MAVI PHOENIX – Boys toys
Mavi Phoenix, classe ’95 è una musicista pop e rapper austriaca. L’artista nell’autunno del 2019 ha deciso di declinare il suo nome e, di conseguenza, la sua identità al genere maschile. Le sue influenze musicali si muovono tra pop lo-fi, trap e R&B moderno con un tocco di elettronica. Una sua peculiarità riguarda il suono auto-sintonizzato della sua voce, che ritroviamo già nei sei brani che compongono il suo primo EP del 2014 intitolato My Fault. Il primo EP della rapper austriaca è stato creato con la partecipazione del produttore di Left Boy Simon Herzog, ed i brani furono rilasciati, nell’estate dello stesso anno, in modalità “download gratuito”. Grazie a questa strategia di immissione, la stazione radio FM4 venne a conoscenza di Mavi e decise di promuovere considerevolmente Green Queen, il primo e unico singolo dell’EP My Fault.
Nel 2015 scrive, compone e canta Little by Little una ballata pop in collaborazione con M.P.The Kid, un cantante pop che ha cominciato la sua attività di musicista solo l’anno scorso. La svolta arriva nel 2016 con Quiet, il lead single del secondo EP Young Prophet che sarebbe uscito l’anno seguente. Quiet ha occupato per settimane le prime due posizioni nella classifica annuale delle classifiche FM4. La canzone è una dichiarazione contro il caos che governa il nostro tempo: “Make the world go quiet, Bring the world to silence“) ed è supportata da un videoclip che è stato girato a Treptower Park a Berlino. Nel 2018 rilascia Los Santos un brano di un minuto e 45 secondi in cui rappa, protesta a suon di Fuck You. Esiste anche una versione mixata dal duo electro house italiano Crookers intitolata “Infinity Mix”. Lo stesso anno viene corteggiata anche da MELVV, il Dj specializzato in electronic dance, per il feat. di Babe brano che rientra appieno nelle corde e nello stile della giovane artista austriaca. Sempre nel 2018 arriva sul mercato Young Prophet II in cui conferma e rafforza il suo stile urban ed il suo beat tipicamente metropolitano. Nel 2019 apre le danze con il video DIY (acronimo inglese di “Do It Yourself” che in italiano corrisponde a “Fai Da Te”) di Romantic Mode che si ispira in modo ironico al video di Drake God’s Plan ma, al posto dei soldi, le persone sono omaggiate con rose, mentre cammina nell’antica città di Beijing. Prima di arrivare all’ultimo lavoro discografico, Mavi Phoenix presenta Ugly una breve traccia di due minuti in cui fa emergere le sue qualità indiscutibili di rapper.
Bullet in My Heart è il singolo di lancio di Boys Toys il primo album della musicista e rapper Mavi Phoenix. Con questa canzone la giovane artista comincia realmente a esplorare sonorità vagamente vaporware (micro genere di musica elettronica unita al beat della musica trap) rese energiche da un set di percussioni molto vividi. La leggerezza del sound cozza violentemente con le parole pesanti e drammatiche di un testo che parla di sacrificio, seppur amoroso, e sostanzialmente di morte, di paura, angoscia, di smarrimento. Poi si prosegue con la title track dell’album, ovvero Boys Toys che è anche il nome dell’alter ego bambino che accompagna Mavi lungo il corso di tutte e dodici le tracce, attraverso le differenti sfumature della sua vecchia e nuova personalità. Nel videoclip in bianco e nero, vediamo come questo personaggio si rivela all’ascoltatore proprio tramite quella vocina distorta e alienata, forzatamente acuta e vagamente horror. Nel momento in cui subentra nel pezzo la voce del “bambino, come in Weekend e Scary Thoughts, Mavi ci rivela le sue personali emozioni legate a particolari momenti, ci parla dei suoi pensieri spaventosi, degli attimi di sollievo o delle sue speranze. Nel ritornello di Fuck It Up è forte il riferimento alla sottocultura giovanile dello skate-punk e dichiara il netto rifiuto per le convenzioni sociali, mentre in 12 inches torna all’ hip hop minimalista e sofisticato facendo sfoggio dei soliti sintetizzatori elettronici e delle ottime doti di rapping. In Player il suo alter-ego bambino fa un uso eccessivo dell’autotune. In Choose Your Fighter avanza numerose critiche al agli stereotipi della mascolinità. Queste riflessioni sono scaturite dalla scelta dell’artista di dichiarare la propria transessualità e dunque di affrontare gli aspetti più discussi e condannabili dalla società odierna: I’m a trans guy. I go by he/him now. I’m not on testosteron (yet). My artist name stays Mavi Phoenix, as Mavi is both a girls and boys name (which was important to me when i chose it years ago). In Strawberries, impersona in modo decisamente ironico lo stereotipo del Sexy Fuckboy, facendo uso della trap americana propria dei Migos, e, in particolare, di Lil Uzi Vert, con l’incursione di una tromba sul finale del brano. Family è un brano analogico se si effettua il confronto con le altre tracce dell’album. Voce al naturale e corde di una chitarra sono i veri protagonisti. Post Summer ci trasporta in un’atmosfera delicata e sognante, intrisa dalla profonda nostalgia di fine estate ma al contempo capace di guardare al futuro, seppur con incertezza e angoscia per la propria fragilità. Musicalmente è un pezzo lo-fi e riecheggia agli anni 2000. Who I Am, il pezzo che chiude l’album, simboleggia proprio un percorso concluso serenamente dove la delicatezza di un pianoforte guida la linea melodica di tutta la canzone. Nel ritornello subentra il coro che sancisce in modo definitivo il sentimento di positività e speranza che l’artista austriaco vuole esprimere ovvero quel lieto fine di accettazione, espressione e condivisione delle differenze non solo a livello individuale, ma anche globalmente sociale, dopo un cammino affrontato in piena solitudine e costellato di difficoltà.
Ci sono due ultime osservazioni da fare in merito a questo album. Per prima cosa, siamo di fronte ad un concept album ben definito cosa che per un’artista pressoché emergente non è per nulla scontato. In secondo luogo, pur essendo il disco d’esordio, il progetto include solo brani inediti (come se volesse fare un taglio netto con il passato). Il/la giovane artista nonostante le sue molteplici sfaccettature e influenze musicali, ha conservato una propria identità senza copiare o emulare nessuno. Che siamo di fronte ad un’artista dotato/a di forte personalità è fuori discussione ma che ha molta strada da fare è altrettanto vero.
LUDOVICO DE BONIS
Tracklist:
Boys Toys 2:26
12 Inches 3:02
Weekend 2:14
Scary Thoughts 1:07
Choose Your Fighter 1:59
Bullet In My Heart 4:00
Player 3:28
Strawberries 2:55
Fck It Up 2:57
Family 3:36
Post Summer 3:39
Who I Am 2:40
Credits:
Etichetta: LTT Records
Pubblicazione: 3 aprile 2020
VOTO
Band:
Voce: Mavi Phoenix
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