DUKES OF THE ORIENT – Freakshow
Il sodalizio tra il cantante inglese John Payne (Asia/GPS) e il tastierista statunitense Erik Norlander (Rocket Scientists/Lana Lane), aveva dato già buoni frutti due anni fa, nel 2018, con l’omonimo album “Dukes Of The Orient” che era un perfetto incrocio tra l’AOR con forti tracce di prog e logicamente molto Asia e un prog più prog (consentitemi questa ripetizione), grazie a tastiere più presenti. Il nuovo “Freakshow” percorre le stesse strade e racchiude una serie di brani molto affascinanti, creativi e di grande impatto. “The Dukes Return “ è prog classico con influenze AOR e anche semplicemente rock anche per la presenza del sax di Eric Tewalt e le tastiere di Erik Norlander sono sempre fantasiose e favolistiche e la voce di John Payne ricorda sempre più da vicina quella di John Wetton e “The Ice Is Thin” ricorda molto i Supertramp di “Breakfast In America” anche se nel mezzo c’è una parte più sinfonica con tanto di clavicembali emulati dalle tastiere di Norlander e ancora “Freakshow”, la title track, che si snoda tra quel sound molto Asia e Emerson, Lake & Palmer anni 90 e la voce di Payne cerca di avvicinarsi il più possibile a quella di Greg Lake.
L’inizio di tastiere di “The Monitors” è trascinante e avvolgente e molto prog e i migliori Asia aleggiano in tutto il brano e c’è anche un bel guitar solo di Alex Garcia oltre ad un superlativo lavoro alle tastiere di Norlander e “Man Of Machine” è una semplice rock song elaborata che parte come ballad e torna ad essere vicina al sound dei Supertramp ma con striature anche AOR e con una durata di quasi 8 minuti. Ogni brano va menzionato e “The Last Time Traveller” è una ballad prog/psych, ma anche con un sound space rock, grazie ancora una volta ad un regale lavoro tastieristico di Norlander e “A Quest For Knowledge”, è prog più tecnico ed elaborato e con affascinanti armonie vocali. C’è anche “The Great Brass Steam Engine”, splendido strumentale con tastiere in evidenza e magiche, “When Ravens Cry”, lunga ballad progressive e sinfonica e “Until Then”, altro prog ballad molto efficace e piacevole. Speriamo che questo sodalizio si rafforzi sempre di più perché l’accoppiata Payne/Norlander è vincente, molto affiatata e con tante cose ancora da dire.
FABIO LOFFREDO
Tracklist:
- The Dukes Return
- The Ice Is Thin
- Freakshow
- The Monitors
- Man Of Machine
- The Last Time Traveller
- A Quest For Knowledge
- The Great Brass Steam Engine
- When Ravens Cry
- Until Then
Label: Frontiers Records
Genere: Progressive Rock
Anno: 2020
VOTO
Band:
John Payne: Voce, basso e chitarra
Erik Norlander: Tastiere
Frank Kelepacki: Batteria
Alex Garcia: Chitarra
Eric Tewalt: Sax
http://www.dukesoftheorient.com
https://www.facebook.com/Dukes.of.the.Orient/
http://www.frontiers.it
Appassionato di musica sin da piccolo, ho cercato di esplorare vari generi musicali, ma è il metal, l'hard rock ed il rock progressivo, i generi musicali che più mi appassionano da molti anni. Chitarrista mancato, l'ho appesa al chiodo molto tempo fa. Ho mosso i primi passi nello scrivere di musica ad inizio anni 90, scrivendo per riviste come Flash (3 anni) e Metal Shock (ben 15 anni), qualche apparizione su MusikBox e poi il web, siti come Extramusic, Paperlate, Sdangher, Brutal Crush e Artists & Bands. I capelli mi si sono imbiancati, ma la passione per la musica è rimasta per me inalterata nel tempo, anzi molti mi dicono che non ho più speranze!!!!