BARBARA CAVALERI – Intervista alla cantautrice milanese
Ho avuto il piacere di intervistare telefonicamente Barbara Cavaleri, artista milanese che ha pubblicato il suo nuovo LP lo scorso 28 gennaio, “Come una stella – Novastar”, un interessante concept album dalle tinte elettro-pop ambientato nel futuro, realizzato in collaborazione con Fabio Mercuri e Simone Pirovano che ne hanno curato la produzione artistica.
Ciao Barbara, innanzitutto benvenuta sulle pagine di Tuttorock, come stai passando questa quarantena?
Grazie! Osservo attentamente tutte le disposizioni per cercare di aiutare chi è in prima linea, penso molto alla musica, alla mia famiglia, poi sono anche un’insegnante, quindi mi occupo anche di trasmissione di contenuti musicali a distanza. Mi ritengo fortunata di poter lavorare da casa.
Lo scorso 28 di gennaio è uscito il tuo nuovo album, molto bello, “Come una stella – Novastar”, come sta andando?
Grazie mille, la mia impressione è che sia stato accolto bene, tutte le persone che l’hanno ascoltato mi hanno dato degli ottimi riscontri, sia che io parli di pubblico, amici e addetti ai lavori. Il momento purtroppo è quello che è, quindi credo che potrò raccogliere le impressioni finali solo dopo questa quarantena, sono comunque contenta di poterne parlare con coloro che sono interessati al mio album, come ad esempio voi di Tuttorock.
Si tratta di un concept album che parla di una donna proiettata in uno scenario futuristico, come ti è venuta questa idea?
L’idea è arrivata, non è stato un progetto premeditato, ho avuto quasi una visione, una necessità di raccontare questa cosa che vedevo nella mia fantasia, ho deciso di abbinare questo mondo che immaginavo ad una serie di canzoni che stavo scrivendo e che pensavo che calzassero a pennello con questo mondo che avrei voluto raccontare. È quindi nato in maniera molto spontanea.
Hai scritto prima i testi o le musiche?
Ho scritto per prima cosa il testo di “Le parole”, l’ultima traccia del disco, da lì ho capito che la visione del mondo futuristico e questa canzone potevano essere abbinate, poi ho sviluppato tutto il progetto scrivendolo narrativamente, in seguito ho lavorato per dividerlo in singole canzoni.
Il brano di apertura, “In lattina”, è diventato molto attuale vista la situazione che stiamo vivendo, l’avresti mai pensato?
Mio malgrado hai ragione purtroppo. Non potevo immaginare una cosa del genere, forse, in una parte remota ed inconscia di me, avvertivo il rischio di una situazione simile, d’altronde siamo tutti testimoni della natura che reclama e che ci ha fatto un po’ riflettere, anche grazie agli scioperi giovanili sul problema del clima. Io sono dalla parte di quelle persone che si domandano “che fine faremo” e, se ho scritto questo brano, un campanellino d’allarme evidentemente c’era.
C’è un passaggio che mi ha colpito particolarmente ed è presente nel brano “Bomba 6170”, ovvero “Nuvole in un cielo nero, siamo immagini per le news”, è una frase molto adatta per questi tempi, non trovi?
In particolare mi riferisco al fatto che, a Novastar, la città del futuro, abitano persone che ce la fanno e si affidano ad un progresso costante tecnologico, estetico e politico, e persone che non ce la fanno, che stanno fuori da quelle mura, vittime di conflitti armati, come succede anche attualmente nei Paesi più sfortunati del nostro, ai confini della nostra società. Quello che più mi ha colpito durante gli ultimi grossi atti terroristici è che dobbiamo essere consapevoli del fatto che ogni giorno esistano guerre nel nostro mondo. Ho voluto raccontare un po’ la mia angoscia e portarla su Novastar.
È appena uscito il video del brano “come una stella”, dove tu interpreti la donna del concept alle prese con le sue nemesi, vuoi raccontarmi un po’ di com’è nata l’idea del video?
L’idea del video è di Federico Cadenazzi, il regista, io non gli ho dato alcuna indicazione e lui ha interpretato liberamente il testo scritto da Maurizio Baruffaldi. Mi ha chiesto se la sua idea fosse coerente con l’immagine di questa donna che dice alle sue nemesi: “io voglio rimanere qua, lasciatemi qui, voglio solo respirare”. Mi sono trovata subito molto d’accordo con la sua visione e abbiamo realizzato il video.
Nei brani del disco hai tre illustri ospiti, tre grandi musicisti come il violinista Davide Rossi (di cui ricordiamo la collaborazione con i Goldfrapp), il contrabbassista Ferruccio Spinetti (membro degli Avion Travel) e Lele Battista (ricordato per essere stato il fondatore e leader della band La Sintesi) che suona il pianoforte in “Come una stella”, come sei arrivata a loro?
Era da tempo che volevo realizzare un album con delle collaborazioni, ho conosciuto Davide a Londra tramite amicizie in comune, gli ho chiesto di lavorare ai due brani in cui ha suonato ed ha accettato, con Ferruccio c’è un’amicizia e volevo trovare il tempo per lavorare ancora con lui dopo averlo fatto tempo fa, quando la cosa però morì per impegni reciproci, questa volta invece ce l’abbiamo fatta. Per quanto riguarda Lele, è amico mio e di Fabio Mercuri, l’altro producer insieme a Simone Pirovano. Sono molto felice di aver collaborato con loro.
Tu metti molti suoni elettronici nei tuoi brani, se tu dovessi fare qualche nome degli artisti del passato e di quelli del presente che più apprezzi chi mi diresti?
Sicuramente i Kraftwerk, sono un gruppo che mi appassiona tantissimo e li ascolto sempre molto volentieri, sono i portavoce di una scena elettronica unica e insuperabile. Nel presente, hai citato prima i Goldfrapp, ho sempre apprezzato il loro mondo fatto di miscela di pop e musica elettronica fin dai loro esordi.
La qualità della tua voce è molto alta, hai frequentato qualche scuola di canto o sei autodidatta?
Innanzitutto grazie! Ho studiato tantissimo, io nasco come vocalist, ho studiato canto da quando ero bambina, ho fatto il conservatorio dove facevo parte del coro, studiando opere ed operette, gospel, musical, teatro. Ho sempre preso lezioni anche privatamente con tanti maestri.
So che tu lavori anche a testi e musiche in ambito cinematografico, puoi dirmi qualcosa di più?
Non posso dirti cose troppo specifiche perchè ho firmato dei NDA (Patto di Non Divulgazione – ndr), ti dico comunque che sono tutte collaborazioni in ambito del cinema indipendente dove presto la mia voce per le partiture vocali.
Prima hai parlato di Londra, dove hai vissuto per alcuni anni, cosa ti ha dato quell’esperienza?
Tantissimo, sono stati tre anni e mezzo di vita importante e formativa dal punto di vista musicale, personale, umano, alla scoperta di una città infinita. Penso che se ci tornassi a vivere domani probabilmente la riscoprirei daccapo.
Immagino tu avessi programmato un tour per promuovere l’album, come stai riorganizzando le date?
Riorganizzare le date adesso è pressochè impossibile. Si sono fatte avanti delle persone di alcuni locali con le quali però ci siamo detti di risentirci più avanti, perchè fissare delle date ora vorrebbe dire pianificarle magari per un periodo in cui potrei essere impegnata in altri progetti. Purtroppo, finchè non ci sarà un vaccino, io per prima non metterei a rischio il mio pubblico.
Sei soddisfatta di come sono andate finora le cose per te nel mondo della musica?
Sì, sono una persona che ha fatto delle scelte molto toste, ho detto parecchi no, quindi il tutto è frutto delle mie scelte, sono soddisfatta di questo. Sono comunque molto aperta riguardo a tutto quello che potrà arrivare nel futuro.
Il tuo sogno musicale più grande?
Tornare a suonare all’estero, viaggiare e cantare sono le mie passioni, se potessi tornare a fare questo coronerei i miei sogni.
Grazie del tempo che mi hai dedicato, vuoi salutare e dire qualcosa a chi ha ascoltato o a chi ascolterà il tuo disco?
Grazie a te! È un disco frutto di una libertà creativa guadagnata negli anni quindi io spero che ve lo godiate appieno, ciao!
MARCO PRITONI
Band:
Voce, arrangiamenti vocali: Barbara Cavaleri
Chitarre, basso, arrangiamenti: Fabio Mercuri
Programming, piano, arrangiamenti: Simone Pirovano
Batterie e percussioni: Leziero Rescigno
Violini in “Quello che sei” e “Ballare fino al mattino”: Davide Rossi
Contrabbasso in “Come una stella”: Ferruccio Spinetti
Pianoforte in “Come una stella”: Lele Battista
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Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.