JOY DIVISION – UNKNOWN PLEASURES
Oggi parliamo di una maglietta… Ehm no, parliamo sempre di un disco. Forse.Perché se l’album di debutto dei Joy Division col senno di poi è stato identificato come il brodo primordiale per la nascita della new wave, divenendo dunque una pietra miliare, ancora maggior gloria ha riscontrato la sua copertina. L’avrete vista un milione di volte negli ambiti più disparati, e soprattutto negli ultimi anni grazie ai social network ha proliferato sempre più, acquistando numerose variazioni sul tema originale. Fa specie pensare che tante persone che magari indossano una maglia su cui è riportato l’artwork di Unknown Pleasures ( o addirittura ce l’abbiano tatuato addosso ) non solo non abbiano mai ascoltato il disco, ma non sappiano neanche di cosa si tratti. “E quindi ce lo racconti tu il disco?” .penserete voi. Beh no, vi racconto la copertina! Il celebre artwork è stato realizzato dall’art director Peter Saville che aveva ricevuto questa immagine direttamente da Ian Curtis e soci, come proposta per la copertina appunto. L’immagine proveniva direttamente dalla Cambridge Encyclopedia Of Astronomy e rappresentava un grafico comparato delle frequenze del segnale emesso dalla prima pulsar scoperta dall’uomo ( stella di neutroni ). In origine le linee erano nere e lo sfondo bianco, Peter invertì le cose. E in fondo fu una scelta azzeccata, rispecchia il suono oscuro del disco. Suono ottenuto dallo splendido missaggio del produttore Martin Hannett che nonostante le intenzioni del gruppo fossero quelle di un sound più rock, decise invece di renderlo sognante ed etereo. Ed ecco quindi la batteria ammorbidita di Stephen Morris che unita al suadente pulsare del basso di Peter Hook crea l’atmosfera nella quale nella quale piombano lo sferzare della chitarra di Bernard Sumner e la cupa melodia di Ian Curtis, e… Ehm si, giusto, avevo detto che mi sarei limitato a parlare della copertina, quindi il resto tocca a voi.
di Francesco Vaccaro
Studente di Ingegneria delle Telecomunicazioni presso l'università La Sapienza di Roma, da sempre animato dalla passione per la musica. Nel 2012 entra nel mondo dell'informazione musicale dove lavora alla nascita e all'affermazione del portale Warning Rock. Dal 2016 entra a far parte di TuttoRock del quale ne è attualmente il Direttore Editoriale, con all'attivo innumerevoli articoli tra recensioni, live-report, interviste e varie rubriche. Nel 2018, insieme al socio e amico Cristian Orlandi, crea Undone Project, rassegna di musica sperimentale che rappresenta in pieno la sua concezione artistica. Una musica libera, senza barriere né etichette, infiammata dall'amore di chi la crea e dalle emozioni di chi la ascolta.