in solo si vedono accentuati di molto e nulla viene lasciato al caso. “Day Ripper” è la title track che chiude il disco con un ultimo strattone elettrostatico. Dopo questa traccia le orecchie dell’ascoltatore potranno finalmente togliersi gli indumenti ormai grondanti di sudore e tornare a sentire la realtà circostante. Tranquilli, il larsen finirà appena in tempo per far tornare la voglia di ascoltare i Bee Bee Sea.