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DOUGLAS DARE – Milkteeth

DOUGLAS DARE – Milkteeth

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Douglas Dare torna con il suo terzo album, ‘Milkteeth’, in arrivo il 21 febbraio su etichetta Erased Tapes. Prodotto da Mike Lindsay – membro fondatore dei Tunng e metà dei Lump, con Laura Marling – nel suo studio a Margate, in soli dodici giorni, ‘Milkteeth’ mostra Douglas Dare senza veli e a suo agio con la propria identità. Per raggiungere questo punto, per riuscire ad essere a proprio agio con seé stesso, Douglas Dare si è cimentato nella difficile impresa di far convivere la sua perseverante lirica poetica dal sound elegante e minimalista, con un più attuale animo da singer-songwriter del 21° secolo. Il più giovane di una famiglia allargata, Douglas Dare è cresciuto in una fattoria dove era solito passare molto tempo assorto nei propri pensieri e nel proprio mondo, ballando con il vestito rosa di sua madre. ‘Solo ora mi sento libero di esprimere nuovamente quel me bambino, dandomi il permesso di travestirmi’, dichiara Dare circa la copertina di ‘Milkteeth’, dove posa con un drappo bianco, come una musa greca. ‘Non mi sono mai sentito pienamente me stesso, mi sentivo diverso, dispari. Volevo solo danzare e cantare e mascherarmi in una piccola fattoria di campagna’ prosegue l’artista. Il debutto di Douglas Dare risale al 2014, con la pubblicazione dell’acclamato ‘Whelm’, a cui ha fatto seguito, due anni dopo, ‘Aforger’. Nel 2017 Dare è stato chiamato a reinterpretare ‘Dance Me To The End of Love’ in occasione della Leonard Cohen exhibition ‘A Crack In Everything at the Contemporary Art’ al museo di Montrel, attualmente in mostra al Jewish Museum di New York. Dare è stato inoltre invitato da Robert Smith ad esibirsi al Meltdown Festival nel 2018.

Album toccante, giocato su delicati movimenti come il piano in I am free, una sorta di lullaby in Red Arrows, l’autoharp di Heavenly bodies. Intrigante il sax in The piano room che si intreccia con la chitarra acustica di Silly games. Anche le sonorità cambiano, dalla classicità di The stairwell si cade nel panorama folk di The playground per chiudere nella dolcezza di Run. Tematiche intime e quotidiane affondate nella malinconia nel passaggio degli anni, una interpretazione raffinata, ma non sdolcinata, che può toccare le corde di molti ascoltatori.

MAURIZIO DONINI 

Tracklist:

I Am Free
Red Arrows
Heavenly Bodies
The Piano Room
Silly Games
 The Joy In Sarah’s Eyes
The Stairwell
Wherever You Are
The Window
The Playground
Run

Credits:
Pubblicazione: 21 febbraio 2020
Label: Erased Tapes Records/Audioglobe

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VOTO
douglas dare

Band:
Douglas Dare – voce, chitarra, pianoforte, autoharp

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