ROCK STORIES – “Profession of violence” degli UFO

“Quello è stato l’unico assolo che io abbia scritto prima ancora di avere il brano in cui inserirlo. Andavo sempre in spiaggia con la mia Ovation acustica e me ne stavo nell’acqua fino alle ginocchia a jammare da solo. Niente onde. Me ne stavo lì per ore, mentre i piedi mi si raggrinzivano. E così mi venne in mente questa melodia, che poi registrai col mio Revox. Anni dopo, ho scoperto che una parte dell’assolo prevede una scala armonica minore, che a quel tempo non sapevo nemmeno cosa fosse. Sapevo solo che mi suonava bene. Quando feci vedere a Phil gli accordi, lui mi mostrò un testo e a quel punto ritirai fuori quell’assolo. Insomma, facemmo tutto a rovescio”.

Così lo stesso Phil Chapman descrisse la nascita di “Profession of violence”, a ballad che venne inserita in “The wild, the willing and the innocent”, niente costosi studi di registrazioni e jammate con gli amici, ma due accordi inventati per caso nel mare di Montserrat dove la band stava preparando “No place the run”. Il corpo della canzone trae origine da “The profession of violence: The rise and fall of the Kray Twins”, un libro che John Pearson scrisse nel 1972 e che capitò in mano al batterista Andy Parks. In realtà la canzone ha poco a che fare con il tema del libro, più che altro fu il titolo a colpire Mogg. Ad arricchire la parte musicale ci pensarono gli archi di Paul Buckmaster e la nuovissima BC. Rich rossa a 10 corde di Phil Chapman.

MAURIZIO DONINI

Testo:

Hey babe what we gonna do
No look behind me glances
Straight time this time
We’ll take our chances
Darling it’s been so long
Every lonely hour
What the sinner pulls the trigger
And the world turns sour

*whisper in the wind
Locked in silence
Profession of violence
Whisper on the wind
Locked in silence
Profession of violence

Try to pick up the pieces
Maybe move away
But the lifer
Was only yesterday
Down the halls of justice
The echoes never fade
Notches on my gun
Another debt is paid