CHRIS CATENA – Il rock è in noi e noi siamo il Rock
Ho intervistato il cantante romano Chris Catena in occasione dell’uscita di “Truth In Unity”, primo disco del suo nuovo progetto “Chris Catena’s Rock City Tribe” dove, in collaborazione con il chitarrista svedese Janne Stark (Paradize, Overdrive, Locomotive Breath, Mountain Of Power, Grand Design) e di una nutrita lista di ospiti, ci offre una serie di brani di genuino hard rock.
Ciao Chris, benvenuto su Tuttorock, parliamo un po’ di questo tuo nuovo progetto, “Chris Catena’s Rock City Tribe”, quando hai deciso di fondarlo?
Ciao Marco, grazie per questa intervista. In realtà anni fa, dopo l’uscita dell’album “Discovery”, incominciai subito a registrare demo per il nuovo capitolo. Nel mentre militavo in una band e dovevamo promuovere il disco appena uscito e lavoravo al mio progetto di rock italiano, i DR.U, e all’album “Alieni Alienati” uscito poi nel 2012. Il nome fu un’idea di Janne.
Veniamo al tuo storico collaboratore, il grande chitarrista svedese Janne Stark, quando e come l’hai conosciuto?
Lo conobbi in occasione dell’uscita di “Freak Out”. Janne è un grande collezionista, mi fece i complimenti per l’album ed io rimasi sorpreso perchè avevo i suoi dischi con gli Overdrive. Di lì a poco ci siamo incontrati a Stoccolma, poi abbiamo collaborato al primo disco dei Mountain of Power e con loro ho suonato al Sweden Rock Festival… ancora sempre con Janne abbiamo fatto alcuni grandi concerti in Messico. Lui ha un suono pastoso, molto Schenker vs Moore, per il quale impazzisco.
L’album appena uscito, che apprezzo molto, si chiama “Truth In Unity” e ospita molti musicisti, da Carmine Appice a Kee Marcello, da Tony Franklin a Matt Starr e tantissimi altri, quanto ti senti orgoglioso di questo prodotto?
Questo disco è stato registrato nell’arco di piu di 10 anni, nel mentre mi sono sposato, è nato mio figlio, ho visto salutarmi grandi amici che sono andati dall’altra parte, ho chiuso alcune relazioni, ne sono nate altre molto belle, ho conosciuto grandi musicisti con cui ho condiviso musica ed esperienze. Questo disco porta dentro di se le mie emozioni, in esso fluiscono ossigeno e sangue, energia ed adrenalina, lacrime e gioia. Posso darmi un voto? Io che sono un perfezionista, stavolta mi do 10! (ride – ndr)
15 tracce per quasi un’ora e mezza di grande musica rock, dove nasce la tua ispirazione quando scrivi un brano?
Un brano lo si può sognare di notte, può nascere nella tua mente per caso mentre stai osservando un bel tramonto,ti puoi ritrovare a canticchiarlo mentre torni a casa un po’ brillo dopo aver fatto festa e può anche derivare da un momento di frustrazione o sofferenza. Ho fatto tanti viaggi in questi anni e, pur non avendo scritto tutti i brani del disco, quei posti e le sensazioni che ho vissuto hanno fatto sì che potessi vestirli nel modo piu consono. Janne ha scritto brani eccezionali, ci sentivamo e gli chiedevo di scrivere un pezzo che ricordasse un brano degli Who con una batteria e un basso dirompenti, o una song in stile Southern Rock e lui? Taac! Poi io facevo il resto.
Un disco di puro hard rock con tante influenze provenienti dagli anni 70, una scelta coraggiosa in questo periodo in cui la superficialità, soprattutto in ambito musicale, dilaga. È il tuo modo per dire che il rock non morirà mai?
È il mio modo di esprimere ciò che sono. Non seguo mode, non ho bisogno di fare compromessi di mercato, semplicemente faccio ciò che mi rende felice e finchè avrò entusiasmo e passione per quel che faccio allora potrò far sì che il VERBO del rock continui a diffondersi anche con il mio piccolo contributo! Il rock è in NOI e NOI siamo il Rock! Il rock non è morto! YOU CAN’T STOP ROCK AND ROLL!
C’è qualche artista o band di oggi che ammiri particolarmente?
Non mi sono mai posto limiti di ascolto per cui la mia “modalità fruitore” è alquanto varia. Rimango sempre un classic rocker, ma, di tanto in tanto, ascolto qualcosa di interessante. Mi piacciono molto i Blackberry Smoke, gli Stone Sour, King King, Dead Daisies, Alter Bridge, Mustasch, Black Stone Cherry, Greta Van Fleet eccetera.
Con più di 30 anni di esperienza, hai qualche rimpianto o sei contento di come sono andate le cose per te nel mondo della musica?
Mi accontento, sono uno di quelli che del passato cerca di fare tesoro per non cadere in nuovi errori. Non si vive di rimpianti, si vive ORA.
La tua più grande soddisfazione riguardante la musica?
Vivere di essa e con essa a 360 gradi.
E il tuo concerto che ricordi più volentieri qual è?
Il mio primo concerto con i Silver’z Cat, band metal romana, tantissimi anni fa… ero uno sbarbato moccioso in una band di uomini esperti e per me fu una esperienza incredibile perchè sperimentai, per la prima volta, il ruolo del frontman che si relaziona con un pubblico esigente e pronto ad esaminarti e criticarti. Vederli applaudire e sentire le loro urla di approvazione fu molto emozionante e mi diede il coraggio di andare avanti.
Per chi non ti conosce, puoi raccontare qualcosa della tua formazione musicale?
Non amo parlare molto di me ma sono figlio di un cantante lirico, il tenore Renato Francesconi. Sono nato in teatro, a 5 anni ero sul palcoscenico di uno dei teatri piu grandi del mondo, il teatro Colon di Buenos Aires. Per anni ho seguito mio papà e, grazie al dna ricevuto, ho la fortuna di lavorare nella musica.
Coronavirus permettendo, stai già valutando alcune situazioni per presentare dal vivo questo disco?
Sarebbe bello. Intanto occorre capire se ci sarà la possibilità di muoverci in autunno e secondo quali protocolli; il distanziamento ha creato gravi danni all’industria dello spettacolo in generale e, tutti noi che militiamo in esso, siamo ben coscienti che per sanare questa ferita ci vorrà del tempo.
Grazie mille per il tuo tempo Chris, vuoi dire qualcosa ai lettori di Tuttorock e a chi ascolterà il tuo disco?
Ascoltatelo mentre siete in autostrada, ascoltatelo mentre siete in metropolitana, ascoltatelo mentre fate l’amore… ma ascoltatelo e, se potete, acquistatelo (ride –ndr). Che il rock sia sempre con voi!
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.