AIRBAG – A Day At The Beach
I norvegesi Airbag sono sempre stati troppo legati ai Pink Floyd e di conseguenza ai Porcupine Tree, ma stavolta hanno allargato i propri orizzonti musicali, abbracciando anche Anathema e Archive e un pò di musica elettronica, ma di quella seria. Il titolo “A Day At The Beach”, non fa pensare proprio a ai freddi (solo apparentemente) e splendidi paesaggi norvegesi e nemmeno alla solarità di ‘un giorno in spiaggia’, come dice il titolo e nemmeno ad un disco di progressive, ma chi ama questo genere musicale sa che è un genere vasto e fantasioso e sicuramente potrebbe essere proprio questa la colona sonora estiva. Ascoltando “Machines And Men”, splendida mini suite, vengono subito in mente i Porcupine Tree e i Riverside, ma anche gli Archive, per quel sapere amalgamare il rock progressivo e renderlo aperto a mille sfumature musicali, il brano cresce piano piano fino a diventare molto elettronico, tra Tangerine Dream e Kraftwerk, ma anche Pink Floyd (Welome To The Machine) e una certa synth wave inglese degli anni ottanta, sfumature che raccolgono molti colori musicali e c’è anche il guitar solo, devoto a David Gilmour, sensazioni che ci fanno anche chiudere gli occhi e viaggiare lontano.
C’è “A Day At The Beach (Part 1)”, brano più breve e più atmosferico, con tastiere sempre elettroniche ma come base e accompagnamento, belle le armonie vocali e la voce di Asle Tostrup calda e melodica e la chitarra che crea arpeggi sinuosi e ancora “Into The Unknown”, altri dieci minuti e mezzo di progressive rock moderno inseguendo nuovamente gli Archive e senza ombra di dubbio sempre i Pink Floyd, quelli meno psichedelici e con un altro avvolgente guitar solo. Ci sono altri tre brani, “Sunsets”, con tempi di batteria dispari che sorreggono un brano dalle linee particolari e nel mezzo anche qualche traccia di new wave. Gli altri due, “A Day At The Beach (Part 2)”, strumentale con tastiere che avvolgono realmente chi ascolta e che fa viaggiare con la mente e “Megalomaniac”, dalla vena molto malinconia e nostalgica e con un lungo intervento chitarristico, chiudono a mio avviso il miglior album degli Airbag, il più vario, il più maturo, il più ‘diverso’ e, proprio per questo, il più progressivo, ma nel vero senso della parola.
FABIO LOFFREDO
Tracklist:
- Machines And Men
- A Day At The Beach (Part 1)
- Into the Unknown
- Sunsets
- A Day At The Beach (Part 2)
- Megalomaniac
Label: Karisma Records
Genere: Progressive Rock
Anno: 2020
VOTO
Band:
Asle Tostrup: Voce, tastiere e programmazione
Bjorn Riis: Chitarra, tastiere e cori
Henrik Fossum: Batteria
Special Guest:
Kristian Karl Hultgren: Basso
https://www.airbagsound.com
https://www.facebook.com/airbagsound/
Appassionato di musica sin da piccolo, ho cercato di esplorare vari generi musicali, ma è il metal, l'hard rock ed il rock progressivo, i generi musicali che più mi appassionano da molti anni. Chitarrista mancato, l'ho appesa al chiodo molto tempo fa. Ho mosso i primi passi nello scrivere di musica ad inizio anni 90, scrivendo per riviste come Flash (3 anni) e Metal Shock (ben 15 anni), qualche apparizione su MusikBox e poi il web, siti come Extramusic, Paperlate, Sdangher, Brutal Crush e Artists & Bands. I capelli mi si sono imbiancati, ma la passione per la musica è rimasta per me inalterata nel tempo, anzi molti mi dicono che non ho più speranze!!!!